A Napoli 4500 voti inventati di Cesare MartinettiFulvio Milone

A Napoli 4500 voti inventati Scoperti dal Parlamento gravi brogli nelle ultime elezioni politiche A Napoli 4500 voti inventati Le preferenze sono cresciute da un vertale all'altro, attribuite a tutte le liste - Sospesa la Convalida del deputati della circoscrizione: tra loro anche Craxi, Almirante e Gava - Si dovrà revisionare lo scrutinio ROMA — Brogli elettorali a Napoli: nelle politiche del giugno '87 vi sarebbero state irregolarità in 800 seggi su 1200. La Giunta per le elezioni di Montecitorio — intervenuta in seguito al ricorsi di cinque candidati «primi esclusi» — ha finora accertato che 4 mila 465 voti sono stati inventati dai nulla, lievitati tra un passaggio e l'altro del registri elettorali, cresciuti dietro gli angoli del seggi. Migliaia di voti che non corrispondono ad altrettanti elettori, ma a fantasmi. E, di questi, 1625 sarebbero andati alla democrazia cristiana, 995 al partito socialista, gli altri equamente distribuiti tra tutti gli altri partiti. Ma lo scandalo delle elezioni a Napoli non finisce certamente qui. Anzi, si può dire che queste piccole cifre ne costituiscano solo l'Inizio. Dalle 6 mila sezioni della circoscrizione elettorale Napoli-Caserta, nelle ultime elezioni, sono arrivate alla Corte d'appello del capoluogo risultati senza verbali, verbali ripetutamente corretti, pre¬ ferenze superiori al numero dei voti di lista. Già la Corte d'appello napoletana, subito dopo 11 conteggio del voti, aveva trasmesso i risultati al Parlamento con una breve relazione dei magistrati in cui, ih sostanza, si affermava che quelle cifre andavano prese con il beneficio dell'inventario, perché le irregolarità procedurali riscontrate erano state tante e tali da far presumere che anche gli illeciti fossero numerosi. E' una relazione che Enzo Tramino, missino, presidente della Giunta per le elezioni di Montecitorio (l'organo di controllo perlamentare sul risultati elettorali) ha definito «poco ponderato» da parte del magistrati. Tuttavia, ponderazione e opportunità del giudizio formulato a parte, la confusione in quei risultati deve essere stata davvero tanta. E per ora la Giunta ha proclamato la «sospensione della convalida di tutti i deputati della circoscrizione*. Una decisione che viene definita .prassi normale», che sicuramente non mette In discussione il pieno mandato del parlamentari di Napoli-Caserta, che non porterà alla clamorosa esclusione dal Parlamento di Antonio Gava, Giorgio Almirante o Bettino Craxi (tutti eletti sotto il Vesuvio), ma che è probabilmente destinata a far retrocedere qualcuno degli ultimi eletti e a far entrare in Parlamento qualche primo escluso. Massimo Teodori, radicale, ha definito la storia di Napoli «un bubbone scoppiato ora», ma non isolato, chiedendo la revisione totale dei voti di liste e di preferenza della circoscrizione. Due mi- lloni e 250 mila schede circa. Probabilmente non si arriverà a tanto. Si parla di eseguire sondaggi a campione su seggi e schede. Il presidente della Giunta Tran tino invita a non drammatizzare, .ogni catastrofismo è fuori luogo», però aggiunge che 11 caso di Napoli «non è certo di routine». E, prevedendolo, la Giunta ha tenuto l'esame dei risultati di questa circoscrizione per ultimo. Tutte le altre sono state esaminate e convalidate. Restano aperti piccoli, singoli casi a Milano, Lecce, Venezia, Brescia. Proprio ieri In Senato è stato corretto uh risultato siciliano: Giuseppe Vitale ha sostituito Vito Bellaflore proclamato eletto per un errore nel conteggi. Ma nulla di paragonabile a quanto si annuncia per Napoli. I ricorsi presentati alla Giunta, come s'è detto, sono cinque: due democristiani (Giovanni Piccirillo e Giandomenico Magliano, primi due esclusi), due socialdemocratici (Alfonso Cecere e il segretario provinciale Adinolf 1) il primo dei quali di¬ retto contro l'exploit di Massimo Nlcolazzi, figUo del segretario del partito che con 19.924 preferenze (233 più di Cecere) si è piazzato primo escluso concorrendo cosi all'Ingresso a Montecitorio L'ultimo ricorso è stato presentato da Antonio Patuelll, ex vicesegretario liberale, primo dei non eletti. Ha ottenuto 11 dodicesimo posto, ma 11 partito ha portato a Montecitorio solo undici deputati. PatueUi non era candidato a Napoli, ma siccome In quella circoscrizione il pll ha fallito il «quoziente pieno» per soli 4 mila voti, presumendo pasticci elettorali sulla scorta della relazione della Corte d'appello, PatueUi ha presentato 11 suo ricorso. Se si accertassero brogli, se al pll venissero recuperati quei voti mancanti per 11 quorum, scatterebbe un deputato in più nel collegio unico nazionale dove si recuperano 1 resti, e PatuelU tornerebbe alla Camera. Cesare Martinetti (A pagina 2 altro servizio di Fulvio Milone).