Un «giallo» nella notte dei pugni

Un «giallo» nella notte dei pugni Il mondiale fra Rosi e Thomas turbato da una scorrettezza alFamericana Un «giallo» nella notte dei pugni Al peso lo sfidante era 450 grammi più del massimo consentito per i superwelters - L'impresario Bob Arum ha fatto ignorare l'irregolarità dal nostro inviato GIANNI PIGNATA GENOVA — Il giorno a litigare, la notte a combattere: questo il programma genovese del campione del mondo Gianfranco Rosi il quale non si aspettava di dover difendere con i denti i suoi diritti ancor prima di salire sul ring per sostenere l'assalto dello sfidante americano Duane Thomas. Una banale formalità burocratica come la cerimonia del peso, svoltasi ieri mattina alle 11 in un salone del ristorante Zeffirino (mentre il titolare Luciano Belloni si taceva in quattro per offrire il meglio della sua ospitalità), ha rischiato di trasformarsi in una battaglia senza esclusione di colpì neila quale la tracotanza dei padroni del vapore rappresentati dall'impresario newyorkese Bob Arum si è mischiata con la supina acquiescenza di quanti avrebbero dovuto proteggere meglio i diritti del campione del mondo. Rosi aveva qualche modesto problemino di peso ed ha tirato un sospiro di sollievo quando la bilancia si è fermala su chilogrammi 69.850. Kiusto ir" grammi al di sotto del limite della categoria dei superwelters. Toltosi questo peso dallo stomaco LI pugile umbro si e immediatamente accomodato al piano di sotto per consumare quella sostanziosa colazione a base di calfelatte. miele e spremuta d'arancia che aveva dovuto saltare per presentarsi senza rischi sulla bilancia. Sia il campione del mondo che soprattutto il suo entourage in quei momenti hanno ingenuamente trascurato di controllare i movimenti di Duane Thomas e del suo manager i quali con la paterna benedizione di Bob Arum hanno combinato l'inghippo. Il pugile americano e salito sulla bilancia facendo segnare chilogrammi 70,300, 450 grammi in più rispetto al limite. Era un peso medio insomma, non un superweller. ma avrebbe potuto egualmente rispettare le regole. Bob Arum invece, spalleggiato dal manager Emmanuel Stevart. ha detto che andava bene cosi, respingendo le proteste di Silverio Gresta. procuratore di Rosi, subito messo in allarme da qualche amico ed ignorando con la scusa di non capire l'italiano — ma quando si trat' ta di parlare eli dollari lo capisce benissimo — ì rilievi a proposito dell'irregolarità del peso fattigli dal commissario di riunione, l'ex arbitro internazionale Mario Pilone. Quei trp o quattro etti in più c'rrano — ha confermato il funzionario federale — ed io non posso fare a meno di segnalare il fatto nei documenti ufficiali. Ma per gli acScc altri andava tutto bene cosi Già, infatti il messicano Sai Macias, supervisore del campionato del mondo per conto del WBC, che nella confusione di una sala superaffollata non aveva capito niente, ha avallato senza discutere la manovra poco pulita del clan americano. Co¬ sicché il peso ufficiale di Thomas è diventato di chilogrammi 69,853, esattamente il limite della categoria. Una farsa insomma, una stolida imposizione da parte di chi avendo in mano l'arma dei dollari crede di poter scavalcare qualsiasi regolamento. Da parte dei nostri dirigenti invece si è ritenuto opportuno accettare un compromesso «made in Italy» limitando la protesta ad una riserva scritta consegnata dal manager Gresta nelle mani dell'avvocato Sciarra. Gianfranco Rosi però non si è accontentato di questo. Prima di andarsene il campione del mondo ha voluto riunire i giornalisti italiani per un giustificabile sfogo nei confronti di 'quelli che vogliono fare troppo i furbU. •Il campione del mondo sono io per ora — ha detto 11 pugile umbro — e mi sento offeso e defraudato perché sotto il mio naso sono stati calpestati regolamenti che devono valere per tutti. Io ho sofferto, ho faticato per presentarmi sul ring nel massimo rispetto delle regole ed avevo il diritto di pretendere che il mio avversario facesse lo stesso. Questo episodio non influisce certamente su di me, ami semmai aumenta la mia carica agonistica. Ma intendo ribadire die sono un serio professionista, sul ring non Ito paura di nessuno, mi faccio valere con i pugni. Ma fuori del ring ho diritto di essere meglio difeso da chi dovrebbe essere non dico dalla mia parte ma almeno dalla parte della serietà.. Lo sfogo del campione del mondo è andato al di là di questa rapida sintesi nella quale egli ha ricordato ancora una volta che ai .padroni del vapore» un italiano campione del mondo dà piuttosto fastidio. Poi in qualche modo l'incidente si è chiuso Campioni del Mondo WBC WBA IV MINfMOSCA Chang (Corea) Yah Myung Woo (Corea) Choi Chom Hwara (Corea) M0SCA Chitalada (Thai.) Bassa (Col.) Chanh Ho Choi (Corea) 5UPHM0SCA Rojas (Col.) Galaxy (Thai.) Hong Lee (Corea) GAU0 Lora (Col.) Park Chan Yong (Corea) Seabrooks (Usa) SUP£RGAU0 Fenech (Australia) Gervacio (Dom.) Lee Seung Woor. (Corea) P/UMA vacant* Esparragoza (Yen.) Rivera (Port.) SUPERPfUMA Chavez (Mess.) Mitchell (Sud Af.) Lockridge (Usa) LEGGERI Ramirez (Mess.) Chavez (Mess.) Pazienza (Usa) SUPERLEGGEM Mayweather (Usa) Coggi (Arg.) vacante WELTERS Jorge Yaca (Mess.) Starling (Usa) Honeyghan (Ingh.) MIDI IK. Rosi (Ita) Jackson (Csa) Hilton (Canada) MEM Heams (L'sa) Kalambay (Ita) Tate (Usa) SVPtRMDI vacante Park Chong Pal (Corea) Park Chong Pal (Corea) MEDI0MASS. vacante Hill (Usa) Williams (Usa) MASSIMILEGG. De Leon (Port) HoIyfield(Usa) Holyfield (Usa) MASSim Tyson (Usa) Tyson (Usa) Tyson (Usa) Gianfranco Rosi e Duane Thomas prima del peso