Quei due uomini Rai sono attesi a Torino di Luciano Borghesan
Quei due uomini Rai sono attesi a Torino Invito al presidente Manca e al direttore Agnes Quei due uomini Rai sono attesi a Torino Il sindaco vuole discutere la sorte del centro di produzione Se dopo essere stati a casa di Adriano Celentano «i due uomini della Rai» venissero un giorno anche a Torino? « Uno era un po' conservatore, l'altro un po' più aperto» ha raccontato il molleggiato al pubbUco di Fantastico. Sono Biagio Agnes ed Enrico Bianca, ha pensato la gente. Si è riconosciuto anche lo stesso direttore generale della Rai, Agnes, il quale, dopo la trasmissione dell'Epifania, ha telefonato a Celentano per ' chiedergli: •Ero io quel conservatore?*. Inventato o vero che sia stato quell'incontro, oggi c'è una città, forse un'intera regione, ad avere bisogno del presidente Manca e del direttore generale Agnes. I due dirigenti Rai, conservatori o progressisti che siano, sono chiamati ad uno sforzo di chiarezza rispetto a quella Torino che fece da culla alle trasmissioni radiofoniche e televisive, magari anche con la stessa schiettezza che hanno apprezzato In Celent ano-conduttore. «LI inviteremo a Torino: L'intenzione è del sindaco Maria Magnani Noya. Lo annuncerà stamane a Palazzo Civico, in un incontro appositamente voluto con il direttore della Rai regionale Emilio Pozzi, i parlamentari piemontesi e gli amministratori comunali «per valutare, visti i continui silenzi e ritardi sulle iniziative relative al potenziamento degli insediamenti Rai torinesi, gli interventi atti ad accelerare la soluzione dei problemi: Di questa Torino che ha ripreso fiducia ed energie per sfruttare al meglio le sue potenzialità, Magnani Noya ha avuto modo di parlarne anche ieri sera, proprio grazie alla Rai e in una delle pochissime trasmissioni nazionali, «Una grande occasione», che ancora si realizzano negli studi di via Verdi. •M'han detto che volevano portarci via anche "Parola mia" che era il precedente programma di Rispoli — commenta il sindaco —. Appena fai qualcosa di bello te lo portano via, è un destino che deve finire: La Rai di Torino, poi, offre strutture e personale di prima qualità. Professionalità ed efficienza di questa sede sono riconosciute da registi, artisti, giornalisti che hanno lavorato con 1 colleghi di via Verdi. «// centro di produzione deve essere valorizzato*. Lo hanno detto tutti. E da Roma è sempre stato rispo- sto che sarebbe stato cosi, ma mancano 1 fatti. I presidenti del consiglio regionale, Vlglione, e della giunta, Beltraml, ancora nel giugno scorso hanno dovuto scrivere una lettera a Manca per ricordare le promesse non mantenute, per rielencare 1 problemi, ricordare 1 timori sul futuro dei centri di via Verdi, di via Giambone, di via Cernala, dell'orchestra sinfonica... Qualche telefonata e una lettera da Roma (a ottobre) sono arrivate; 11 presidente Manca ha dato garanzie sull'utillzzo del centro ricerche di corso Giambone, sull'importanza dell'orchestra sinfonica, meno per l'attività degli studi di via Verdi e per il palazzo di via Cernala. Ci vuole un progetto. «/ due uomini della Rai vengano anche a Torino*. Non ci sarà pubblico nuovo da conquistare, ma ce n'è uno da mantenere, c'è soprattutto una città che può esprimersi di più, e per quel che rappresenta per il Paese chiede, a ragione, di farlo. n sindaco, come i suoi predecessori, da Porcellana a Picco, da Novelli a Cardetti ritengono che 11 centro di poduzione possa riconquistare le finestre dei programmi nazionali, magari per i settori in cui il capoluogo piemontese è maggiormente specializzato. Si pensa a programmi scientifici, tecnologicamente avanzati, con consulenti e coordinato, ri di livello Internazionale. Cosi il centro di ricerca deve essere sfruttato di più, anche In collaborazione con gli altri «cervelli» pubblici e privati che hanno sede in Piemonte. Torino, la città laboratorio, vuole risultati positivi, e attendendo la visita dei «due uomini della Rai* lo dirà attraverso 1 parlamentari, gli enti locali, gli , stessi dipendenti dalla radiotelevisione italiana s in tutte le sedi possibili. Luciano Borghesan
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