Radiografia di un disastro di Eugenio Palmieri

Colata da 10.000 miliardi Il «dossier Finsider» è da ieri sul tavolo di Prodi Colata da 10.000 miliardi E' quanto costerà il piano Lupo-Gambardella per rilanciare il gruppo siderurgico pubblico Nascerà una muova società «pulita» dai debiti - Salteranno 25.000 posti - Cessioni ai privati ROMA — D. costo per la collettività, si aggirerà alla fine Intorno ai 10.000 miliardi. La cifra necessaria per rilanciare la parte di siderurgia pubblica salvabile, per rimettere in piedi quella privata che non funziona, per ridare un posto di lavoro alle migliaia di persone che si ritroveranno a spasso. E' l'emergenza acciaio che coinvolge tutti ormai: citta, aree industriali, governo. Parlamento, sindacati in una ristrutturazione difficilissima e molto complessa perché riguarda anche la Comunità europea. Il piano elaborato dal nuovi vertici della Finsider è uscito dalle nebbie anche se, trattandosi di un piano elastico, a fisarmonica, non contiene novità rispetto alle indiscrezioni filtrate via via in questi' mesi. La novità è che il presidente Mario Lupo e rammlnlstratore delegato, Giovanni Gambardella, hanno portato mercoledì il ■dossier» all'approvazione del Consiglio di amministrazione e ora sarà l'Iri a dover esaminare a fondo il documento. Insomma la ricetta, o meglio il calice amarissimo, ha imboccato il percorso delle decisioni: entro il mese se ne occuperà il Consiglio di amministrazione presieduto da Prodi: spetterà all'azionista, ovvero all'Iri, stabilire se accollarsi 1 debiti o immette- re capitale fresco, a quali liquidazioni procedere. Le dimensioni del problema sono tali che sarà indispensabile l'intervento del governo, mentre socialisti e democristiani lanciano critiche a raffica alla soluzione prospettata dalla Finsider. In poche battute: la vecchia Finsider farà spazio ad una nuova società «pulita» di tutti gli oneri, 6500 miliardi, che attualmente soffocano finanziariamente il gruppo. La nuova società, in grado di muoversi con le proprie gambe e di rispondere degli altri 5000 miliardi di debiti che gravano attualmente sul bilancio, gestirà gli stabilimenti in grado di assicurare in futuro 50.000 posti di lavoro certi contro 1 75.000 attuali. Si tratta — hanno spiegato i vertici della Finsider — di indicazioni di massima 'Visto che nel plano non ci sono condanne definitive: per alcuni impianti che davamo per irrecuperabili si sono invece aperte improvvisamente prospettive-. L'occupazione potrebbe avere sbocchi negli accordi di razionalizzazione con società italiane ed estere, nelle iniziative sostitutive. Secondo fonti sindacali, 1 posti veramente in pericolo sarebbero 12-13.000 ma nessuno può quantificare le ripercussioni che si avranno nelle industrie che gravitano, il cosiddetto indotto, intorno agli stabilimenti Finsider. Per Taranto, ad esempio, si parla di un «dimagrimento» di 2000 persone nella parte pubblica e di 3000 in quella privata. Nella nuova società dovrebbero confluire l'Italsider di Taranto, Novi Ligure, Co migliano, Torino (elettrozincature); gli stabilimenti Dalmine (che avrà una sua autonomia essendo quotata) di Dalmine, Massa, Costa Volpino; la Terni e la Deltasider di Piombino. Tutto il resto dovrebbe essere ceduto o, se irrecuperabile, chiuso. Rimangono alcune situazioni in sospeso: la sorte di Bagnoli, drasticamente ridimensionato con lo smantellamento dell'area a caldo, la cessione della Cementir alla quale i socialisti si oppongono. Se il «piano», hanno spiegato Lupo e Gambardella, sarà subito adeguatamente spinto, l'esercizio '89 si potrebbe chiudere in equilibrio con le perdite che alla fine di quest'anno sarebbero di 500 invece di 2000 miliardi La ristrutturazione patrimoniale e finanziaria è una innova¬ zione nelle Partecipazioni statali, si fa rilevare, e si avvicina a quanto già fatto da altri gruppi come la Fiat.l'Olivetti, la Montedison o la British Steel. Ma la crisi di governo, e non solo questa, rischia di allungare i tempi visto che dovrebbe essere il Cip! a mettere insieme tasselli e lire per far quadrare il piano siderurgica Senza contare che l'incertezza della legge finanziaria aggrava le preoccupazioni emerse già ieri nelle dichiarazioni del segretario nazionale della Firn, Geris Musetti: «Ci appelliamo al Parlamento affinché consideri la straordinarietà del problema: Nella Finanziaria sono previsti 350 miliardi (gli altri arriveranno dalla Cee) per i pre-pensionamenti che insieme agli esodi agevolati e alla cassa integrazione consentiranno di attenuare per oltre 11 40 per cento la crisi occupazionale. Secondo 11 presidente della commissione Partecipazioni statali, Biagio Marzo, manca tuttora un disegno di politica industriale, Bagnoli non può chiudere, la Cementlr non può essere ceduta. Il democristiano VIscardi sostiene che l'Iri debba correggere gli «eccessi» del piano, anzi invita Prodi a prendere le redini del «caso» Eugenio Palmieri

Persone citate: Biagio Marzo, Gambardella, Giovanni Gambardella, Mario Lupo, Musetti, Prodi, Viscardi

Luoghi citati: Costa Volpino, Massa, Novi Ligure, Piombino, Roma, Taranto, Torino