«lo drogato con l'Aids» di Marco Neirotti

«lo, drogate con l'Aids» Perché in Italia il virus cresce più rapidamente che in altri Paesi europei ed è legato alia diffusione di eroina «lo, drogate con l'Aids» Un giovane da un anno in ospedale: «Quando ero in crisi d'astinenza usavo siringhe raccolte in terra» - «Ho contagiato altre persone» TORINO — 'La malattia me l'hanno scoperta in carcere, nel 1985. Avevo delle macchie sulla pelle. Mi facevano prelievi di qua e di la. Alla fine il. medico ha detto: sei sieropositivo. Non sapevo che cosa significasse. Ora, da un anno e dieci giorni vivo in ospedale. Dalla sieropositivi tà sono passato all'Aids», dice Franco. E' disposto a raccontare la sua storia. Ha 26 anni, eroinomane da quando ne aveva 16, condannato per spaccio di droga. E' in una stanza all'Amedeo di Savoia, ospedale delle malattie Infettive, polo regionale per la lotta all'Aids. In carcere ha Imparato a fare 11 calzolaio e ha preso 11 diploma di terza media. Racconta lento, cercando le parole. Chiede una pausa: -Devo parlare con quella mia amica*. Davanti alla sua stanza c'è il .day hospital», dove gli esterni vengono per controlli e cure. Lei è giovane, graziosa, sieropositiva, è sul lettino per una fleboclisi. Parlano, lui delle giornate in ospedale e delle sue macchie, 11 sarcoma di Kaposi; lei del mondo di fuori. Franco ritorna e riprende il racconto. Dice della vita di drogato della strada, dove ogni siringa diventa buona: • Quando ero in crisi di astinenza e la farmacia era lontana, prendevo una siringa per terra, poi tiravo su l'acqua dalla fontanella, perfino da una pozzanghera. Pensavo che -' massimo rischiavo Vepatx Slru. ? raccolte e siringhe passate di mano (.Non sempre un rituale, a volte è necessità.) sono fra i grandi colpevoli della diffusione del virus. Ma non solo loro hanno infettato e infettano. C'è anche la prostituzione, maschile e femminile. E qui l'Aids galoppa. Le prostitute ■ tradizionali. lamentano: .Stiamo perdendo clienti. Molti rifiutano il preservativo. Non siamo d'accordo, soprattutto da quando gira l'Aids. Loro vanno dalle nuove, spesso eroinomani o straniere di colore, forse sieropositive che non sanno di esserlo o se lo sanno non lo dicono.. Questo accade soprattutto per mancanza di Informazione. Don Luigi Ciotti, del Gruppo Abele: .Abbiamo il 64 per cento di casi di Aids tossicodipendenti, la percentuale più alta del mondo, e questa è la denuncia di che cosa non si è fatto sul piano della prevenzione. Niente informazione mirata, tutto affidato alla buona volontà di pochi. Ma il fenomeno della droga è cambiato: non c'è solo chi si buca tutti i giorni e ha rapporti con i servizi sociali e sanitari, dove viene informato. Ci sono quelli che si bucano ogni tanto: e per questi nulla si è fatto.. Ciotti accusa: .Tra le nuove povertà che viviamo c'è la disinformazione. Siamo bombardati da una marea di notizie inutili o allarmistiche, sono scarse quelle essenziali. Ci sono gruppi a rischio che si sono preoccupati e organizzati. Gli omosessuali, per esempio, che hanno ottenuto grossi risultati.. Infatti: luglio '82, si parla di Aids in un convegno Internazionale di gay a Washington; giugno '83, protesta degli omosessuali in Italia contro il ministero della Sanità perché latitante; luglio '83, gli omosessuali autogestiscono una campagna di informazione e prevenzione, diffondono un dépliant: .Come fare sesso sicuro.. U risultato è che In questo gruppo l'Aids è ora frenato. Ma ricorda Angelo Pezzana, leader del Fuori!: •Nell'84 andammo in Regione, perché dall'America venivano notizie preoccupanti soprattutto per noi. L'asses¬ sore alla Sanità non ci ricevette, ci fece dire da un segretario che eravamo in cerca di pubblicità, visionari convinti di vivere ai tempi della peste di Londra.. Dice Ciotti: «Per la diffusione del contagio tra i tossicomani Torino non ha fatto niente.. E Torino ha una media più alta di quella nazionale: su oltre 1200 sieropositivi (il 75% maschi) se¬ guiti dall'Amedeo di Savola, l'80 per cento sono tossicomani, il 9 omosessuali, il 7 emofilici e politrasfusi, il 4 eterosessuf .. SI sono registrati 63 casi di Aids (29 morti), più di metà tossicomani. Si ritiene che a Torino gli eroinomani siano circa 4500, quelli conosciuti dai centri di prevenzione e cura sono poco più di 1300. Dall'85 a oggi sono 71 i car¬ ct cerati sieropositivi del centro clinico delle Nuove (ma chissà quanti sono nelle celle, sieropositivi sapendo di esserlo oppure no perché non si