Sgb, i belgi ci riprovano

Sgb, i belgi ci riprovano Sgb, i belgi ci riprovano Una finanziaria pubblica, la Sni, disponibile a organizzare i resti della cordata Leysen - Il tribunale boccia un ricorso di De Benedetti ma congela le richieste della Generale per l'aumento di capitale - La Bruxelles-Lambert cede le sue azioni oal nostro corrispondente BRUXELLES — Occorre di nuovo giocare la carta della prudenza nella partita per la Soclété Generale. La rincorsa all'-ancoraggio belga», che si è manifestata nelle ultime ore attraverso i •buoni uffici» offerti dalla Sni (Soclété Nationale d'Investissement, una holding pubblica) e la cessione a un gruppo per ora sconosciuto del pacchetto (3,75%) finora detenuto dalla Royale Belge, non sembrano tuttavia scalfire che in superficie lo smalto d'ottimismo con cui Carlo De Benedetti affronta la fase finale della scalata. Quelli maturati nella notte fra mercoledì e giovedì sono contrattempi non trascurabili, da valutare attentamente; ma non tali da sconvolgere la «tranquilla attesa» del campo debenedettlano né la fitta ragnatela di contatti fra tutte le parti coinvolte. Ieri alla Borsa di Bruxelles il titolo della Generale, quasi a registrare il momento d'incertezza, ha tirato il fiato dopo la febbre degli ultimi giorni. La quotazione ha segnato Infatti una leggera flessione: da 5000 franchi in apertura (come mercoledì pomeriggio) è scesa a 4920 in chiusura. I giochi, cioè, sono fermi. Ma la Cerus ha raccolto altri allori sul piano giuridico, con la decisione del giudice Duplat (Tribunale del Commercio) di rinviare sine die il dibattito di merito sull'aumento di capitale della Generale, dopo la precedente sentenza di congelamento a conclusione dell'esame della vicenda sul piano formale. E' un altro punto in favore di De Benedetti. In serata, tuttavia, lo stesso tribunale ha respinto un ricorso della Cerus, con il quale la finanziaria chiedeva una misura cautelativa nei confronti di tre società- del ..gruppo Generale — Gechem, Tra¬ ete bel e Cgr — volta a impedire la cessione di parti del patrimonio. In ambienti finanziari ci si domanda se l'uscita di scena della Royale Belge, società controllata al 25 per cento dalla francese Uap e per un altro 25 per cento dal gruppo Bruxelles-Lambert del finanziere belga Albert Frère, rappresenti una rinuncia di questo potenziale alleato di De Benedetti (e In definitiva dell'intero schieramento Paribas-Cobepa-Pargesa) a un ruolo attivo nel l'« affai re Generale». Ma dal campo di De Benedetti, dove si ammette ormai l'acquisizione — con amici e alleati — del 41 per cento della Sgb, si tende a ridimensionare il significato di quella defezione. Si lascia anzi capire che Frère non può ancora essere escluso dai futuri assetti della Generale e tantomeno possono esserlo le società che ruotano attorno a Pari- bas; che tutti i giochi e tutte le alleanze sono ancora possibili, compresa — per quanto non gradita — una ricomparsa della Suez; che quella mossa rappresenta si un passo verso r «ancoraggio belga» della Generale, ma non necessariamente un segnale negativo; che, in definitiva, De Benedetti attende ancora l'iniziativa di un gruppo belga che sia pronto a concludere un'Intesa con lui. Non è neppure chiaro, al di là del vago concetto di «ancoraggio belga», che cosa significhi la cessione delle azioni Royale Belge. Acquirente è la Banque Generale du Luxembourg, geograficamente in grado di offrire le massime garanzie di anonimato, ma che è un'emanazione della stessa Soclété Generale: ci si domanda perciò se lo spostamento del pacchetto azionario non rappresenti, in qualche me- do, la controffensiva dell'attuale governatore della Sgb, René Lamy, e della sua «vecchia guardia». O addirittura se, dietro questa mossa decisamente negativa, per la scalata di Dé Benedetti, si celi qualche altro tenace avversario dell'Industriale torinese: magari la francese Suez. La finanziaria francese, che aveva tentato l'alleanza con la «cordata Gevaert» guidata da André Leysen, controlla direttamente q Indirettamente il 20 per cento della Generale; ma la sua costosissima partecipazione risulterà del tutto platonica, se non sarà corroborata da una solida alleanza o da un decisivo rafforzamento del pacchetto. Non trovano tuttavia conferma le voci, diff usesl a Bruxelles, secondo le quali la decisione della Cerus di assorbire subito l'opzione sul titoli della Generale detenuti dalla Duménil-Leblé sarebbe stata una mossa per prevenire un'Opa della Suez sulla stessa Duménil-Leblé. Non meno oscuro è il ruolo-guida dell'azionariato belga che sembra avere assunto la Sni, ente di Stato per gli investimenti. Ieri una portavoce ha affermato che la presidenza è «disponibile» a un ruolo attivo, ma per ora nulla è stato precisato. Di fatto è poco chiaro come quell'ente possa raggruppare sotto la sua egida l'azionariato belga quando non possiede — almeno per ora — neppure un'azione della Sgb. Il suo ruolo, si dice a Bruxelles, potrebbe essere nell'ottica di una difesa indù striai-strategica; di garante nel settore energetico, per esempio, dove peraltro De Benedetti aveva già offerto sufficienti garanzie d'indipendenza al governo belga, in occasione del suo colloquio con il ministro per gli Affari economici Philippe Maystadt.. j • piteli j sj . Fabio Galvans» ! i HI

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