Per l'architetto rapito fermati 3 cugini a Platì

Per l'architetto rapito fermati 3 cugini a Platì Per l'architetto rapito fermati 3 cugini a Platì Trovata dai carabinieri la grotta-prigione REGGIO CALABRIA — Tre pregiudicati sono stati fermati dai carabinieri nell'ambito delle indagini per il sequestro di Claudio Marzocco, l'architetto sanremese che è riuscito ad evadere da una «prigione» dell'anonima sequestri sabato mattina in Calabria. Secondo il tenente colonnello Sabato Palazzo, i tre fermati (1 cugini Domenico, Saverio ed Antonio Barbaro, rispettivamente di 33, 32 e 29 anni, tutti di Piati) avrebbero fatto da carcerieri a Marzocco. L'architetto sanremese domenica era riuscito a riconoscere la prigione in cui è stato tenuto per 13 giorni incatenato ad un palo. Si tratta di una grotta, di poco più di tre metri quadri, ricavata In un costone di montagna ad alcuni chilometri da Piati, nella zona dello ZUastro. Nella grotta sono stati anche trovati resti di viveri e mozziconi di sigaretta. Nella stessa zona c'era stato un contatto nei mesi scorsi fra il padre di Marco Fiora, Il bambino sequestrato a Torino nel marzo 1987 e i suoi rapitori. Ora i carabinieri stanno Intensificando le bat¬ tute nella zona aspromontana per cercare di arrivare alla prigione del piccolo Marco e anche a quella del medico Diego Cuzzocrea, ufficiale sanitario. Dei tre fermati l'elemento di maggiore rilievo nell'ambito della criminalità organizzata della zona, secondo gli Inquirenti, è Domenico Barbaro, che viene indicato come appartenente alla famiglia del «russelli» (un soprannome di origine dialettale per il colore rossiccio dei capelli di alcuni dei suoi appartenenti). Il 27 ottobre del 1985, Domenico Barbaro fu condannato dal tribunale di Locri a quattro anni di reclusione — per associazione per delinquere di tipo mafioso — a conclusione di un processo a presunti affiliati alla 'ndrangheta della Locride. Elementi della famiglia dei «russelli» peraltro furono incriminati perché sospettati di essere responsabili dell'agguato che, il 27 marzo del 1985, si concluse con l'assassinio del sindaco di Piati, Domenico De Maio, ucciso a colpi di lupara: il processo, si è concluso con l'assoluzione di tutti gli imputati.

Persone citate: Antonio Barbaro, Claudio Marzocco, Diego Cuzzocrea, Domenico Barbaro, Domenico De Maio, Marco Fiora, Marzocco, Sabato Palazzo

Luoghi citati: Calabria, Locri, Platì, Reggio Calabria, Torino