Incriminato il padrone di Panama

Incriminato il padrone di Panama Due gran giurì Usa accusano il generale Noriega di essere un boss della droga Incriminato il padrone di Panama «Ha avuto 5 miliardi per proteggere i signori della coca colombiani» - Impensabile l'estradizione, ma il suo potere vacilla Coinvolto nell'inchiesta anche Castro, che insieme con il Nicaragua parteciperebbe al traffico di stupefacenti DAL NOSTRO CORRISPONDENTE WASHINGTON — Due gran giurì, a Miami e a Tampa in Florida, hanno incriminato l'uomo forte di Panama, 11 generale Noriega, l'ex alleato di Reagan contro il Nicaragua, per traffico di droga, riciclaggio di denaro sporco, associazione per delinquere. Nelle 30 pagine di accuse e prove a suo carico figura anche il nome di Fidel Castro: ma il leader cubano non sale sul banco degli imputati, riveste il ruolo del mediatore tra Noriega e il potente e sanguinario cartello colombiano della cocaina, quello di Medellin. Per ora, la possibilità che Noriega, comandante delle forze armate panamensi, di fatto un dittatore, venga processato è pressoché inesistente. La Costituzione del Panama vieta l'estradizione dei suoi cittadini, e il governo ha già reagito all'incriminazione accusando gli Stati Uniti di «complotto politico» contro il generale, e interferenza negli affari interni del Paese. Ma il predecessore di Noriega, Ruben Paredes, che lo accusa di aver assassinato suo figlio, ha chiesto alla radio la sua caduta; nel Centrò America e al Congresso a Washington crescono come una marea le pressioni affinché egli si dimetta. La Casa Bianca, che da tré mesi tenta di spodestare Noriega, potrebbe finalmente ottenerne l'allontanamento dal potere. La incriminazione dell'uomo forte panamense, insieme con la sconfitta di Reagan alla Camera sugli aiuti ai contras, sembra segnare una svolta non solo nella crisi politica centroamericana, ma anche nella lotta contro il commercio della droga- Fino all'anno scorso, Noriega è stato uno degli esecutori occulti della strategia reaganiana contro 1 sandinisti e — facendo il doppio gioco — uno del collaboratori del castrismo. Appena l'altro ieri, il New. York Times ha svelato che nell'86 Noriega e il colonnello North, 11 protagonista dell'Irangate, slmularo- no forniture militari russe a Managua per poter disporre di nuove accuse contro i sandinisti. I capi d'imputazione di Miami e di Tampa contro il generale sono numerosi. Dall'83, ranno in cui sali al potere, egli avrebbe ricevuto almeno quattro milioni e mezzo di dollari, S miliardi e mézzo di lire dai «narcotraficantes», 1 signori della coca, in cambio di protezione; ne avrebbe guadagnati ancora di più smerciando droga in proprio; e avrebbe arrotondato i suol profitti aprendo le banche di Panama, un paradiso fiscale, al denaro sporco. Con la complicità di alcuni alti ufficiali, Noriega avrebbe fornito e continuerebbe a fornire laboratori, depositi, mezzi di trasporto al cartello di Medellin, da cui proviene l'80 per cento della cocaina consumata negli Stati Uniti, Lo hanno denunciato un ex membro del cartello e un ex membro del governo. La mediazione di Castro tra 11 generale e i crudeli boss degli stupefacenti, che in Colombia hanno assassinato giudici e ministri, risale a due anni fa, quando un reparto dell'esercito panamense, ignorandone i legami con il suo comandante in capo, distrusse alcuni loro depositi e laboratori. Castro, che secondo i gran giuri partecipa ai commercio della droga con il Nicaragua, dissuase il cartello dall'eliminare Noriega.. Per gratitudine, il generale gli forni tecnologie avanzate americane. Vedendo inoltre scoperte le sue manovre antisandiniste per conto del presidente Reagan, le abbandonò, aiutando invece Cuba a fornire armi ai ribelli marxisti in Centro America. In una conferenza stampa, il procuratore di Miami Leon Kellner ha dichiarato che l'inchiesta su Noriega è durata oltre un anno, e ha portato anche all'incriminazione di uno del «narcotraficantes», il famigerato Pablo Escobar, e altre 14 persone. •Castro se la è cavata perché non abbiamo raccolto prave sufficienti contro di lui* ha aggiunto il magistrato. «Se Noriega finirà mai in tribunale, rischierà- 145 anni di galera e oltre 1 milione di dollari di multa*. Kellner ha rifiutato di Ipotizzare che cosa accadrà a Panama nei mesi prossimi ma non ha escluso che •Noriega abbia i giorni contati». «Se verrà deposto — ha detto — non avrà dove rifugiarsi: non credo che il cartello di Medellin sia disposto a proteggerlo a lungo». I tentativi Usa di abbattere Noriega incominciarono alla fine dello scorso anno. Reagan mandò a Panama l'ambasciatore all'Orni Walters a chiederne Invano le dimissioni; un'altra missione esplorativa, affidata a gennaio al sottosegretario alle Difesa Armitage, falli in modo analogo. Il Presidente vorrebbe ripetere con Noriega l'operazione riuscita con Marcos nelle Filippine, e «Baby Doc» a Haiti. Ma il generale fa appello al nazionalismo. Sostiene che è tutta una manovra Usa per rimettere le mani sul canale di Panama, a cui in linea di principio Washington ha rinunciato nel '77. E le forze armate ieri si sono' proclamate solidali con lui. Ennio Carette II generale Noriega