Reagan: negoziare su Gaza di Ennio Caretto

Reagan: negoziare su Gaza «E* pericolóso lasciare marcire il problema palestinese» 1 •— ■ Reagan: negoziare su Gaza Lungo colloquio tra il Presidente e Mubarak - L'emissario di Shamin Israele disposto a discutere l'autonomia limitata della Cisgiordania - Pressioni sempre più forti sullo Stato ebraico da parte dell'opinione pubblica americana - Washington blocca una mozione anti-Gerusalemme al Consiglio di sicurezza DAL NOSTRO CORRISPONDENTE WASHINGTON — Reagan si è ieri impegnato con Mubarak ad adoperarsi per la stabilità della Cisgiordania e di Gaza, e per la pace in Medio Oriente. Nel discorso di benvenuto al presidente egiziano, sorprendendo lo stesso entourage della Casa Bianca, l'anziano leader ha dichiarato che «é evidente il pericolo insito nel lasciare marcire il problema palestinese'. 'Bisogna muoversi in fretta verso i negoziati' ha detto Reagan. 'L'esplosione di violenza in Cisgiordania e a Gasa con la sua tragica perdita di vite umane ci ricorda guanto ci' sia ancora da /are». D presidente Usa ha auspicato «uno sforzo creativo e la volontà di adottare misure pratiche' da parte di tutte le parti in causa. Più tardi, nell'incontro con Mubarak nello Studio Ovale, davanti al caminetto, Reagan ha applaudito, nelle parole di un portavoce, la proposta egiziana di una moratoria di sei mesi nelle ostilità tra israeliani e palestinesi nei territori occupati, .Mubarak ha illustrato il suo piano di pace con la convocazione di una conferenza internazionale, nonché le possibili garanzie per i palestinesi durante la fase transitoria — ha aggiunto il portavoce —; ha inoltre sollecitato a piti riprese la nostra mediazione'. il colloquio, ha concluso, «é stato molto amichevole e molto animato». Olà rispondendo al discorso di Reagan, il presidente egiziano aveva insistito sulla necessità di un intervento Usa presso Israele: «Se l'occupazione e la repressione in Cisgiordania e a Gaza continueranno — aveva detto — ne soffriremo gravemente tutti, America inclusa'. L'incontro tra i due leader ha avuto luogo su uno sfondo di estrema tensione, che evidenzia le difficoltà in cui versa la superpotenza. Prima che Reagan ricevesse Mubarak, il segretario di Stato Shultz ha ricevuto due esponenti palestinesi di Cisgiordania e Gaza, quindi un emissario personale del premier israeliano Shamir. Contemporaneamente, al Consiglio di Sicurezza Onu i Paesi arabi hanno cercato di far approvare una mozione, temporaneamente bloccata dagli Stati Uniti, per .la fine del pugno di ferro di Israele nei territori occupati e il varo di una normativa giusta e comprensiva in cui abbiano voce anche i palestinesi.. Nell'incontro con Shultz, 1 due leader palestinesi, il giornalista Hanna Siniora e l'avvocato Abu Rahme, hanno invocato «una protezione internazionale contro la brutalità delle autorità militari israeliane.. Siniora e Rahme hanno riferito al giornalisti di aver discusso con il segretario di Stato .anche la normalizzazione dei rapporti tra gli Usa e l'Olp.: Shultz ha risposto loro che conditio sine qua non è 11 riconoscimento di Israele e l'accettazione delle relative mozioni dell'Onu da parte dei seguaci di Arafat. A quando indicato dai portavoce, potrebbe tuttavia delinearsi una modesta apertura se la situazione si placasse nei territori occupati: l'emissario di Shamir, Eliaklm Rublnstein, avrebbe infatti segnalato al capo della diplomazia americana .la disponibilità di Israele a discutere l'autonomia limitata dei palestinesi in Cisgiordania e a Gaza.. Come l'America possa uscire dall'impasse — non vuole causare una crisi di governo a Israele, né fare gli interessi dell'Urss con un si frettoloso a una conferenza internazionale — per ora non è chiaro, anche se l'opinione pubblica americana, compresa quella ebraica, incomincia a esercitare forti pressioni su Shamir. Una piccola indicazione l'ha fornita il Dipartimento di Stato, svelando che presenterà al Congresso una nuova richiesta di importanti ...forniture militari alla Giordania. TJ si del Congrèsso costituirebbe un Incentivo per re Hussein per riprendere il dialogo con Israele anche a nome dei palestinesi, come piacerebbe anche a Mubarak. In un caso del genere, una conferenza internazionale potrebbe fare da ombrello e garanzia a negoziati diretti arabi-israeliani, n progetto della conferenza sarebbe pronto in fretta. Ennio Caretto