Guerra dell'etere in Grecia
Guerra dell'etere in Grecia Il governo tenta di stroncare l'autonomia televisiva delle grandi città Guerra dell'etere in Grecia NOSTRO SERVIZIO ATENE — La corsa per Impadronirsi dell'audience radiotelevisiva greca è scesa momentaneamente dall'etere sfociando In un'aula del tribunale di Salonicco. Imputato il sindaco del capoluogo della Grecia settentrionale, Sotiris Kuvelas. reo di avere impiantato, su uno del colli di sua giurisdizione, una grossa antenna parabolica per ricevere dai satelliti europei vari programmi televisivi fra i quali anche quelli di Rallino. L'addebito è di aver tentato di riversare tali programmi, a propria scelta ed iniziativa, negli apparecchi del suol amministrati attraverso ripetitori municipali. Querelante principale la Radiotelevisione ellenica, ente gestito' come società anonima ma di appartenenza statale, coadiuvata in db dall'ufficio del Piane regolatore della città che, da parte sua, aveva ritenuto abusivo l'edificio sottostante l'antenna. Proprio questo edificio, prima ancora dello scontro a colpi di carta bollata, sotto Natale fu l'epicentro e al tempo stesso la vittima della guerriglia delle antenne imperversante fra il governo e le amministrazioni dei tre maggiori Comuni greci. Venne abbattuto da ruspe statali, ma solo grazie all'ausilio di reparti antisommossa della polizia, costi-etti a forzare una specie di campo trincerato che avevano eretto, a difesa della stazione, 1 seguaci di Kuvelas. Alla rissa e ai contusi segui la denuncia contro il sindaco il quale, a sua volta, ha denunciato 11 capo della polizia greca per •costituzione di banda armata». L'episodio, a parte il clamore politico ed alcuni risvolti esilaranti, fa indubbiamente parte di quel vento di liberalizzazione delle comunicazioni di massa che da qualche tempo spira nel Paesi della Ce e, confortato proprio qualche settimana fa da un voto in tal senso del Parlamento di Strasburgo. Ma costituisce anche un tassello di quel piano di erosione della credibilità governativa messo in atto da Nuova democrazia. Punta di diamante di questa tattica appaiono ora 1 sindaci di Atene, Salonicco e del Pireo, cioè le tre maggiori città che alle elezioni amministrative dell'ottobre 1983 caddero in mano all'opposizione, grazie tinche ai voti della sinistra protestataria contro 11 piano di austerità economica varato da Papandreu. Giovani e ambiziosi comprimari del partito d'opposizione, essi riuscirono a forzare la mano al governo ottenendone l'autorizzazione ad istituire delle stazioni radio municipali. L'immagine liberale e pluralista che Nuova democrazia vuol darsi ultimamente, dopo anni di monopollo dell'etere da essa stessa codificata quando era al potere, fu trasfusa in programmi di grande ascolto e in notiziari vivaci Il governo si è impuntato tuttavia contro il tentativo di estendere questa attività anche alla televisione. Esso infatti autorizza l'impianto di antenne-satelliti private o collettive per blocchi di edifici, ma non è disposto a concedere ulteriori iniziative agli intraprendenti sindaci lasciando ad essi la discriminazione dei programmi europei da diffondere di volta in volta. Sembra bizantinismo, e forse lo è, ma è soprattutto una delle numerose pieghe della guerriglia di provocazione che governo e opposizione, riluttanti allo scontro frontale, conducono in attesa di elezioni. Minas Minassian
Persone citate: Minas, Minassian, Papandreu, Sotiris Kuvelas
Luoghi citati: Atene, Grecia, Salonicco, Strasburgo
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