Un romanzo architettonico per la reggia di Stupinigi

Un romanzo architettonico per la reggia di Stupinigi Un giovane studioso svela i segreti del capolavoro juvarriano Un romanzo architettonico per la reggia di Stupinigi Sei anni di lavoro per ricostruire la storia della Palazzina - Ricerche in archivi di tutta Europa ■ Usato il computer per comparare i costi con l'andamento delle finanze sabaude Non solo un volume di storia dell'arte, ma un'indagine da Sherlock Holmes in tutti i principali archivi d'Italia e d'Europa per mettere insieme una storia mai scritta della palazzina di Stupinigi. Una colta, ampia tabulazione, aulica e precisa, su una delle pio celebri residenze principesche del 700 europeo, capolavoro dello Ju varrà. Autore Gianfranco Gritella, giovane architetto di Rivoli, dove è nato nel 1959, e che l'anno scorso è già stato premiato due volte per un analogo volume sul castello di Rivoli: con un riconoscimento dell'Accademia del Lincei e dell'Università della Sapienza di Roma. il nuovo lavoro di Gritella è un libro di 350 pagine (edizioni Panini, Bologna, 80 mila lire, tiratura iniziale di tremila copie), con belle fotografie di un collega torinese, l'architetto Paolo Robino, e la prefazione di Giulio Carlo Argon. Le ricerche d'archivio e i rilievi architettonici sono durati sei anni. .L'utilizzo del computer nell'analisi e nel raffronto dei documenti contabili antichi, — spiega Gritella — che ricoprono tutto il periodo di costruzione della palazzina, ha permesso un raffronto fra l'andamento economico della Commenda Mauriziana di Stupinigi e la gestione giornaliera del cantiere della residenza di caccia, e in scala più ampia, con l'andamento economico generale dello Stato sabaudo, fra il 1729 e il 1799. Dove si vede che gli alti e bassi dell'avanzamento dei lavori sono legati alle guerre, per esempio, che distolgono risorse finanziarie.. Il volume — che ha in copertina uno schizzo inedito del Ju varrà — contiene tra l'altro la trascrizione di un centinaio di documenti d'archivio e la riproduzione della quasi totalità del disegni antichi oggi noti sulle vicende costruttive e le trasformazioni dell'edificio, un'analisi dei fattori che hanno determina¬ to la creazione della riserva di caccia dei Savoia, la sua organizzazione e il mantenimento durante quasi tutto 11 secolo XVXtL .L'indagine sul territorio — scrive Gritella — ha rivelato un'organizzazione tecnica di mantenimento del patrimonio faunistico e dello sfruttamento agricolo della regione, profondamente burocratizzata e pianificata secondo un preciso disegno geografico: L'architetto si è fatto investigatore e buon scrittore, diventando acuto biografo dell'illustre collega Filippo Juvarra, di cui ha rivoltato come un guanto fabbrica e parco di Stupinigi, studiandoli per anni dall'impianto generale alle minuzie delle cucine e delle Immense cantine. Già dall'inizio del primo capitolo Gritella inquadra r.idea. della palazzina: .Nell'articolazione dinamica espressa dalla pianta, roteante intorno al gran mozzo del salone ellittico, si condensano le sintassi più aggiornate del vocabolario in¬ ternazionale della stagione barocca. Nella totalità dello spazio aperto, Stupinigi riunisce in sé nell'invenzione, nella frantumazione delle direttrici prospettiche, sempre deviate nella visione obbligatoriamente angolare, le componenti accentrate e sovrapposte della città palazzo ideale del 700 europeo.. Il libro è anche romanzo e analisi economica, quasi un capitolato a posteriori, con la cronaca del lavoro immenso di giardinieri, fabbri, carpentieri, scalpellini, muratori, manovali, falegnami e geniali artigiani. Renato Scagliola li cervo di rame sulla cupola della palazzina è diventato il simbolo di Stupinigi

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