Su e giù dal ponte di Rialto la gente del martedì grasso di Alberto Papuzzi

Su e giù dal ponte di Rialto la gente del martedì grasso Su e giù dal ponte di Rialto la gente del martedì grasso IL Ponte di Rialto ha compiuto quattrocento anni. Il 23 gennaio 1588 il Senato di Venezia votava a maggioranza, in via definitiva, la costruzione del nuovo ponte in pietra, in sostituzione del vecchio ponte in legno. Cinque giorni più tardi, veniva stipulato 11 primo contratto, con la corporazione del «cavacanali», per le palificazioni del tratto di Canal Grande interessato ai lavori. Quella votazione metteva fine a decenni di dispute, conflitti, polemiche. Il Ponte di Rialto, una delle architetture più famose del mondo, una delle vedute più sfruttate dal turismo italiano, custodisce nei suoi blocchi di pietra d'Istria e nella sua doppia fila di botteghe di mercerie un pezzo straordinariamente vivo di storia veneziana, un collage di vicende politiche, economiche, culturali. li visitatore che sale le rampe a gradini dalla •roga» del mercato (cioè dalla parte di San Polo) o da campo San Bortolomio (cioè dalla parte di San Marco) e sosta nel via vai di veneziani e «foresti» o di maschere carnevalesche per osservare 11 traffico di barche e vaporetti nel Canal Grande o ammirare la prospettiva delle due rive fino alla «volta de canal» di Ca' Foscaii, forse non sa che può fare un'esperienza altrettanto emozionante ripercorrendo la storia del ponte. Una volta avrebbe dovuto cercare notizie e curiosità nel polverosi tomi della Biblioteca Marciana, nella Libreria Sansoviniana della Piazzetta di San Marco, o alla Querini Stampato, che di la di un rio guarda su campo di S. Maria Formosa. Ma ora le vicende del ponte sono state ricostruite in un bel volume del «Saggi» Einaudi: «Rialto. Le fabbriche e il ponte» (pagine 317. lire 45.000). Gli autori sono Donatella Calabi e Paolo Morachlello, entrambi docenti all'Istituto universitario di Architettura Le orìgini del ponte si perdono nella leggenda della città, nelle nebbie che circondano lo sviluppo del primo nucleo di Rivoaltus e la nascita dell'.lnsula. del mercato dalla parte opposta del canale. Un primo ponte già nel 1181 Giulio Lorenzetti, nella sua celebre «Guida di Venezia», fa cenno a un ponte di barche del 1181, detto «Quartarolo» dalla monetina che si spendeva per attraversarlo. Secondo la «Chronica» di Andrea Dandolo, la costruzione del primo ponte in legno risale al 1264. Come scrive Paolo Morachiello, «l'antica ci vi t as ducale ed episcopale ha dunque incorporato fisicamente il mercato». Per tutto il Trecento si hanno documenti con cui si autorizzavano commerci e questue sugli impalcati del ponte. Nel corso del Quattrocento vengono eseguiti numerosi «rifacimenti», In realtà opere di manutenzione e restauro, sia perché i legni ormai marcivano sia per la sistemazione delle due quinte di botteghe. Al centro 11 ponte era diviso da un congegno mobile, con due alzate che potevano sollevarsi per lasciar passare navigli mercantili (Rialto fu il primitivo porto di Venezia) e soprattutto il Bucintoro, la galera del doge, che si può ammirare in fedele copia alla Regata Storica oppure' in modellino al Museo Navale, vicino all'Arsenale. Un dipinto di Vittore Carpaccio del 1494 ci ha trasmesso una fotografia di quel ponte. Si tratta del «Miracolo della Croce», che si trova alle Gallerìe dell'Accademia. Il titolo originale dice: «La Reliquia della Croce portata da Francesco Queruli, Patriarca di Grado, guarisce un ossesso». La scena del prodigio è relegata sul lato sinistro della tela, nella loggia di un palazzo; il resto è occupato dal Canal Grande e dal Ponte di Rialto. n ponte è chiuso da pareti di legno, in cui si aprono le finestrelle dei retrobottega, piccole e isolate come pertugi. Restano scoperte, affollate di gente, soltanto le alzate del congegno mobile. Sotto 11 ponte un gran movimento di gondole e «sàndoli», le due tipiche barche veneziane. Lo sfondo è una selva di camini, anche di altane, impalcature di legno sopra i tetti, altra caratteristica struttura veneziana. Quando si pensò per la prima volta a un ponte di pietra? Nei «Diari» di Mann Sanudo, diplomatico e cronista dell'epoca, si cita una decisione del Consiglio del Dieci, ottobre 1507: accantonare cento Alberto Papuzzi (Continua a pagina 3) Mascherone centrale del Ponte di Rialto

Persone citate: Andrea Dandolo, Donatella Calabi, Einaudi, Francesco Queruli, Giulio Lorenzetti, Mann, Paolo Morachiello, Paolo Morachlello, Patriarca, Vittore Carpaccio