Il fascino di Caterina Boratto sfida il tempo e strega Serato

Il fascino di Caterina Boratto sfida il tempo e strega Serato I garbati ricordi dell'attrice settantunenne Il fascino di Caterina Boratto sfida il tempo e strega Serato Nel film «32 dicembre» è una ballerina che trova l'amore in balera MILANO — Il tempo è stato amico di Caterina Boratto. Eccola protagonista del serondo episodio del film di De Crescenzo ■ 32 dicembre'. E' l'anziana signora Carlotta che ama ancora andare a ballare e proprio in una balera s'innamora di Ferruccio (Massimo Serato), fra il biasimo del parenti, ma non della nipotina Mimma (Vanessa Gravina, che non è figlia dell'attrice ma di una signora milanese che l'ha fatta debuttare a soli 3 mesi in un carosello). Caterina Boratto in realtà ha 71 anni e può dirlo con orgoglio. Alta, snella, ancora di una freschezza quasi irreale, la pelle morbida e bianca, le lunghe mani intatte, sembra una modella dei manifesti di Dudovlch. Con un sorrìso dolcissimo dice: «/o per "Vivere" ho avuto 10 mila lire», vecchia battuta che ricorda il suo fortunato debutto nel mondo cinematografico nel 1936, quando il regista Brìgnone cercava una ragazzina elegante, bella e che sapesse cantare per il ruolo della figlia di Tito Schipa nel film • Vivere.. • Quando feci il provino l'unica difficoltà era la mia altezza, più di un metro e settanta: Tito Schipa era molto al di sotto di me. Mi tolsero i tacchi e li misero a lui cosi da mitigare la differenza. Mia madre, torinese proprietaria di una pellicceria, in principio non vedeva di buon occhio una figlia attrice, ma quando per il film le mille lire divennero centomila, una cifra allora di tutto rispetto, cambiò parere». Racconta poi di «32 dicembre» (che viene presentato domani In anteprima a Torino): 'Impersonare questa signora Carlotta cosi gioiosa che ama ancora andare a ballare — io non ci vado mai — e che crede nell'amore malgrado l'età, mi ha dato gioia. Il tempo, ha ragione De Crescenzo, è una convenzione, non esiste un tempo al di fuori di noi. Quando penso al mio debutto nel cinema, agli anni della guerra, alla mia vita a Torino in una villa sulla collina insieme con mio marito, tutto mi sembra un sogno». Ma lei sarebbe capace di innamorarsi ancora? «Se trovassi un Ferruccio sul mio cammino... Comunque mi hanno dato serenità le parole che dice un prete a Carlotta: "Innamorarsi .ancìie in tarda età non è segno di pazzia ma di purezza d'animo". Io comunque vivo bene con mia figlia. Peccato Caterina Boratto, radiosa settantenne che Paolo, mio figlio, risieda a Ginevra e sia sempre in volo per il mondo. Io odio volare perché ho volato troppo da ragazza e allora era una avventura». Che cosa la rende felice oggi? mL'ho detto: la mia famiglia e lavorare: Quando mi chiamano significa che non sono stata dimenticata ed è una gran fortuna. Pensi a quante mie colleghe si sono perse nel nulla. Io non ho mai rifiutato niente. Mi manca solo di fare il circo». Quali sono stati gli incontri più importanti nella sua vita? • Con mio marito anche se mi distolse dal cinema. Con Fellini nel 1963 che mi volle in "Otto e mezzo". Non mi sono mai accorta di essere bella come quando mi vidi tutta vestita di bianco da Ile scarpe al cappello, una dama di Boldini. Poi quello con Pasolini. Io non volevo accettare il ruolo di una delle ruffiane narratrici di "Salò"(di natura sono riservata, timida), ma lui insìstette e mi diede forza per affrontare dopo qualche anno il teatro, l'operetta a Palermo e poi una commedia di un contemporaneo di Goldoni. Io mi incantavo ad ascoltare Pasolini che dopo il lavoro ci portava tutti a Mantova a mangiare dei risotti straordinari. Il giorno del mio compleanno, in marzo, mi riempi la camera d'albergo di rose». Ma ci sarà un segreto che spieghi una bellezza senza tramonto come quella della signora Boratto? «Non /accio niente. Forse sarà la nonna irlandese... ». Adele Gallotti

Luoghi citati: Ginevra, Mantova, Milano, Palermo, Torino