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Dieci anni fa scompariva Lennie Tristano nemico dei discografici
Dieci anni fa scompariva Lennie Tristano nemico dei discografici Come orientarsi fra i long playing postumi Dieci anni fa scompariva Lennie Tristano nemico dei discografici Aquasi dieci anni dalla prematura scomparsa di Lennie Tristano, considerato all'unanimità il più Importante compositore e pianista bianco espresso dal jazz, è tempo di fare II punto sulle edizioni postume che l'Industria discografica ha licenziato fin qui per onorarne la memoria. L'occasione è offerta da due long playing apparsi a pochi giorni di distanza l'uno dall'altro: Lennie Tristano delta Heart Note e Blues of a kind della Braba. Il primo contiene, su un lato, tre brani già noti attraverso un altro disco, incisi da Tristano a New York il 9 ottobre 1964 assieme a Lee Konitz, Warne Marsh, Sonny Dallas e Nick Stabulas; sull'altro, del tutto inattesa, c'è una parte del concerto solistico che Tristano tenne al Teatro dell'Arte di Milano il 4 novembre 1965. La qualità di quest'ultima registrazione è scadente, per cui taluni già rinno¬ vano le lamentele, spesso fondate, che sogliono riservare ai ricuperi di questo tipo. Ma ne! caso in esame il fascino delle esecuzioni soprattutto ver chi ha avuto la fortuna di essere presente, è tale che si può sorvolare sulla distanza del microfono (certo clandestino) dalla sorgente sonora e su altri difetti. C'è anzi da sperare che questa pubblicazione incoraggi l'even tuale possessore di una registrazione del posteriore concerto di Padova (9 novembre 1965), che fu ancora più bello, a prendere un'analoga iniziativa. Il disco della Braba, invece, è tecnicamente pregevole e offre, su un totale di quindici tranches, quattro chlccìie preziose: Il Blues of a kind che dà ti titolo all'album, praticamente inedito, realizzato in trio nell'autunno del 1946; Spontaneous combustici, un rarissimo assolo di pianoforte del settembre 1947; e due pezzi (You go to my head e Sax oS a kind) tratti da un famoso «concerto di Natale- cui il sestetto di Tristano partecipò alla Carnegie Hall di New York il 24 dicembre 1949. Gli altri titoli, registrati fra il 1946 e il 1951. coincidono col contenuto di vari dischi pubblicati a suo tempo, qui opportunamente riproposti. Se si ripercorre a ritroso Il tempo trascorso dalla morte di Tristano, si scopre che i dischi postumi non sono molti. Escludendo le edizioni per collezionisti arrabbiati apparse qua e là per il mondo e ignote ai comuni mortali, si arriva a sette album move col due appena esaminati). Tre (Live at Birdland. Live in Toronto, Continuity) sono stati allestiti dal suol allievi, eternamente sospettati di avere a disposizione ben altro che per il momento non vogliono stampare: uno (Solo in Europe) è il classico disco pirata ricavato anch'esso dàlia tournée europea dell'autunno 1965; un altro (The rarest trio/ quartet sessions) contiene sedici stupendi bozzetti del biennio 1946 47; gli ultimi due infine, uno del quali è doppio (The Lennie Tristano quartet e New York improvisations) provengono ctag(i archivi della Wea alla quale Tristano aveva ceduto alcuni nastri incisi da lui stesso. Il fatto è die il maestro odiava i discografici: li considerava affaristi senza scrupoli, capaci soltanto di andare a caccia di musica commerciale e di sfruttare gli artisti ai propri fini. «Il jazz ha bisogno del disco per commentare se stesso, e loro lo sanno bene», diceva mentre gli occhi spenti si arrossavano di rabbia. «Per questo hanno lanciato musicisti di scarso valore, hanno inventato e promosso stili inesistenti, col risultato di confondere le idee al pubblico». A questa sua convinzione è rimasto fedele sino in fondo. Ha sempre inciso pochissimi dischi (la sua rimane la discografia più magra di tutti l grandi del jazz) e dopo II 1966 si è chiuso nella sua casa di Queens, vicino a New York, dedicandosi alllnsegnamento e uscendo di rado per qualche concerto. Fuori dell'area metropolitana di New York, l'ultimo ha avuto luogo nel 1966 a Leeds, in Inghilterra. I collezionisti, Quindi, cercano tuttora qualche testimonianza del suo stile posteriore al 1966. Negli ultimi anni di vita le condizioni di salute di Tristano erano tali da far dubitare che egli fosse ancora in grado di suonare il pianoforte se non quel tanto che bastava per insegnare. Si sa che documentavo spesso sui nastri quello che faceva. Ma qui, appunto, son intervenuti il mutismo e l'omertà degli ex allievi e dei familiari, che finora nessuno è riuscito a infrangere. Franco Fayenz
Luoghi citati: Inghilterra, Milano, New York
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