Il primo duello fra le stelle

Il primo duello fra le stelle Scienziati Usa mettono a punto il laser chimico che distrugge i missili nemici Il primo duello fra le stelle Nuovi test per la produzione di un raggio da 25 megawatt capace di bruciare in sette secondi un razzo intercontinentale avversario - L'operazione Rarbarian porterà in orbita la macchina a specchi con il vettore più potente mai concepito NOSTRO MOtViao Due giorni prima di Natale, all'interno di un enorme complesso senza finestre che occupa una superficie di tre acri sulle ondulate colline della California, appena fuori dalla città di 8an Juan Capistrano, cominciò un significativo esperimento militare, battezzato Alfa. Malgrado il test non sia stato classificato come top secret, sono emersi ben pochi particolari dell'operazione, il progetto Alfa costituisce infatti uno del più controversi e costósi elementi della Sdì reaganlana. E' davvero roba da Guerre stellari. Alfa è un laser chimico che un giorno, se mal lo Scudo verrà dispiegato, potrebbe essere parte di un sistema di difesa spaziale contro 1 missili balistici. Il programma Alfa e 11 pia avanzato fra le tecnologie a energia «esotica» — cosi son state soprannominate —, oggetto di ricerca in molti laboratori americani su incarico della Setto, l'Organizzazione per l'Iniziativa di difesa strategica. Per la maggior parte della gente, le armi laser sanno di fiction scientifica. Per colpire e mettere fuori gioco un missile balistico intercontinentale lanciato dai sovietici nei 300-500 secondi della fase iniziale di lancio, un laser capace di funzionare a una potenza di 25 megawatt dovrebbe bersagliare l'obbiettivo per sette secondi da una distanza di tremila chilometri. Ma 1 rapidi progressi tecnològici nella ricerca In questo campo hanno reso meno fantasiose, In breve tempo, queste armi difensive del futuro. n test svoltosi a terra, in grande scala, ha avuto per teatro un terreno adibito a esperimenti proprietà della Trio me, una compagnia americana. Si trattava di far passare una miscela di fluoruro d'idrogeno ad alta temperatura — usato come combustibile In un esperimento di accensione parziale — attraverso un laser d'alluminio da due megawatt per vedere se potesse formare gli atomi «liberi» (separati) di fluoruro necessari per dar vita a un raggio laser. Poiché il laser Alpha può esclusivamente operare nel vuoto, l'esperimento fu portato avanti In un ambiente privo d'aria. Non si è avuta un'effettiva produzione di luce laser. La fase finale dei test in corso, attesa entro quest'anno, comprenderà il montaggio dell'apparato ottico (gli specchi riflettenti) e la produzione di una corrente laser. n lavoro sul concetto di laser Alfa va avanti dal 1078, malgrado sia proceduto a scossoni per la riluttanza del Congresso a sborsare fondi sufficienti Benché la scaletta originale per il programma abbia subito slittamenti a causa dei tagli di bilancio, sono in corso progressi significativi Quando ho chiesto al responsabile del progetto se l'esperimento avesse avuto successo, Ride Garda del- rry con seggaTor- kland, nel NewMexlco, questi ha risposto enigmaticamente: 'Ogni test, che tutto funzioni o meno, è un successo perché ci insegna qualcosa'. Provocato ancora, ha aggiunto: «Ci sono mólte altre concezioni di laser su cui sono in corso ricerche, ma in questo caso il lavoro sta andando avanti da una decina d'anni. Ci siamo applicati al suo studio per un periodo superiore a tutti gli altri e abbiamo imparato un sacco di cose. Pensiamo che il programma abbia grandi potenzialità e non ci sono indicazioni, a questo punto, che l fondi stiano per essere nuovamente tagliati'. Lo scorso anno, in gennaio, tre industrie americane — la Lockheed Missiles and Space Company, la Martin Merletta Denver Aerospace e la Rockwell International — iniziarono concretamente la fase di progettazione concettuale approntando anche preventivi di spesa per un esperimento spaziale che coinvolgesse il laser chimico Alfa. La macchina-Alfa, alimentata da fluoruro d'idrogeno, emette un'intensa fascia di radiazioni infrarosse. Un suo impiego nelle Guerre Stellari richiederei)-, pecchio j-jef eclso per p 11 raggio sull'obiettivo. Alcu- | ni scienziati americani critici verso l'Iniziativa, fanno presente che uno specchio del genere piazzato nello spazio dovrebbe avere un diametro di dieci metri. Il più grosso specchio spaziale realizzato finora per VUubble Space Telescope, e che dovrebbe essere messo in orbita dallo Shuttle l'anno prossimo, ha una larghezza di soli due metri