La moltiplicazione degli stambecchi di Giuliano Dolfini

La moltiplicazione degli stambecchi Sempre in pericolo gli altri animali selvatici La moltiplicazione degli stambecchi SULLE Alpi europee, in trent'anni, le colonie degli stambecchi sono aumentate di oltre venti volte. Negli Anni 50 gli esemplari erano 1000-1500 (nel Parco nazionale del Gran Paradiso vi era la più alta concentrazione: 460500), adesso sono più di ventimila e coprono vasti territori dalle Alpi Marittime alla Svizzera,-dall'Austria ai parchi jugoslavi. Secondo Vittorio Peraclno, il maggior esperto europeo di stambecchi, trent'anni fa il territorio della capra ibex ibex non superava i 7080 mila ettari: i suol pascoli raggiungono adesso i 200 mila ettari. Non solo: tutt'ora vi sono ancora zone integrali (sul massicci del Monte Bianco, Monte Rosa e Monviso), con un habitat molto adatto a questo animale sensibile ma anche bizzarro. Ora si è scoperto che proprio attraverso i suol spostamenti (e con l'immissione di nuovi branchi) lo stambecco indica all'uomo 1 valloni alpini che più hanno mantenuto nei secoli l'ambiente intatto. In certe giogaie ci sono nicchie ecologiche ricercate dai capibranco, che vi si stabiliscono con il loro seguito. Mentre ovunque vengono lanciati allarmi per gli animali selvatici, sulle Alpi europee lo stambecco aumenta sempre più. Perché? Innanzitutto 1 caplbranco proteggono 11 loro territorio e 1 loro animali. Poi un vero cacciatore di montagna non disturberà e non sparerà mai a uno stambecco, simbolo delle vette più solenni. Solo un bracconiere uccide le femmine per la bontà della carne e i maschi per il trofeo. Sulle montagne italiane attualmente è solo l'aquila che cattura qualche piccolo di capra ibex ibex, quindi di fatto non vi sono predatori. In Svizzera invece alcune linci chiudono l'anello biologico, con la cattura degli esemplari più deboli. La presenza di questo felino comunque non appare ancora determinante nella selezione. L'aspetto che incide di più è quello meteorologico: In certi Inverni il freddo intensissimo può anche sfoltire i branchi del 30-40 per cento, in quanto il ghiaccio copre la festuca olina. l'erba preferita. Nel dopoguerra gli esemplari nel Gran Paradiso erano 415: prima della guerra erano 3800, ma negli anni bui erano stati decimati per fame. Poi l'accurata sorveglianza (e i ricchi pascoli) in 10 anni hanno raddoppiato gli animali. Quindi in scala geometrica sono aumentati sempre più, nonostante la selezione invernale. In Svizzera, sulle montagne dei Grigioni, del Vallese e in altre colonie, gli stambecchi sono passati da 700 a circa 18-19 mila. Qui vi è una accurata caccia di selezione con 3000 capi abbattuti negli ultimi 5 anni. Sono stati eliminati gli animali nati da incroci diversi. Nel parco dell'Argenterà e nel confinante francese del Mercantour da 110 sono passati a 500; altri 700 sono nella riserva della Vanoise. In Austria (dove sono stati reintrodotti) sono 350; alti ettanti in Jugoslavia nel parco del Triglav, sopravvissuti alla tremenda rogna sarcoptica. Poi altri 1600-1800 esemplari hanno preso possesso (anche attraverso nuove colonie create con animali del Gran Paradiso) in zone diverse: parco della Val Troncea. Alta Val Sesia, poi in Alta Val di Lanzo. Quindi dal parco nazionale dello Stelvio fino ai bricchi della Val Fassa e del Tarvisio. Ora i branchi dello stambecco coprono un'area di oltre duecentomila ettari di montagna, l'autentico wilderness. Se i territori non fossero davvero cosi selvatici, il più antico abitatore delle Alpi fuggirebbe altrove. Giuliano Dolfini

Persone citate: Fassa, Inverni, Vallese, Vittorio Peraclno