De Benedetti divide i belgi di Fabio Galvano

De Benedetti divide i belgi In Borsa si placa l'attenzione per il titolo mentre si attende l'esito giudiziario De Benedetti divide i belgi A sorpresa il finanziere italiano, secondo un sondaggio, piace più ai valloni che ai fiamminghi Brusco scivolone delle azioni Sgb (meno 7 per cento) che però risalgono in chiusura DAL NOSTRO CORRISPONDENTE BRUXELLES — La lotta per la Société Generale de Belgique è entrata in una fase decisiva, e gli scossoni della Borsa di Bruxelles ne sono il riflesso. Soltanto in apparenza, dopo il semaforo "quasi verde» dato martedì sera dalla Commissione Bancaria all'Opa di Carlo De Benedetti, e in attesa di una contromossa dell'establishment belga che fa capo al governatore della Sgb René Lamy, i colpi a sorpresa degli ultimi dieci giorni lasciano il terreno a una pausa di riflessione. In realtà si sta svolgendo, dietro le quinte, una ricerca di futuri equilibri. In particolare ci si domanda che significato possa avere il rinvio al 2 febbraio del «pronunciamento definitivo» della Commissione. Ieri le quotazioni della Generale sono rotolate da 3370 franchi (la chiusura di martedì) a 3050, per risalire a 3125 in chiusura. E' un cedimento del 7 per cento, superiore addirittura a quello che si era registrato dopo il «lunedi sero» dell'ottobre scorso; ed è. secondo alcuni analisti, un indice di pessimismo sul destino dell'Opa di De Benedetti. E', dicono, come se il mercato volesse prendere le distanze da un'offerta — 3400 franchi, per il 15 per cento del pacchetto — non più a sicura portata di mano. Ciò non significa che l'Opa abbia subito, per ora, battute d'arresto. Ieri la Commissione Bancaria ha formalmente consegnato alla Sgb il documento di 250 pagine che racchiude i termini dell'offerta. E' comunque opportuno domandarsi quali considera zioni di natura giuridica — più probabilmente politica — determinino la decisione di rinvio della Commissione, Il «sì. ma» della Commissione Bancaria si riflette nella mancanza di qualsiasi indi cazione. Di fatto, come osservava ieri il quotidiano Le Soir, «sembrerebbe che la Commissione voglia mantenersi il diritto di cambiare opinione di fronte alle attuali incertezze* : incertezze ancora legate alle due ordinanze del giudice Duplat. del Tribunale del Commercio, che hanno «congelato' i 12 milioni di titoli con cui la Generale, ricapitalizzando, ha cercato di «diluire» il 18,6 per cento già acquisito dalle finanziarie francesi di De Benedetti. Il Tribunale, si è appreso ieri, dovrebbe emettere il 3 febbraio la sua ordinanza definitiva. Uri sondaggio che sarà pubblicato oggi dal settimanale economico Tendances rivela che esiste ancora, in Belgio, una certa opposizione a De Benedetti; ma che, contrariamente a quanto si era finora ritenuto, l'opposizione è più robusta fra i fiamminghi che nella parte francofona del Paese. Il sondaggio, eseguito alla fine della scorsa settimana, non tiene ovviamente conto dell'intervista «incantatrìce» di De Benedetti alla tv belga, domenica scorsa: il 45 per cento dei belgi, rivela, è contraria al finanziere italiano, ma l'opposizione non è massiccia: di fatto il 34 per cento ammette di non avere seguito l'appassionante feuilleton. Fra i francofoni, il 28 per cento è favorevole all'arrivo del «condottiere», contro il 20 per cento fra i fiamminghi. Parallelamente, alle promesse di una Generale trasformata in grande gruppo europeo credono il 71 per cento dei valloni e il 60 per cento dei fiamminghi; 60 a 42 è invece il rapporto fra chi ammira la competenza finanziaria e industriale di De Benedetti. Calano invece (rispettivamente 35 e 17 per cento) i dati sulla sua simpatia e quelli (20 e 13 per cento) sull'onestà delle sue promesse. Fabio Galvano

Persone citate: Carlo De Benedetti, De Benedetti, Duplat, René Lamy

Luoghi citati: Belgio, Bruxelles