Il panettiere è morto soffocato
Il panettiere è morto soffocato Sempre più fitto il mistero sull'uomo trovato sepolto in riva al Chiusella Il panettiere è morto soffocato L'autopsia ha escluso lo strangolamento - Una seconda ipotesi: l'omicida ha usato anche veleno - Gli inquirenti: «E' un rompicapo» - la moglie della vittima: «Non è vero che non andavamo d'accordo e che frequentava il Casinò» A Strambino i giallo. Chi poteva volere la morte del tranquillo panettiere? La fine di Carmelo Rizzo, 49 anni, trovato sepolto sulle rive del Chiusella, si complica. Ieri il prof. Paolo Tapperò ha svolto l'autopsia. I risultati si avranno tra qualche settimana. Ma, pare che, da un primo accertamento, sia già emersa qualche sorpresa. La causa del decesso non dovrebbe essere lo strangolamento, come si ipotizzava in un primo momento, ma il soffocamento. Addirittura, non si esclude l'avvelenamento. Le indagini del cap. Buono dei carabinieri di Ivrea e del vice questore Giovanni Calesini, coordinate dal sostituto procuratore dott. Manfredi Palumbo, per ora non hanno portato a nulla di concreto. -Un rompicapo», commentano gli inquirenti. Non viene trascurata nessuna pista. Anche se alcune sono ritenute improbabili, n delitto di mala, ad esempio. L'esecuzione lascia tutt'altra impronta. La malavita spara, non soffoca. E poi Carmelo Rizzo non aveva precedenti, non aveva amicizie 'poco raccomandabili». 'Una persona tutta casa e lavoro», commentano a Strambino. Nel piccolo centro Carmelo Rizzo, emigrato da Messina, viveva da ormai trent'anni. All'inizio ha lavorato come garzone In panetteria, poi operaio alla Lancia. Si era licenziato quattro anni fa, per ritornare al vecchio mestiere. Aveva rilevato una panetteria nel centro di Borgofranco. A Strambino aveva anche trovato moglie, Maria Gallinotti, 45 anni. Carmelo Rizzo, con la moglie e i tre figli, Patrizia, 21 anni, Donatella, 20 anni, e Massimiliano di 13, viveva in una casa a un piano, in corso Duca degli Abruzzi 21. «Sono stato io a vederlo per l'ultima volta — racconta Massimiliano —. Se n'è andato di casa per andare a lavorare, come faceva tutte le sere». Era mercoledì 13 gennaio. Ma in panetteria, l'uomo non è mai arrivato. Cosa è accaduto in quella manciata di chilometri? E giorno dopo il suo furgone bianco, un Ducato, viene trovato sulle rive del Chiusella, poco lontano da casa. Si cerca in¬ torno, anche con i cani, ma invano. Domenica pomeriggio le due figlie, accompagnate dai due fidanzati, ritornano: una cartomante, consultata dalla madre, le indirizza di nuovo in quel posto. Raccontano Patrizia e Donatella: «Spuntava un piede dalla sabbia e abbiamo riconosciuto gli indumenti di nostro padre». In tasca l'uomo aveva portafoglio con soldi (esclusa la rapina), e anche le chiavi del Ducato. Il panettiere è arrivato da solo sulle rive del Chiusella e poi è stato ucciso? Il corpo è stato sepolto soltanto dopo le ricerche? La moglie: 'Non riusciamo a capire. E le chiacchiere ci rendono la vita più difficile. Hanno detto che non andavamo d'accordo e non è vero, che frequentava il casinò e neppure questo è vero». E c'è chi parla di alcune sue avventure galanti passate. Questa, forse, la chiave del mistero? g. man, -mi i i iiiiimiiiiiiiiim I due figli dei panettiere ucciso, Patrìzia e Massimiliano
Persone citate: Carmelo Rizzo, Giovanni Calesini, Manfredi Palumbo, Maria Gallinotti, Paolo Tapperò
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