Ci siamo solo noi nello spazio? Sta cercando di scoprirlo la Nasa

Ci siamo solo noi nello spazio? Sta cercando di scoprirlo la Nasa Ci siamo solo noi nello spazio? Sta cercando di scoprirlo la Nasa Con il « Mega Seti», il più grande (e costoso) programma di ricerca sulle intelligenze extraterrestri avviato sinora ROMA — Siamo soli nello spazio? A questa antica domanda la NASA ha implicitamente risposto di no, avviando 11 più grande (e cestoso) programma di ricerca sulle forme di vita intelligenti extraterrestri mai attuato, il -Mega Seti, (ossia •Search far Extra-Terrestrial Intelligence»), per catturare, fra i segnali che giungono sulla Terra dall'Infinito, quello di un'intelligenza aliena, la testimonianza di una vita lontana, una volontà di comunicare al di là del tempo e dello spazio. Da anni anche 1 sovietici sono Impegnati in un programma analogo, anche se attuato con mezzi meno Imponenti. E fra 1 motivi che pochi giorni fa hanno indotto il Congresso a stanziare 130 milioni di dollari per 1 prossimi 10 anni c'è quasi sicuramente anche la volontà di non perdere la sfida, dopo gli Insuccessi del •Challenger» e gli errori della politica spaziale americana. L'idea di ascoltare il cosmo non è nuova. Già nel 1960 gli Stati Uniti avevano iniziato il 'progetto OZMA», durante il quale il radiotelescopio di Green Bank (Virginia) è stato per qualche tempo puntato in direzione di Alpha Centauri (una stella della nostra galassia a quattro anni luce dal Sole) e un altro radiote¬ lescopio verso Tau Ceti ed Epsilon Eridani (11,8 anni luce dal Sole, sempre nella nostra galassia). Ricerche senza risultati apprezzabili per via dell'ascolto sporadico, limitato nel tempo e su una gamma ristretta di frequenze. D Mega Seti sarà diverso, anche perché attuato con la collaborazione dei più importanti radiotelescopi del mondo e potrà usufruire di tecniche d'ascolto e d'analisi che sfruttano tutte le risorse più avanzate dell'elettronica e dell'informatica Per anni un gran numero di ricevitori multicanale raccòglieranno 1 fremiti degli altri mondi esplorando migliaia di frequenze. Già oggi si può ricorrere a ricevitori per 74.000 frequenze radio; nel 1990 alcune apparecchiature saranno in grado di ricevere 8 milioni di frequenze e computer avanzati, potranno riconoscere, nel groviglio proveniente dallo spazio, 1 segnali •intelligenti», isolarli da quelli parassiti e registrarli. Le tracce saranno poi interpretate con strumenti altrettanto sofisticati. •Nel raggio di 16,7 anni luce dalla Terra esistono 42 stelle attorno alle quali, con molta probabilità, girano dei pianeti con caratteristiche tali da non escludere la probabile esistenza di forme di vita intelligente — sostiene l'astrofisico della NASA Su Shu Huang. Il professor Claude Shannon dell'Istituto di Tecnologia del Massachusetts: «Se l'obiettivo degli extraterrestri è quello di entrari in contatto con altri esseri intelligenti — dice — è presumibile che si servano di onde 'elettromagnetiche, unico mezzo capace di superare distanze così elevate. La loro lunghezza sarebbe quella meno disturbata dalle emissioni naturali dei corpi celesti e attenuatile nello spazio e nell'atmosfera. Il compito più delicato sarà separare i segnali naturali dagli artificiali». n programma •Mega Seti» prevede due fasi: un numero crescente di radiotelescopi (1 primi messi a disposizio¬ ne della NASA sono di Arecibo, un paraboloide metallico di 300 metri di diametro realizzato in una conca naturale delle montagne di Portorico, il radiotelescopio del «Deep Space Network» della NASA e forse quello di Nancy in Francia) sarà utilizzato per «ascoltare» un migliaio di stelle della nostra galassia, in un raggio di 100 anni luce da noi. E poiché la luce viaggia ad una velocità, di circa 300.000 km/s, la sfera in cui si muovono questi mondi ha un raggio di circa un milione di miliardi di km. Le antenne potrebbero però captare segnali da abissi di oltre 100.000 anni luce dalla Terra La seconda fase, che durerà sei anni, sarà invece un radio-rastrellamento su un arco di 9 miliardi di hertz. Quali risultati possiamo attenderci da un programma cosi ambizioso? Lo spazio da esplorare è enorme ma soprattutto non si sa in quali direzioni orientare preferenzialmente le antenne, dato che nessuno può dire con certezza quali stelle vicine siano circondate da pianeti con probabili forme di vita intelligente. Ma è' una ricerca che non si può trascurare. Da questa risposta dipende gran parte della nostra conoscenza e del nostro destino. Bruno Ghibandi

Persone citate: Alpha Centauri, Bruno Ghibandi, Claude Shannon, Green, Mega, Mega Seti, Space

Luoghi citati: Francia, Massachusetts, Nancy, Roma, Stati Uniti, Virginia