In crisi il satellite tv

In crisi il satellite tv L'ambizioso progetto franco-tedesco dovrà forse essere rivisto In crisi il satellite tv Sul Tv-Sat,lanciato in orbita il 20 novembre, non si è aperto un pannello: falliti finora tutti i tentativi di «correzione» - In ritardo di tre anni il Tdf francese - Si avvantaggia la concorrenza L'ambizioso progetto franco-tedesco di televisione via satellite lanciato nel 1980 è in piena crisi. Il satellite Tv-Sat 1, messo in orbita il 20 novembre da un razzo Ariane, non funziona nonostante tutti 1 tentativi di ripararlo da terra e un portavoce del ministero delle Poste tedesco ha detto ieri allo Herald Tribune che -le sperarne si stanno affievolendo: Intanto il satellite francese Tdf 1, che avrebbe dovuto essere lanciato già tre anni fa, a causa di problemi tecnici e politici è ancora fermo a Tolosa in un hangar della società costruttrice, l'Aérospatiale. E frattanto nascono dubbi sulla opportunità di andare avanti con un programma che sta tecnologicamente invecchiando. Tv-8at 1 è entrato regolarmente in orbita geostazionaria, a 36 mila chilometri dalla Terra, ma solò uno dei due grandi pannelli solari lunghi 19 metri che avrebbero dovuto fornirgli l'energia si è regolarmente aperto; l'altro è rimasto inesorabilmente bloccato nel suo alloggiamento. Il pannello che si è aperto è quello che fornisce l'elettricità per rilanciare le immagini al. centro di controllò presso Francoforte, quello rimasto chiuso era destinato ad alimentare l'apparecchiatura di ricezione delle Immagini da terra. Il satellite non riceve e quindi, contrariamente a quanto si sperava inizialmente, non serve a nulla. -Tutti i tentativi di aprire il pannello sono falliti — ha detto il presidente del comitato tedesco per la televisione via satellite — e per quanto ne so non funzionerà mai*. C'è ancora un estremo tentativo che, secondo alcuni, si potrebbe fare: accendere il piccolo motore a razzo di bordo per imprimere al satellite un violento moto di rotazione su se stesso con la speranza che questo faccia uscire il pannello solare. Tv-Sat 1, costruito da un consorzio costituito da Mbb e Aeg-Telefùnken per la Germania, Aérospatiale e Alcatel per la Francia, è costato 230 milioni di dollari, poco meno di 300 miliardi di lire. Cosi come il satellite francese, il cui lancio è finalmente in programma per la prossima estate, e come il gemello Tv-Sat 2 in costruzione, è un satellite di grande potenza, in grado di raggiungere direttamente, senza cioè dover passare attraverso cavo, tutti i televisori di Germania e Francia con l'uso di piccole antenne del costo di poche decine di migliaia di lire, e di un'altra larga fetta d'Europa con antenne un poco più grandi. Al momento dell'accordo Parigi-Bonn 1 quattro canali tv a bordo di ciascun satellite avrebbero dovuto garantire a Francia e Germania un grosso vantaggio rispetto a tutti gli altri Paesi europei, compresa l'Italia, che invece si devono accontentare di utilizzare «spicchi» dei satelliti delle organizzazioni internazionali Intelsat e Eutelsat. Il progetto aveva immediatamente attirato l'attenzione di tutte le catene televisive, che vedevano a portata di. mano la possibilità di raggiungere un pubblico di 250 milioni di persone, e delle grandi aziende elettroniche, che sulla spinta della tv diretta avrebbero potuto lanciare nuovi modelli di televisori per rianimare un mercato In crisi ormai da molti anni. I grandi costruttori sostengono il sistema di televisione via satellite perchè vi vedono una forte spinta tecnologica con cui fronteggiare la concorrenza giapponese. Abbandonare il progetto significherebbe, secondo le Industrie di televisori, abbandonare 11 mercato europeo nelle mani dei giapponesi. Nei prossimi giorni una commissione di tecnici tedeschi dovrà fare una relazione sulle cause delle difficoltà di Tv-sat 1; una realazione dalla quale dipenderà forse la decisione di andare avanti con l'Intero programma. Le difficoltà del progetto franco-tedesco rilanciano le azioni di quelli rivali; in primo luogo di Astra 1, il satellite privato lussemburghese di Marcus Bicknell (che è affiancato da banche e da catene televisive britanniche), e dei satelliti di nuova generazione di Eutelsat. Astra 1 dovrebbe essere lanciato alla fine di quest'anno, due Eutelsat dovrebbero partire nel 1990. Mentre il progetto francotedesco puntava tutto sulla potenza di emissione dei propri satelliti (200 watt) e quindi doveva limitare a quattro il numero dei canali, sia Bicknell sia Eutelsat hanno limitato la potenza (circa SO watt) puntando invece sul numero dei canali, che infatti sono 16. Astra 1, in particolare, raggiungerà direttamente appena 50 milioni di spettatori ma tutti concentrati nell'area piti ricca d'Europa (Lussemburgo, Germania occidentale. Svizzera, Belgio, Olanda, Francia nord-orientale), quella che più Interessa agli Inserzionisti pubblicitari. Frattanto la Gran Bretagna apre le proprie frontiere ai servizi specializzati via satellite nel campo delle telecomunicazioni per la trasmissione in voce, video e dati; 11 ministro del Commercio, Lord Young, ha annunciato nei giorni scorsi che potranno operare nel Regno Unito sei nuovi operatori i cui nomi saranno resi noti alla fine di aprile. Fino ad ora solo la British Telecommunicàtion e la Mercury Communication erano autorizzate a svolgere' tale tipo di servizio. La decisione di aprire il mercato inglese sarebbe stata presa, oltre che in omaggio alla linea liberista della signora Thatcher, sotto la spinta delle Insistenti richieste delle industrie americane del settore. Young ha affermato che l'apertura agii stranieri favorirà l'espansione dei servizi di telecomunicazione via satellite in Gran Bretagna, ma ha precisato che il •duopolio» dei telefoni per ora non sarà toccato. Vittorio Ravizza

Persone citate: Lord Young, Marcus Bicknell, Thatcher, Vittorio Ravizza