Stella per gli incisori

Stella per gli incisori Un nuovo laboratorio vicino alla Gran Madre Stella per gli incisori SE ci si addentra fra le vie dell'Oltrepò torinese, in questi uggiosi pomeriggi invernali, «ci si può imbattere — come scrive Piero Gilardi nella prefazione al catalogo della mostra "Immediato Progressivo" — in una vetrina calda di luce gialla». E' la vetrina del Laboratorio Stella, l'atelier di arte grafica che Dudi D'Agostini e Anna Donvito hanno appena aperto in via Martiri della Libertà 27. Il laboratorio è al pianterreno di un caseggiato precollinare, vecchio ma dignitoso, che si chiude su un ampio cortile interno, in acciottolato, dove si aprono studi e botteghe come a inizio secolo. Il laboratorio, dove Dudi, incisore, e Anna, stampatrice, si aggirano fra torchi litografici e calcografici, ha in programma una duplice attività: una riguarda la preparazione e la stampa di incisioni e litografie, l'altra quella espositiva. E' infatti proprio con una mostra di incisioni, intitolata «Immediato Progressivo», che si è inaugurato il laboratorio, raccogliendo insieme le opere grafiche di quattro artisti. Sono Laura Avondoglio, Ermanno Barovero, lo stesso Dudi D'Agostini e Giorgio Tlapak. Laura Avondoglio presenta due opere, la tecnica è quella dell'acquaforte e dell'acquatinta su zinca intitolate «Il suo contrario» dove un ritratto di donna si sdoppia, lo si vede sia nel suo verso che nel suo retro. Quasi un'ombra è il singolare ritratto visto di schiena, mentre risulta dissacrante e beffardo visto da davanti. Ermanno Barovero, abituato a misurarsi con i metalli ferrosi delle sue sculture irte di punte acuminate, si è qui cimentato con due acqueforti che ha chiamato «Gli infedeli». In un groviglio di linee, due animali mostruosi di un bestiario fantastico entrano con violenza in una massa nera. Dudi D'Agostini espone tre acqueforti che richiamano paesaggi da West Coast, insomma una certa atmosfera californiana, e le intitola «Lungo mare». Giorgio Tlapak è molto essenziale nei soggetti dei suoi lavori grafici e presenta tre opere (la tecnica è quella dell'acquaforte, acquatinta e puntasecca su zinco). Nei suoi «Senza titolo», Tlapak lavora con rigore su pochi segni fondamantali e sulle diverse tonalità del grigio. Tutte le opere esposte le ha stampate Anna Donvito. beninteso nel Laboratorio Stella, «dove si può — per usare ancora le parole di Gilardi — sperimentare con paziente magia la tecnica dell'incisione». Elisabetta Tolosano «Immediato Progressivo», Laboratorio Stella, via Martiri della Libertà 27/D, fino al 30 gennaio. Orario: 16-20, esclusa la domenica. l-aura Avondoglio, «Il mio contrario'). 1987, acquatinta cm 100 x 130