A Taranto Lazio da infarto

A Taranto Lazio da infarto Soltanto nel finale la differenza di classe si fa sentire A Taranto Lazio da infarto I pugliesi due volte in vantaggio (e la seconda di due lunghezze) subiscono il ritorno dei biancocelesti di SALVATORE GENTILE TARANTO — Partite come quelle tra Taranto e Lazio conciliano- con il calcio, perché si assiste a sei gol, ad almeno altrettante azioni che meriterebbero il gol. ma soprattutto a un gioco abbastanza vivace e con emozioni a non finire. La Lazio stava trovando le geometrie migliori per aggirare una difesa imperniata sull'ottimo libero Paolinelli, sui tenaci Serra e Biondo (ai quali erano affidate le marcature di Monelli e Galderisi), quando U Taranto passava in vantaggio. Angolo in favore dei pugliesi, al 10'. Calciava dalla bandiera Dalla Costa, sulla respinta del portiere Martina riprendeva Chierici che mandava il pallone sotto la traversa. Nemmeno il tempo di gioire per i pugliesi, che la Lazio — con estrema razionalità — pareggiava. Fallo di Paolinelli su Galderisi sul settore deslro, punizione di Muro per Savino che, di testa, mandava in rete. Erano stati giocati 12 minuti. Il gioco era interessante, brioso e soprattutto molto veloce da parte del Taranto che faceva vedere le cose migliori. Il centravanti tarantino De Vitis. seppure in non perfette condizioni fisiche, riusci¬ va a mettere spesso in difficoltà Gregucci che ricorreva ad azioni fallose, come al 30' quando fermava l'attaccante in maniera irregolare. La punizione era battuta da Dalla Costa e pallone contro il palo alla sinistra di Martina. Sul rimbalzo il più lesto di tutti ad intervenire era Roselli che segnava. Sei minuti dopo ancora un fallo di Gregucci su De Vitis consentiva al Taranto di usufruire di un calcio di punizione. Il l'bero Paolinelli tirava direttamente in rete, mandando il pallone all'incrocio dei pali. A questo punto — e soprattutto con maggiore accortezza tattica — il Taranto avrebbe potuto controllare bene la gara. Ma non è riuscito a fermare il ritorno degli avversari, che prima con Muro hanno cercato tre volte il gol (42', 43', 45', ma con tiri di poco fuori misura), e poi nella ripresa con azioni che vedevano un po' tutti gli attaccanti impegnati in area di rigore. Fascetti, in svantaggio per 1 a 3, aveva dato un diverso assetto alla sua difesa: Brunetti negli spogliatoi e Camolese in campo; poi, al 78', fuori anche Camolese per fare posto all'attaccante Rizzolo. Una Lazio cosi spenta davanti, nella ripresa ha quindi bombardato da tutte le posizioni il portiere avversario Spagnulo che con pregevoli Interventi è risultato indubbiamente tra i migliori in campo. Ma la Lazio arrivava comunque al raddoppio al 49' con Savino che segnava a porta vuota: colpo di testa sul pallone sfuggito al portiere Spagnulo che si scon trava con il compagno di squadra Serra. La Lazio premeva e il Taranto cercava di resistere: Spagnulo respinge un tiro ravvicinato di Benfatto, al 67', due minuti dopo salva su Savino e, al 70', devia in angolo una punizione di Muro. L'arbitro Camolese ammonisce Pin per un placcaggio di Dalla Costa al 77', ed è la prima ammonizione della partita, poi toccherà ad Acerbis. De Vitis manca clamoro .samente il gol di testa aU'80' e tre minuti dopo la Lazio punisce il Taranto, raggiungendo il meritato pari* Fallo di Paolinelli su Galderisi punizione bomba di Muro che batte Spagnulo.