Cacciatore poeta già classico
Cacciatore poeta già classico Cacciatore poeta già classico Schivo, riservato, fuori dalle mischie dell'apparato industrial-poetico come dai clan, Edoardo Cacciatore, siculo-romano settantenne, non ha scritto molto in trent'anni di attività. Cinque libri poetici, se non sbaglio. E quest'ultimo, Graduali, edito da Piero Manni, con una opportuna, ampia e capillare introduzione di Filippo Bettini, raccoglie poesie in buona parte già pubblicate su Botteghe Oscure addirittura nel '53'54. Dunque l'avvio di un poeta riproposto, ma anclie la possibilità di una verifica rispetto a quel che era e a quanto è avvenuto in questi non pochi anni (il '53, dieci prima del Gruppo...). L'attenzione del lettore credo che cada innanzitutto sul rigore metrico, la forma chiusa. O almeno l'apparenza, in tempi di dispiegata libertà. Che, infatti, i versi si snodano poi su ritmi interni e irregolari. O secondo altre regole, mantenendo però una loro compattezza. La «misura- è un'altra e forse è il caso di far ricorso all'ambiguità sottesa al titolo, che si riferisce sì alla progrediente gradualità metrica (da strofe di quattro versi, a cinque, a sei, a sette) ma soprattutto al significato liturgico dei «graduali-, salmodianti, sebbene laici. Forme gnomiche e sapienziali su motivi «alti-, su questioni fondamentali e decisive. Ecco, non sono in molti in grado di farlo senza piangersi addosso, senza ricorrere ai lenocini del patetico-sentimentale, e questo diventa un metro attendibile per misurare un buon poeta. Ottimo Cacciatore, e lo si sa bene. Straordinario in questo libro, in cui la scelta metrica lo costringe a un'asciuttezza epigrammatica nella straniata lucidità. Non c'è sbavatura. Ma lampi di storie, di immagini (se dovessi fare un nome a tutti i costi, direi Saba o, meglio ancora, Penna: «Nei vani vuoti il canto del muratore / Un lamento diresti invece è gaiezza / Il tempo il suo più sobrio ascoltatore / Sa che l'eterno denuda anche l'ebrezza)». Epigrammaticità di lampi, ma unita a una vibratite ironia, che vi passa sopra, e insaporisce quelle immagini. Forse è un greco del II secolo a.C, certo è un «classico-. Folco Portinai-i Edoardo Cacciatore, •Graduali», Manni, 215 pagine, 14.000 lire.
Persone citate: Cacciatore, Edoardo Cacciatore, Filippo Bettini, Folco Portinai-i, Manni, Penna, Piero Manni, Schivo
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