Sette uomini d'oro della droga

Sette uomini d'oro della droga Sgominata a Napoli una banda che «importava» cocaina dal Brasile Sette uomini d'oro della droga DAL NOSTRO CORRISPONDENTE NAPOLI — «/Z signor Shober? Siamo della polizia, dovrebbe seguirci in questura»: poche parole, bisbigliate da un funzionario per non turbare la tranquillità dei clienti che si trattenevano nella hall del Royal, uno degli alberghi più esclusivi del lungomare. Biondo, snello, elegantissimo, Emi] Dieter Shober, quarantacinque anni ben portati, non ha battuto ciglio, mentre si alzava da una poltrona di pelle. E' .stato tradito solo dal rapido gesto con cui ha lasciato cadere sulla moquette le chiavi della sua Mercedes color grìgio metallizzato. Un poliziotto le ha raccolte, e per 11 biondo tedesco, «cavallo di razza» di un'organizzazione internazionale di trafficanti di droga, è stata la fine: nel bagagliaio dell'auto c'erano un chilo e ottocento grammi di cocaina. Con* l'arresto di Shober e dell'uomo che si trovava in sua compagnia, Ricardo De Souza Jorge, 27 anni, brasiliano di San Paolo, è stata avviata l'ultima fase di un'operazione della Criminalpol che ha scoperto una piccola ma agguerrita holding criminale, specializzata nell'acquisto della cocaina in Brasile e nella vendita in Olanda, in Germania e in Italia. Sono sette le persone arrestate. Con Shober e De Souza, sono finiti in galera i rappresentanti napoletani dell'organizzazione e gli aspiranti acquirenti della partita di cocaina: Cesare Giapparone, 33 anni, commerciante, originario della provincia di Napoli, ma da tempo residente ad Amsterdam; Vincenzo Romano, 39 anni, venditore di auto, residente a Bruxelles; Antonio Davide, 21 anni, napoletano, già coinvolto in inchieste sul traffico della droga nel capoluogo campano; Raffaele Ronga, 43 anni e Geronimo Vlnazzanl, di 36, facoltosi commercianti. All'appello manca la mente dell'organizzazione: una misteriosa, distinta signora di nazionalità tedesca, ma da anni residente ad Amsterdam. •Per mettere le mani sui trafficanti abbiamo lavorato mesi: da novembre ad oggi abbiamo fatto decine di intercettazioni telefoniche e ci siamo tenuti costantemente in contatto con gli organi di polizia degli altri Paesi in cui i trafficanti agivano», dicono in questura. Una settimana fa, finalmente, è' arrivata l'informazione buona: «4 Napoli sta per giungere una partita di cocaina: poco meno di due chili che, venduti al dettaglio, valgono un miliardo. I corrieri alloggeranno al Royal, i rappresentanti napoletani dell'organizzazione prenderanno una stanza nell'hotel Oriente, a due passi dalla questura». Il via alla fase finale dell'operazione è stato dato l'altro ieri, quando la polizia ha accertato che 1 trafficanti erano davvero giunti in città. Emil Dieter Shober e Ricardo De Souza Jorge sono stati ammanettati nella hall dell'albergo sul lungomare. Secondo gli inquirenti, si erano incontrati qualche giorno prima nell'aeroporto di Francoforte, dove il brasiliano era sbarcato da un aereo proveniente da Rio de Janeiro. La droga la portava addosso, impacchettata in buste di cellóphan fissate sulle gambe con il nastro adesivo. Una volta raggiunta la Germania, la cocaina era stata nascosta nel bagagliaio dell'auto di Shoberg, e portata in Italia. • Subito dopo l'arresto del tedesco e del brasiliano, è toccato ai complici napoletani. Cesare Giapparone, che avrebbe dovuto prendere in consegna la droga, è stato bloccato con Antonio Davide in una stanza dell'hotel Oriente. Vincenzo Romano, Raffaele Ronga e Geronimo Vlnazzani sono stati sorpresi nell'autosalone del primo, dove sono state sequestrate numerose ricevute di versamenti in banche èstere. *■