Ieri Shevardnadze, poi Gorbaciov nella Bonn del disgelo con Mosca di Alfredo Venturi
Ieri Shevardnadze, poi Gorbaciov nella Bonn del disgelo con Mosca Ieri Shevardnadze, poi Gorbaciov nella Bonn del disgelo con Mosca Ottimismo di Genschen «Questa visita ha importanza per l'avvenire dell'Europa intera» - Fra oggi e domani, prevista la firma di tre accordi DAL NOSTRO CORRISPONDENTE BONN — -Abbiamo grandi progetti', dice Eduard Shevardnadze appena sbarcato nell'aeroporto della capitale. Subito dopo, il ministro degli Esteri sovietico lancia il segnale che i tedeschi attendevano: siamo qui, dice, per discutere -futuri incontri al più alto livello^ tra Unione Sovietica e Repubblica Federale. In chiaro: nell'agenda fitta di queste giornate c'è anche la preparazione di un'altra visita, quel viaggio a Bonn di Mikhail Gorbaclov che dovrebbe suggellare il buon momento delle relazioni tra i due Paesi. HansDietrich Genscher, dando il benvenuto al ministro sovietico, commenta raggiante: «Questo visita ha rilievo non soltanto per i rapporti russotedeschi, ma per l'avvenire dell'Europa intera». E' cominciata cosi nel primo pomeriggio di ieri, all'insegna di un grande ottimismo, la missione di Shevardnadze nella Repubblica Federale. I due ministri degli Esteri hanno fatto a gara nel sottolineare la buona qualità delle relazioni BonnMosca. Dopo un «periodo di stagnazione', dice il sovietico, queste relazioni hanno preso nuovo slancio. Merito del migliorato quadro inter¬ nazionale, alla fase distensiva aperta dall'accordo missilistico firmato da Reagan e Gorbaciov. E il capo della diplomazia sovietica non manca di sottolineare l'apporto tedesco al trattato di Washington: quella decisione di eliminare l'ostacolo dei Pershing la della Bundeswehr, che spianò la via dell'accordo. Shevardnadze rende omaggio anche a Genscher, al presidente federale Richard von Weizsaecker, perfino al capo del governo bavarese Franz-Josef Strauss, fino a ieri un bersaglio favorito della polemica russa contro il revanscismo tedesco. Ma molte cose sono cambiate: con i loro recenti viaggi a Mosca, ricorda il ministro, Weizsaecker, Genscher e anche Strauss hanno permesso di superare la stagnazione. Buon diplomatico, Shevardnadze omette di citare la causa-simbolo del provvisorio gelo sovtetlco-tedesco: quella gaffe cosi poco protocollare che il cancelliere Helmut Kohl si lasciò sfuggire durante un'intervista, quando azzardò un paragone fra Gorbaciov e il ministro nazista Goebbels. Tutto questo è ormai dimenticato: tra Unione Sovietica e Germania Federale è tempo dì grandi abbracci. Tanto che i tedeschi non nascondono la speranza che domani, al termine della missione di Shevardnadze, possa essere annunciata la data della visita di Gorbaciov. Sarà quasi certamente entro l'anno, il governo federale vorrebbe che fosse addirittura entro il semestre, cioè durante il turno di presidenza tedesca della Comunità europea. L'ambizione di Bonn è che il semestre tedesco consegni alla storia l'avvio della grande intesa di cooperazione tra Cee e Comecon. Sanno che l'Unione Sovietica è ugualmente interessata al raggiungimento di questo obiettivo, e si augurano che Gorbaciov sappia cogliere questa coincidenza di interessi, al tempo stesso incoraggiando la buona intesa bilaterale. Indipendentemente da questo, il programma della visita di Shevardnadze è piuttosto intenso. Il ministro sovietico ha già cominciato ieri, ospite di Genscher nella sua casa privata, i colloqui con il collega tedesco. Fra oggi e dotnani vedrà anche il presidente federale Weizsaecker, il cancelliere Kohl, i capi dei gruppi parlamentari, personalità del mondo economico. Tre gruppi misti di lavoro si occuperanno di economia, diritti umani e disarmo. E' prevista la firma di tre accordi: per la proroga del trattato di cooperazione economica, per l'istituzione di un meccanismo di consultazione periodica fra i due ministri degli Esteri, per l'apertura di nuovi consolati a Kiev e a Monaco. Alfredo Venturi
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