Il Toro si affaccia alla Uefa

Il Toro si affaccia alla Uefa Il Toro si affaccia alla Uefa L'assedio dei nerazzurri pone in difficoltà la difesa granata solo in ira paio di occasioni ■ Ancora elogi per Comi, tra i migliori con Berggreen Un'attesa lunga 16 mesi dal nostro Inviato BRUNO BERNARD' ' MILANO — E fu sorpasso, n Torino, cogliendo la prima vittoria esterna in campionato, dopo 16 lunghissimi mesi di astinenza seguiti a quella di Bergamo con l'Atalanta nell'ottobre '86, ha scavalcato di un punto la Juventus ed 11 Verona, Inserendosi al sesto posto, in piena zona Uefa. L'utilitaria di Gigi Radice, con grande umiltà, sta facendo più strada di certe fuoriserie o presunte tali e Ieri ha collezionato l'ottavo risultato positivo consecutivo. Merito di Radice, che ha ricostruito la squadra attorno a capisaldi come Graverò e Co-' mi, due ragazzi del «Filadelfia», fatti in casa. E ieri sono; stati proprio loro, Insieme con; l'Inesauribile Berggreen, gli artefici di un successo importantissimo, sofferto e dunque meritato, in una partita agonisticamente Unitissima, che ha visto tutta la squadra diventare un monoblocco granitico, a difesa del gol realizzato su rigore da Graverò vtopo appena dodici minuti fallo di Zenga su Berggreen) dai furibondi ma ciechi assalti dell'alter, nella quale i soli a ragionare calcio erano Altobelli e Passarella, i due «senatori.. Certo, l'Inter era priva di Scifo, Riccardo Ferri e Fanna, squalificati: E, in questo momento, non può permettersi di dare un slmile vantaggio ad un Toro ih salute che, se giocasse sempre a.San Siro, sarebbe addirittura tra le prime della classe': sul campo milanése ha conquistato tre punti, uno con il Mllan e due con l'Inter, impresa quest'ultima che non riusciva ai granata da ben cinque anni. Ciò è stato possibile grazie all'intelligente condotta di Oomi che, dando ragione a Radice, in sei mesi si è trasformato in un centromediano metodista di valore, dal gioco scarno, essenziale e redditizia Bla se Comi e Cravero sono 1 perni del centrocampo e della retroguardia, la prestazione di Berggreen è stata somme- vente. Oltre ad. aver.procurato il rigore, su perfetto-assist di Cravero favorito da un'incertezza di Bergomi, ti danese ha coperto chilometri di campo, lottando, contrastando e rilanciando. Ma non tutto 11 Torino era In giornata felice. Crippa, ad esemplo, appariva meno pronto del solito a coprire la fascia destra, specie nelle azioni di rimessa, e Polster pasticciava, senza quasi mal creare problemi a Calcatemi se non su una punizione. Ma gli altri nove undicesimi sembravano dei leoni. E in contropiede (170 avrebbero potuto raddoppiare se Ezio Rossi, ben servito da Cravero, non avesse calpestato il pallone. Per trovare varchi, l'Inter ha speso tesori di energie, finendo per perdere lucidità negli ultimi metri. Nel primo tempo ha avuto una sola vera occasione, allo scadere, su tiro di Piracclnl carambolato contro Serena che ha sfiorato il palo. Con rabbia e carattere, dopo la strigliata di Tràpattoni nell'intervallo, in avvio di ripresa l'Inter ha messo alle corde 11 Torino. Ùn autentico assedio alla porta di Lorieri che ha retto all'urto. (Trippa, sulla linea, a portiere battuto, ha respinto una botta di Piracclnl. Poi Lorieri ha neutralizzato una punizione di Passarella e un tiro ravvicinato di Altobelli che ha anche colpito la parte superiore della traversa (56') con un insidioso colpo di testa. Un po' di fortuna ha dato una mano al Torino su un fendente basso di Serena che ha lambito il palo (58'). Nel finale, Paparesta sventolava il cartellino giallo sotto il naso di Passarella, 11 quinto ammonito (dopo Ciocci, Polster, Giacomo Ferri.e Berggreen^ di una battaglia che avevate-, riuitb.il pubblico con il fiato sof speso sino al 80'. ' E' l'umiltà che paga dal nostro inviato MILANO — Anche a San