«Scendevo come una freccia»

«Scendevo come una freccia» «Scendevo come una freccia» Così l'azzurro loda se stesso - Stamane a Milano incontro Marchi-C iattai per chiarire ogni polemica BAD KLEINKIRCHHEIM — II bello spirito di Alberto Tomba lo abbiamo appressato più tra le due manches che non al termine della gara quando il ragazzo è stato letteralmente travolto dalla valanga dei tifosi. Diceva quand'era in vantaggio di un... solo secondo: «Sembrava una gara di gigante, venivo giù come una freccia. Glielo volevo dire al Tino mentre venivo giù che aveva esagerato nel tracciare. Poi per non perder tempo gli ho buttato 11 'Dimmi che vado bene, per Dio"; lui doveva rispondermi "«Sei un Banali per la Madonna", ma chissà se la sapeva». Alla fine ha detto tante frasi formali, ■ tante parole richiestegli vuote dagli interlocutori con microfono, ma anche pensieri genuini e precisi. «Avevo previsto di poter vincere almeno cinque gare per stagione e per tre-quattro anni. Adesso sto accumulando per il futuro. Difficile oggi? No! Io continuo a preferire i pendii che non sono di sesto grado: a quelli mi adatto solo per vincere». Su Pramotton colto al volo mentre usciva di pista, Tomba ha soltanto sospirato: ■Lo sci è pieno di rischi». Di se stesso il valdostano ha detto lapidariamente: «Sono rimasto senza lamine proprio sul rìpido, ma sarà successo anche agli altri e a sbagliare sono stato io». L'incorreggibile Alberto chiosava: «Anch'io ero senza lamine e pensavo: bisognerebbe fare rifornimento, cambiare sci al volo Tra Messner e Alberto Marchi, l'ormai celebre *Paletta*, molta freddezza. Più duttile Erich Demetz, presidente della Coppa del Mondo, ed ex-vice presidente con Gattai. L'atteggiamento federale sembra però voler seguire la linea dura, in carattere con la disciplina di tipo militaresco che si vuole mantenere in squadra. A Sas Fee è prevista per domani una conferenza stampa del commissario straordinario Vaghi, al fine di dissipare tutti i malintesi. Sembra però che Alberto Marchi debba avere un incontro questa mattina a Milano con il presidente del Coni, Arrigo Gattai, per discutere globalmente di passato, presente e futuro. Può essere quindi che il caso si sgonfi ancor prima delle prese di posizione ufficiali. Intanto si fanno i primi conti per la formazione delle squadre olimpiche. Ogni nazione può iscrivere un massimo di 18 atleti tra uomini e donne, e non più di 10 dello stesso sesso. Le ragazze hanno la Magoni qualificata di diritto come campionesse uscente, Deborah Compagnoni, Miki Marzola e Nadia Bonfini, e poi dieci uomini con parecchi posti già assegnati. Eccoli divisi per specialità. SLALOM: Tomba, Pramotton, Gerosa; quarto posto tra Grigis e Giovanni Moro. GIGANTE; Tomba, Pramotton, Camozzi: quarto posto da decidere dopo l'ultimo concorso fra Belfrond, Eriacher, Toetsch e Tonazzi. SUPER G; Tomba, Pramotton, Mair; quarto posto da assegnare fra gli elementi selezionati nelle altre specialità. DISCESA: Mair, SbardeUotto e Piantanida; quarto posto per Cigolio se saranno selezionati solo sei slalomisti. g. vigl.

Luoghi citati: Milano, Sas Fee