Scambiati in un giorno 6 milioni di azioni di Fabio Galvano

De Benedetti accusa Scontro più duro per il controllo della Société Generale De Benedetti accusa Secondo il finanziere la società belga starebbe rastrellando azioni proprie contro il divieto della Commissione bancaria - Ma la Sgb smentisce - Il Tribunale deciderà sull'aumento il 9 febbraio Scambiati in un giorno 6 milioni di azioni DAL NOSTRO CORRISPONDENTE BRUXELLES — Si tinge di giallo la vicenda delia Société Generale de Belglque. Mentre il giudice Jean-Louis Duplat, presidente del Tribunale del Commercio, avviava ieri l'udienza che porterà martedì prossimo a una decisione sull'aumento di capitale per bloccare la scalata di Carlo De Benedetti, la Borsa di Bruxelles ha registrato un assalto senza precedenti ai titoli dell'impero finanziario belga. Più di due milioni di titoli sono stati trattati; e a questi andrebbero aggiunti, secondo fonti vicine alla Cerus, altri 4 milioni trattati fuori Borsa durante la notte. In tutto oltre 11 21 per cento del capitale (e contando i titoli scambiati negli ultimi 10 gioni si arriverebbe al 31 per cento). De Benedetti, che ha il 18,6 per cento, ha implicitamente accusato l'attuale dirigenza della Sgb, in una dichiarazione alla tv belga, di essere illecitamente dietro l'operazione. Le quotazioni in Borsa, dopo la chiusura di martedì a 3340 franchi, hanno subito un'impennata, passando ieri dai 3660 franchi in apertura a 3735, per ricadere in chiusura a 3595: un balzo del 7 per cento (l'Opa è a quota 3400). Il volume delle contrattazioni (circa 7 miliardi e mezzo di franchi, più di 260 miliardi di lire) ha fatto battere quello che era il record precedente: i 5 miliardi e mezzo relativi agli scambi globali (non solo Generale) del 21 ottobre, dopo il .lunedi nero» di Wall Street. Ma ancor più rilevante risulterebbe l'operazione fuori Borsa: 4 milioni di azioni (il 14 per cento del capitale) i trattati a 4000 franchi. Un ' ..costo, per il misterioso ra-r strellatore, di 16 miliardi di franchi, 560 miliardi di lire. Chi è lo scalatore (o gli scalatori)? Molti vedono, nell'operazione, la mano di Lamy e dell'attuale dirigenza della Generale. Un ultimo «colpo di coda-, si dice; forse attuato da una «cordata francese» fiancheggiatrice. A prezzi come quelli, si osserva, non si tratta di investimento, ma di una disperata azione di difesa. In campo debenedettiano si va oltre; e si osserva che la Generale — forse preoccupata dall'andamento dell'azione giuridica — sta spostando la sua linea di difesa dalle nuove azioni alle vecchie. Non è neppure escluso, naturalmente, che alla corsa possano avere partecipate fiancheggiatori di De Benedetti o dell'imprenditore fiammingo André Leysen. che guida la cordata che fa capo alla Gevaert. Certo è che quella per la Generale sta diventando una lotta al coltello. Ieri De Benedetti, dopo avere aspramente criticato Ta Commissione Bancaria che martedì sera aveva 'deciso di non decidere* sulla sua offerta pubblica d'acquisto (opa), ha gettato pesanti sospetti su Lamy e sull'attuale dirigenza. All'intervistatrice della tv, che gli domandava un parere, il presidente dell'Olivetti ha risposto: «Se per caso si scopre che è la stessa Société Generale ad acquistare o a fare acquistare le anioni, come ritengo che saremo in grado di provare nelle prossime ore, posso assicurare che ci divertiremo molto: La replica di rue Royale è stata immediata. «La Commissione Bancaria — ha detto un portavoce della Sgb — ci ha raccomandato di non intervenire sul mercato e noi rispettiamo tale raccomandazione alla lettera*. Dopo avere negato qualsiasi attività del suo gruppo sul mercato, De Benedetti non ha però escluso che eventuali suoi «amici» siano liberi di agire. 'Posso impegnarmi — ha dettr, — per quanto riguarda le .octetò in cui ho un controllo. Afa è il solo impegno che posso assumere*. Il «giallo» della borsa ha fatto passare in secondo pia¬ no sia l'udienza del Tribunale del Commercio, vero arbitro dello scontro attorno alla Generale, sia l'inatteso e criticatissimo catenaccio messo dalla Commissione Bancaria all'opa di De Benedetti. Ieri, per tutta la giornata, il giudice Jean-Louis Duplat ha ascoltato, in contraddittorio, gli avvocati delle parti. Guy Horsmans, professore all'università di Lovanio, ha illustrato il ricorso della Generale contro le due precedenti ordinanze del giudice, che avevano prima sancito l'illegalità dell'aumento di capitale, poi tolto ogni diritto di voto ai 12 milioni di nuove azioni voluti da Lamy per diluire il pacchetto di De Benedetti. La Cerus di De Benedetti era invece rappresentata da due altri celebri avvocati, i fratelli Slmont. L'udienza è stata aggiornata nel pomeriggio: la decisione del giudice Duplat è attesa per 11 9 febbraio. Se egli confermerà l'inammisslbilità della ricapitalizzazione '«riservata» della" SgB," ' De Benedetti resterà con la sua quota del 18,6 per cento il maggiore azionista (salvo soprese dopo gli interventi di ieri in borsa). Se invece il tribunale darà via libera all'aumento di capitale, quella partecipazione sarà diluita al 13 per cento e il ruolo di primattore passerebbe a Leysen, la cui «cordata Gevaert» passerebbe — con l'acquisto di 10 milioni di titoli — dal 4.25 al 29,25 del capitale. *Ma anche in quel caso — ha osservato Ieri De Benedetti, prima di rientrare in Italia — saremo azionisti importanti. E saremo liberi di acquistare sul mercato, ci vedrete qui a lungo». E' sulle future prospettive, di fatto, che si è sviluppato l'atteso incontro di ieri — erano le 8 del mattino — fra De Benedetti e Leysen, negli uffici di Bruxelles della Olivetti. 'Su alcuni punti — afferma un comunicato congiunto — le opinioni si incontrano, mentre su altri sussistono divergenze di vedute». In attesa di un successivo incontro, che potrebbe svolgersi domani, Leysen è stato più preciso: *Ci siamo detti, in modo diretto, le nostre posizioni: ci siamo dati spiegazioni e abbiamo avuto chiarimenti: Leysen ha fra l'altro detto di non essere sorpreso dalla non-decisione della Commissione Bancaria in merito all'Opa della Cerus. Ma è forse l'unico. Gli stessi giornali belgi denunciano la 'decisione di non decidere: E De Benedetti, a sua volta, ha osservato che «quindici giorni sono molti per non decidere*. *In tutto il mondo — ha detto — le commissioni bancarie hanno un solo obiettilo, garantire la trasparenza del mercato e proteggere i piccoli azionisti. E non. mi pafèche sia il càio, potette le cose si stanno complicando». Fabio Galvano Carlo De Benedetti con, alle spalle, Alain Mi neh e (a destra) il presidente Sgb, René Lamy

Luoghi citati: Bruxelles, Italia