Lo sci è nato al Valentino
Lo sci è nato al Valentino Si celebrano i 90 anni delle prime gare documentate Lo sci è nato al Valentino Era il 1896, i rari appassionati provavano di notte - Nel gennaio 1898 il via ufficiale alle gare con la discesa di Pra' Fieul, presso Coazze, protagonista l'industriale svizzero Adolfo Kind - Il 14 febbraio Trofeo Elda Valobra, prima campionessa italiana di fondo TORINO — Pino a pochi decenni fa era un hobby per ricchi. Oggi, lo sci. pur restando una passione costosa, è passatempo più accessibile e quindi frequentato da un numero crescente di appassionati. In Italia gli hanno giovato le gesta antiche di Colò, De Florian e Nones, e quelle via vìa più recenti di Thoenl, Oros, Tomba. E' uno sport, almeno da noi, abbastanza giovane: il primo tentativo documentato di uno sciatore risale al gennaio 1898. Proprio. in questi giorni, la gente della Valsangone, di Coazze e Olaveno ricorda quella data perché proprio 11, a Pra' Fieul, un gruppo di coraggiosi, guidati dall'industriale svizzero Adolfo Kind, si avventurò nella prima discesa. Il programma delle manifestazioni celebrative era ricco, lo ha impoverito la carenza di neve sulle montagne della valle. Il piatto forte, comunque, è previsto per domenica 14. E' 11 trofeo • Giuseppe Maria Venco ed Elda Valobra-, lui grande appassionato di sci, lei addirittura prima campionessa italiana di fondo. Allo Siti club Torino, c'è una sua foto, scattata a Claviere nel 1921: Elda Valobra ha il pettorale numero 39, sopra la tuta indossa una gonna scozzese che oggi può far sorridere, ma allora era abbigliamento consueto delle donne-sciatrici. Ma torniamo a quel gennaio di 90 anni fa: Adolfo e Paolo Kind, padre e figlio, e Adolfo Hess calzavano sci ■ Jakobcr., arrivati dalla Norvegia via Zurigo. Erano attrezzi usati da tempo nel Paesi del Nord Europa, e sufficientemente perfezio- nati. Comunque, nulla a che vedere con quelli di oggi: gli attacchi erano In giunco, per legarli alle caviglie i tre avevano usato cinghie di cuoio. Si scendeva con un solo bastone, non c'erano, naturalmente, né piste, né tracciati ufficiali. Da due anni il gruppo di aspiranti sciatori (Kind, in realta, era già uno specialista, essendosi esercitato in Svizzera) si stava preparando. Le prime prove erano avvenute nel 1898, addirittura nel salotto di casa; c'erano stati altri esperimenti, all'Eremo e. di sera, al Valentino. Prove anche comiche, come risulta chiaramente dagli articoli che Hess scrisse qualche anno dopo. Un esemplo, riferito alla discesa di Pra' Fieul: -In un tratto di pendio prendo una velocità inquietante, premo il bastone con tutta la forza della disperazione: la raspa si incastra, ed eccomi a terra, in un groviglio di ossa e legni-. E qualche minuto dopo: -Filo qualche centinaio di metri con velocità crescente, poi... un gran colpo: son finito nell'incassatura di una strada che traversa il pendio; gli sci si sono incastrati, hanno funzionato da molla ed io sono stato protettato dall'altra parte della strada-. Coraggio, amore per la montagna, un po' di inco¬ scienza muovevano questi pionieri. Papà Kind se ne andrà nove anni dopo, vittima di un incidente alpinisti' co, gli altri continueranno la sua opera e faranno dello Ski club Torino un'istituzione prestigiosa. Adesso è il momento dei ricordi (sabato 20 a Olaveno si svolgerà anche un convegno sulla storia dello sci e sulle prospettive future). Come dice Giuseppe Maida, uno degli organizzatori, è anche il momento •per rilanciare una zona turisticamente poco sfruttata, malgrado queste montagne siano le più vicine alla grande città.. Giampiero Favioio I.'industriale svizzero Adolfo Kind (a) centro), uno dei pionieri dello sci italiano
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