Il finanziere è sereno: quasi fatta
Il finanziere è sereno: quasi fatta De Benedetti parla dell'operazione Sgb e delle possibili alleanze franco-belghe Il finanziere è sereno: quasi fatta ROMA — «Anche nell'assurda ipotesi che venisse considerato f aHtio iì recente aumento di capitale della Sociétè Generale de Belgique resteremmo, comunque, i principali azionisti». E' quanto ha dichiarato il presidente della Olivetti Carlo De Benedetti conversando con i giornalisti a margine dell'inaugurazione dell'attività dell'associazione degli amici dell'Accademia dei lincei per il 1988. De Benedetti, che ha definito «ridicolo» il ricorso all'aumento di capitale da parte del gruppo finanziario belga, ha inoltre reso noto che l'operazione sulla Sgb ha comportato investimenti per 600 miliardi di lire circa e che nei prossimi giorni potrebbero essere annunciate alleanze anche con gruppi non belgi «fermo restando — ha precisato De Benedetti; — che l'intenzione di allearci còni belgi l'abbiamo dichiara la fin dal primo giorno». Quanto alla decisione della commissione bancaria belga di rimandare a martedì prossimo la decisione in merito all'offerta pubblica d'acquisto avanzata dalla Cerus. De Benedetti ha precisato che non si tratta di un rinvio ma di un riormale avvio della procedura. «Lo commissione — ha detto De Benedetti — ha dato il via libera al processo istituzionale previsto dalla legge per l'offerta pubblica considerandola regolare mentre in un primo momento aveva posto assurde ipotesi di irregolarità». Tornando a parlare dell'aumento dì capitale della Sgb, De Benedetti ha detto di ritenere che anche la terza «sentenza» sarà favorevole alla Cerus. «Una prima volta — ha ricordato il presidente dell'Olivetti — il tribunale belga ha considerato vali da l'iniziativa di carattere-giudizia¬ rio intentata contro questo ridicolo aumento di capitale: la seconda volta — ha proseguito De Benedetti — i( giudice ha stabilito che quelle azioni sono prive di diritto di voto e sema dividendo».. Ma anche nell'ipotesi «assurda» che quelle azioni avessero valore, secondo De Benedetti, la situazione non cambierebbe: «Resteremmo, comunque, i principali azionisti della società e quindi in una posizione favorita perché nelle casse della società sarebbero affluiti tanti soldi». De Benedetti ha spiegato che se I' aumento di capitale fosse valido, attualmente la sua partecipazione scenderebbe dal 18,6 per cento a circa il 13 per cento per poi risalire, dopo l'Opa. al 18 per cento. Rispondendo ad una domanda circa possibili timori per il verificarsi di un nuovo «caso Sme» in Belgio, De Benedetti ha affermato che non è possibile fare un parallelo del genere: «Per la Sme — ha spiegato — abbiamo un contratto che peraltro io ritengo ancora valido; per la Sgb è diverso perché noi siamo i maggiori azionisti e da questo punto di vista siamo ineliminabili». Quanto all'eventualità di un'intesa con il gruppo fiammingo Gevaert che ha annunciato la volontà di sottoscrivere l'aumento di capitale della Sgb insieme ad altre imprese, il presidente dell'Olivetti ha affermato che il problema non è quello dell' alleanza. «Sono stato a pranzo con V amministratore delegato Leysen e gli ho già esposto che non ho nessuna preclusione nei confronti di associazioni di gruppi belgi, siano easi francofoni o fiamminghi, purché vergano preservate le condizioni poste fin dal primo giorno». (Ansa)
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