Da 4 mesi un'inchiesta a Roma
Da 4 mesi un'inchiesta a Roma Da 4 mesi un'inchiesta a Roma Alla procura militare, su denuncia del presidente di un'associazione reduci DALLA REDAZIONE ROMANA ROMA — La Procura Militare di Roma, che conduce l'Inchiesta sulla strage di militari italiani a Leo poli da parte del tedeschi dopo l'8 settembre 1943, ha avviato sin dallo scorso ottobre una seconda Indagine su episodi analoghi che sarebbero accaduti a Deblln. L'Inchiesta è nata dalla denuncia di un avvocato napoletana Antonio Sanseverino, che, come presidente dell'.Associazione gruppo ufficiali internati Straflager di Colonia», si recò nel giugno dello scorso anno in visita al cimitero polacco con alcuni ex commilitoni. Secondo la denuncia del legale napoletano (presentata alla Procura Militare di Napoli e poi passata a quella di Roma per competenza), a Deblln ci sarebbero sicuramente due o tre fosse comuni contenenti 1 resti di circa 800 militari Italiani trucidati dai tedeschi tra l'autunno del 1943 e l'autunno del 1944. E altre ce ne potrebbero essere. Le informazioni raccolte dall'avvocato in Polonia, nonostante l'inchiesta sia in corso da mesi, sono passate sotto silenzio sino a pochi giorni fa. Sanseverino fu prigioniero dei tedeschi prima di essere trasferito a Wietzendorf e poi internato in un campo di concentramento vicino a Buchenwald. Ed 6 lui stesso, ora, a ridimensionare le cifre date dalla rivista polacca. .Non credo a diecimila — dice —, una cifra più realistica può essere di quattro-cinquemila soldati uccisi», n legale Inviò anche lettere al ministro della Difesa e al Comitato per le onoranze ai caduti. .Da allora — accusa oggi — non ho saputo più nulla. Nessuno però può dire di non sa¬ perne niente». Ma a che punto è l'inchiesta, a quattro mesi dalla denuncia? Non sono stati compiuti grossi passi. «Come nel caso di Leopoli — si giustificano in Procura — gli ostacoli più grossi sono rappresentati dalla difficoltà di acquisire documenti e dalla quasi mancanza di testimoni oculari di quegli orribili avvenimenti». Sono passati ormai più di 40 anni, e coloro che forse avevano qualcosa da raccontare per la maggior parte non ci sono più. Anche la ricerca di documenti appare ardua.
Persone citate: Antonio Sanseverino, Sanseverino
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