e mezzo. Comunque, la serie di test terrestri, facenti parte di un più ampio studio di fattibilità per i laser spaziali prevede la progettazione di uno specchio iperleggero, adattabile e segmentato che abbia un diametro di poco piti di quattro metri Si attendono ora evoluzioni promettenti verso la tecnologia necessaria per la costruzione di uno specchio ancora più grande. Questi progressi sono nelle mani àeìVAmerican Itek. Soggetti al finanziamenti del Congresso, sia il laser Alfa che il Large Advanced Mirrar Programme (Lamp) per la realizzazione di specchi d'avanguardia faranno parte di un esperimento laser spaziale, noto come Stella Zenith, che si pensa di realizzare negli Anni 90. Lo Stella Zenith, che non ™ fccptb'fcperecessanper procedere «Ila-fase d'assemblaggio del satellite, consiste di un'ampia, sofisticata navetta, del peso di 50 tonnellate e lunga 26 metri, che porterà a bordo, con il laser Alpha e lo specchio Lamp, anche i sensori per osservare il laser stesso. Costruire l'astronave costerebbe centinaia di milioni di dollari e lanciarla un mezzo miliardo di dollari (oltre seicento miliardi di li- messi re). Si stima che 11 solo programma per il laser Alfa sia gl& costato più di 200 milioni di dollari (circa 250 miliardi). E costruire lo specchio sperimentale Lamp costerà 25-30 milioni di dollari. D programma Stella Zenith dovrà rispondere ad alcuni interrogativi di vitale importanza, come quello sugli effetti della vibrazione laser e sulla sua capaciti) di tenerla puntata su un obbiettivo distante più di 150 chilometri. Nell'82, quando il programma Alfa era avviato da quattro anni, e un anno prima del celebre discorso del presidente Reagan sulle Guerre Stellari, il comitato senatoriale sulle tecnologie militari cercò di annullare 11 progetto: sosteneva che la lunghezza d'on da dell'Ai/a era troppo este- si troppo debole per rappresentare una seria mfnacj nei confronti del missili balistici Ma, come disse un responsabile del programma Sdì, 'ti nostro primo proposito è provare che quel laser può "tenere" l'obiettivo. In questa fase della ricerca non stiamo parlando ancora di una sua possibile distruzione'. I funzionari sostengono che l'esperimento Stella Ze- nith rientrerebbe nell'interpretazione restrittiva del Trattato sul missili balistici (1972), perché nessun missile balistico o analogo vettore verrebbe usato come obiettivo e non farebbe parte d'un sistema globale di difesa contro 1 missili balistici Inoltre, in questa fase, tutti gli esperimenti sono ancora terrestri e non d sono indizi malgrado le vod di pressioni politiche a Washington, dell'Imminente lancio nello spazio d'un sistema laser sperimentale. Un problema di prima grandezza è il landò stesso. Per Stella Zenith sarà necessario un poderoso veicolo di landò, più potente di tutti 1 razzi propulsori finora usati dagli americani e anche dai sovietici La Sdio sta forse per prendere in considerazione l'ipotesi di mettere insieme razzi Titan, Dèlta e dello Shuttle per giungere fino a cinquemila tonnellate di spinta al decollo. L'operazione di landò è stata soprannominata Barbartan, Operazione barbara. Malgrado 1 problemi tecnologici gli esperimenti condotti tanto a lungo sul laser Alfa e sullo specchio Lamp dimostrano che 1 primi decisivi passi sono stati compiuti ' A bordo della Stella Zenith, il raggio Alfa — 25 centimetri di diametro — passa attraverso un buco nello specchio Lamp a sette segmenti che verrebbe montato nella parte frontale della navetta. Lo specchio espanderebbe quindi il fascio luminoso fino a un diametro di quattro metri Se le «postazioni di battaglia» laser verranno mai dispiegate nello spazio, dovrebbero essere messe in orbita in modo da asslcura- ^^r^^er'lonft^^re^uirl- Wjfcfd «ritmili»» hfllffrtjfru Wtt- ciato da un qualunque punto della Terra. Inoltre, visto che il raggio d'alcuni tipi di laser spaziali potrebbe penetrare nell'atmosfera fino alle nuvole più alte, queste armi «esotiche» potrebbero essere persino utilizzabili contro aerei e missili da eroderà. Michael Evans Copyright «Times Newspapers» e per l'Italia «La Stampa» Sistema Làser Zenith Star Alpha Un compievo di spièdi', il raggio è prodotto da uni reazione del e di strumenti ottici ' llóiuro di idrogeno ad alla temperatura niètte o tuoc'o il raqrjio * "■"•-v, ' La larghezza del raggio "■•w aumenta U;i.?5 cm a 4 moiri 0 ii raggiò 1 cisér' Laser Zepith Star'Alpha

Persone citate: Michael Evans, Scudo, Space, Stella Zenith, Zenith

Luoghi citati: California, Capistrano, Italia, Washington