sono sottoposti al test), 13 hanno l'Aids. Franco è appunto uno di questi. Della droga in carcere non vuol parlare. Ma •parlano» processi e inchieste giudiziarie: dicono che negli istituti di pena e riedu¬ cazione di eroina ne entra parecchia, a una prezzo triplicato (trecentomila lire al grammo). I controlli sui visitatori sono minuziosi. Ma non ci sono soltanto 1 visitatori, n dicembre scorso tre agenti di custodia sono stati arrestati per la droga alle Nuove. Anche le siringhe, chiamate .spade-, costano care In prigione. C'è una regola: chi fornisce la spada ha diritto al buco gratis. E quella stessa siringa non rimane in una cella, percorre il corridoio: non buca soltanto il braccio d'un detenuto, buca un «braccio» di carcere: dieci o quindici persone, finché è cosi spuntata che «é come piantarsi un chiodo.. Se chi l'ha usata è sieropositivo, quelli che lo seguono diventeranno sieropositivi, Don Ciotti: .In carcere ci sono relazioni sessuali "vivaci" e gira la droga. Una soluzione per arginare il contagio sarebbe fornire profilattico e siringa, ma per le istituzioni questo significherebbe ammettere una realtà che invece si mostra di voler ignorare.. Dai dati del ministero di Grazia e Giustizia risulta che su 30 mila detenuti che si sono sottoposti al test, 5 mila sono risultati sieropositivi, più 538 ammalati di Las (lo stadio che precede l'Aids) e 10 casi di Aids. Sono dati di due anni fa: da allora il virus ha continuato a diffondersi velocemente. Franco ha lasciato il carcere quando gli hanno dia¬ gnosticato l'Aids, è stato trasferito all'Amedeo di Savoia, nel reparto detenuti: .In una stanzetta 24 ore tu 24. ' i devi chiamare l'agente se vuoi fumare perché non puoi tenere l'accendino. Lo chiami per farti la barba perché non ti lasciano le lamette. Niente scarpe, solo ciabatte. Dopo dieci mesi di questa vita davo di matto. I dottori mi hanno aiutato.. I medici dell'Amedeo di Savoia hanno ottenuto dal giudice di sorveglianza gli arresti ospedalieri per Franco, che ora può almeno andare in giardino a fumare una sigaretta, andare al «day hospital» e parlare con qualcuno. Hai mai avuto una ragazza? .Sì. Due anni fa, quando ho avuto una licenza dal carcere. Le ho detto che ero sieropositivo. E' difficile dire una cosa del p ? a una ragazza. Ma i i. avevano insistito, m'au. io spiegato che la donna a*.\<e essere informata e che si possono avere rapporti sessuali, con il preservativo. Gliel'ho detto e mi ha lasciato. Forse non era vero amore.. E' vedersi respinti, ti si emarginati che peggioia la condizione di quelli con l'Aids. Cè chi ha proposto un reparto isolato per quest' ammalati. Il professor ter Grìllone, primario all'Amedeo di Savoia, è decisamente contrario: .Nessun ghetto. Loro stanno nei reparti normali. Certo, non deve esserci promiscuità. Ma bisogna convincersi elle, pre¬ te le precauzioni più ovvie, non tono loro pericolosi per noi, ma noi per io.-o perché possiamo portargli infezioni che in noi sono controllate e neutralizzate, ma per loro sono fatali.. Questo pochi lo sanno o vogliono saperlo. Ecco un uomo di buona cultura che, prima di accompagnare la moglie all'Amedeo di Savoia pei;, dna visita, telefona chiedendo .quali precauzioni dobbiamo prendere per attraversare il cortile.. L'ammalato si sente rifiutato e respinto. E' la paura dell'emarginazione che fa tacere malati e sieropositivi. Dice Grillone: .Noi non postiamo rivelare la diagnosi neppure ai familiari. Ma insistiamo con gli ammalati perché non nascondano la loro condizione al partner.. C'è chi non ha il coraggio di rivelarsi, ma vuole far sapere e trova una scappatoia. Un ragazzo ha ricevuto per posta la fotocopia di una cartella clinica con il nome del paziente cancellato e un appunto: .Sono stata con te tempo fa. Sono sieropositiva, fatti controllare anche tu.. Un gesto civile, generoso. Ma ci sono anche gli «untori*, disperati e rabbiosi, che "icciono ma è come se urlassero: .Io ce l'ho, l'avrete pure voi.. Ce ne sono, ma grazie al cielo, pochi. E tu Franco, la malattia De. isi di averla passata a quale.ino- ■ Credo di si. Non sapevi, di averla, non sapevo nepp:-?. eie cosa fosse. Ma adessv *>e lo so non aceadri. Come vivi la tua coniizlo ev «Qui, in un ospedale, i ove sovn migliorato, dove ' i. 'portano da più d'un anno. Xi.-ui potuto avere gli arresti .ncino a casa. Preferisco rimanere qui perché qui ho almeno la speranza.. Angelo Conti, Luciano Curino, Marco Neirotti

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