I piccoli con Pininfarina

I piccoli di Pininfarina Una schiarita nella successione di Lucchini alla Confindustrìa I piccoli di Pininfarina E indicano Patrucco come vicepresidente - Ma la polemica continua -1 bresciani contestano il presidente Muscarà - L'Ucimu critica il «metodo, non la persona» ROMA — Una schiarita dopo tante polemiche. Sergio Pininf orina è da ieri il candidato ufficiale della piccola industria. Questa decisione, dopo tre ore di riunione del vertice dei piccoli Imprenditori riunitosi all'Eur, renderà più facile il lavoro dei tre saggi, che da lunedi riprendono le consultazioni per la designazione alla presidenza della Confindustrìa. Il presidente Franco Muscarà è riuscito a mettere tutti d'accordo e a far votare a larga maggioranza (4 astenuti, un solo voto contrario, quello di Franco Gatti di Alessandria, su 20 presenti e 17 deleghe) un documento in cui si dà pieno mandato al presidente di indicare ai saggi il nome dell'industriale torinese. Il documento contiene anche un piccolo colpo di scena: la designazione di Carlo Patrucco, candidato iniziale dei piccoli imprenditori, alla vice presidenza. .Il Consiglio centrale della piccola impresa — si legge nel documento — ha invitato il presidente Muscarà a formulare alla commissione dei saggi l'indi- cagione che il patrimonio di esperienza e di personalità di Carlo Patrucco venga conservata al sistema confindustriale nell'assetto delle nuove vicepresidente operative: A questo proposito Muscarà, al termine della riunione, ha negato che la designazione di Patrucco alla vicepresidenza rappresenti una mediazione all'interno del Consiglio tra i sostenitori di Pininfarina e chi, invece, avrebbe visto più volentieri l'attuale vicepresidente come successore di Lucchini. Muscarà ha quindi ripercorso le tappe della vicenda che tante polemiche ha suscitato anche ieri, tenendo a precisare che i malumori sollevati dalla sua decisione di chiedere a Pininfarina, sin da martedì, la sua disponibilità a diventare il nuovo presidente della Confindustrìa, sono stati provocati dai giornali che 'hanno riportato scorrettamente i fatti.. Ecco, invece, come sono andate le cose, secondo Muscarà: -Lunedì scorso ho convocato il Consiglio centrale. Il giorno dopo sono andato a Torino e a Pininfarina ho detto che venerdì avremmo tenuto la riunione «tei Coniglio. Ho bisogno dij sapere sé sei già candidato. Lui mi ha risposto di no. Allora gli ho chiesto se fosse disponibile. Se la piccola industria mi candiderà, ha risposto, accetterò, altrimenti non mi candiderò, neppure se dovessero propormelo altri-. Muscarà ha poi affermato che Videa di candidare Pininfarina era già venuta ai piccoli imprenditori a dicembre ma, all'epoca, l'industriale torinese non si era dichiarato disponibile. .Sponsorizzo il nome di Pininfarina — ha aggiunto Muscarà — perché apprezzo da sempre i suoi interventi nel direttivo della Confindustrìa. Inoltre conosce bene la macchina confederale. Certo, abbiamo contattato anche qualcun altro dei grandi. Ma non erano disponibili'. Infine il presidente dei •piccoli» si è detto convinto che la «partita» sul nome del nuovo presidente si concluderà in tempo utile per permettere ai saggi di arrivare alla giunta del 10 marzo con il nome del nuovo presidente in tasca. • Tra lunedi e giovedì — ha concluso Muscarà — i tre saggi dovrebbero infatti riuscire a sentire tutti i rappresentanti di giunta e sono convinto che Pininfarina riuscirà ad ottenere tutti i consensi necessari: Una schiarita, dunque, e un segno di maggiore unione all'Interno della Confindustrìa sono arrivati ieri proprio dalla piccola Industria, anche se gli attacchi al comportamento di Muscarà non sono mancati. Eugenio Bodini, presidente dei piccoli industriali bresciani, ha affermato di ritenere 'quantomeno inopportuna l'iniziativa del presidente nazionale della piccola industria a proposito della candidatura Pininfarina', Anche l'Uclmu, l'associazione dei produttori italiani di macchine utensili, è sulla stessa lunghezza d'onda. Il suo presidente, Pierluigi Streparava, al termine della seduta del Consiglio, ieri, ha affermato che «tre saggi, per tre mesi, hanno raccolto nomi per proporci, alla fine, un candidato che nessuna base aveva indicato. La nostra insoddisfazione è più nel metodo che non nella scelta degli uomini: A tutti aveva risposto, prima della riunione del Comitato, lo stesso Muscarà, sostenendo che non c'era stata alcuna rottura con i canoni statutari nell'annunciare la disponibilità di Pininfarina ad accettare la candidatura alla carica di presidente della Confindustrìa. Un'ultima annotazione: i giovani industriali non sembrano aver gradito troppo le decisioni prese dal Consiglio centrale della piccola impresa e il loro presidente Antonio d'Amato ha seccamente commentato 11 documento, confermando la posizione dei giovani: •£' guanto meno poco corretto continuare a promuovere le candidature a mezzo stampa. Vanno rispettate le istituzioni e ci auguriamo che i saggi svolgano con rigore e attenzione le consultazioni». 1 r. v. Sergio Pininfarina Carlo Patrucco Ungi Lucchini

Luoghi citati: Alessandria, Roma, Torino