Siro, Comi è stato un grande protagonista ma, quando arriva Ih sala stampa, è talmente'stravolto-dalla fatica da non riuscire a sorridere. •H Torino — osserva con un fUo di voce —ha offerto una grotta prestazione e non ha concesso tregua all'Inter che, bisogna riconoscerlo, ci ha fatti soffrire. E' vero che, dovendoci difendere, abbiamo corso molti rischi, ma i anche vero che avremmo potuto raddoppiare quasi subito con Rossi. Era la vittoria che cercavamo e l'abbiamo ottenuta, meglio di cosi...». Il Torino è ormai in alta classifica ed ecco, puntuale, la prima stoccata agli uomini di... poca fede. «Moiri non ci ritenevano neppure una squadra dignitosa, ora dovranno ricredersi. Con que¬ sto però non voglio galoppare con la fantasia: la lotta per la Qualificazione alla Coppa Uefa sta diventando interessante e naturalmente cercheremo di sfruttare le nostre possibilità'. Anche Oritti e polemico verso chi per molti mesi, ha denigrato la squadra: «A sentire alcuni, sembrava che dovessimo retrocedere e tutto questo perché la società aveva rinunciato a due o tre nomi di spicco per ingaggiare gente non molto famosa come me, Polster o Grippa. Si sa, in Italia le cose vanno a questo modo: se un giocatore costa poco, non merita fiducia, si guarda di più al numero degli abbonamenti die riesce a procurare o quante volte compare sulle prime pagine dei giornali. Noi stiamo invece dimostrando che anche giocatori di fama non eccelsa, nell'ambito del campionato possono fare benissimo la loro parte-. Oritti fatica a parlare, nonostante siano trascorsi molti minuti dalla conclusione della partita: è evidentemente alla ricerca del... flato: «Credo che un giocatore non possa essere piti stanco di me: d'altra parte, dopo set giorni di letto e iniezioni continue di antibiotici, non avrei potuto aspettarmi di meglio. Nei primi minuti di gioco sembrava che la partita fosse una lotta personale tra me e il pallone'. L'argomento Uefa stuzzica ulteriormente l'attaccante. •Strano discorso, questa, per una squadra che secondo tanti avrebbe essenzialmente dovuto pensare a salvarsi. Strada facendo, si è capito che anche noi valiamo qualcosa, magari non siamo dei fenomeni ma con l'umiltà riusciamo a sopperire alla mancanza di tecnica: e allora vediamo di batterci per l'Europa, un traguardo che adesso non ci è negata'. • Una vittoria bella, importante — dice Cravero — che fino a ieri sembrava un sogno. L'abbiamo concretizzata sia pure correndo dei pericoli, ma non avremmo potuto immaginare di vincere a San Siro senza neppure lasciare qualche occasione agli avverasti. Ora ci si permetta di godere questa settimana di riposo e poi penseremo al Cesena, la mia squadra di un tempo, che purtroppo dovremo affrontare senza Crippa e Polster, i quali saranno probabilmente squalìficatU. Le ultime battute sono di Lorieri. «Dopo il derby — commenta il portiere — questa era la partite alla quale tenevo maggiormente. Ce l'abbiamo fatta ed le stata, una grande " soddisfazione. '- "' - p. c. a. Inter 0-1 Torino Zenga 6 Uriarl 7 Bergomi 6 Corradlnt 6,5 Mandorlinl . 5,5 Ferri G. 6 Boreal Q. 6 Crippa 5,5 Calcaterra 6 RomI E. 8,5 Paisarella 6,5 Cravero 7 Clocd 6 Berggreen 7 Plraccinl 6 Setota 6 (83'CiveriaU) IV i Uater 5 Altobelll 6,5 (87' Bresdanl) IV Mattooll 6 Coml 6 (66'Noblle) «v Grittl 6 Serena 5,5 (90' BenedetH) av All. Trapattonl 6 All. Radlce 7 Arbitro: Paparesta 6 Reti: 13' Cravero (rigore) Ammoniti: 39' Ciocci, 70' Polster. 72' Ferri Q., 78' Berggreen, 88' Passarella • Spettatori: 24.137 paganti, incasso 342 milioni 550.000 lire; abbonati 22/147, quota abbonati 448.000.000 lire - n migliore COMI ha tenuto in pugno, in modo ir-peccabile, le redini dei centrocampo, con grande umiltà Il peggiore POLSTER stop sbagliati, palloni pestati, un solo tiro (fuori), ma net corpo a corpo ha .fatto soffrire Calcatela