Orlando difende l'Antimafia di Ruggero Conteduca

Orlando difende l'Antimafia Gli amministratori siciliani discutono l'emergenza da Goria Orlando difende l'Antimafia Il ministro dell'Interno Fanfani aveva detto: «Ha pochi limiti» - Il sindaco di Palermo non è d'accordo: «Deve avere gli stessi poteri attribuiti in passato alla commissione P2» ROMA — Si allungano forse 1 tempi per la presentazione in Consiglio dei ministri del «decreto Palermo» (una serie di provvedimenti che dovrebbero essere approvati domani per risolvere i problemi più urgenti della città) mentre si allarga la polemica sui poteri «eccessivi» che i senatori hanno voluto conferire alla commissione parlamentare Antimafia. L'emergenza, imposta dagli omicidi avvenuti a Palermo dell'ex sindaco Lnsalaco e dell'agente di ps Natale Mondo, sta lasciando un po' per volta spazio a ripensamenti, complicazioni, incomprensioni, fratture fra i partiti e fra gli stessi amministratori siciliani, divisi sui provvedimenti da adottare. Ieri, la lunga giornata romana della delegazione venuta da Palermo (il presidente della Regione, Rino Nlcolosi, 11 sindaco del capoluogo siciliano, Leoluca Or¬ lando e il vicesindaco Aldo Rizzo) sembra non sia stata molto redditizia. Dopo aver visto In mattinata a palazzo Chigi 11 presidente del Consiglio Goria la delegazione si è incontrata con il ministro del Trasporti Marinino e nel pomeriggio ancóra con Goria. Il colloquio con il responsabile del Tesoro, Giuliano Amato, con il quale gli amministratori siciliani dovevano discutere dell'eventuale copertura finanziaria, è slittato Invece a stamane per gli impegni del ministro in aula dove si votava la finanziaria. E' stata dunque una giornata interlocutoria. Cosi come si preannuncia quella di oggi. All'incontro con Amato, infatti, sono stati invitati a prender parte anche ministri, sottosegretari e deputati siciliani di tutti i gruppi. Il rischio è che alla fine non si riesca a met| tere nero su bianco quella serie di provvedimenti che Goria intende far approvare per decreto nel Consiglio dei ministri In programma domani. L'intenzione è Infatti quella di stralciare da un piano più organico, che richiede inevitabilmente tempi più lunghi per la sua attuazione, una serie di provvedimenti più urgenti destinati a rafforzare la «macchina comunale». Il decreto dovrebbe prevedere: 1) la possibilità di distaccare funzionari di altre amministrazioni dello Stato al Comune di Palermo; 2) una serie di progetti di carattere sociale a favore dell'infanzia, dei giovani e contro la droga, con l'utilizzazione di personale residente a Palermo e usufruendo di infrastrutture che lo Stato potrebbe fornire al Comune concedendogli l'uso di caserme e di aree demaniali; 3)- la realizzazione di • grandi progetti» di cui sia titolare la presidenza del Consiglio con l'apporto di organi collegiali coordinati dal governo nazionale e composti da rappresentanti degli enti locali come Regione, Comune e altri organi interessati. Una serie di misure insomma fra l'economico ed il sociale che prevedono però un regime di appalti: una gestione dalla quale il Comune, per bocca del sindaco Leoluca Orlando vorrebbe tenersi fuori per evitare altri morti e che il presidente della Regione Nicolosi, democristiano come il sindaco, vorrebbe invece continuare a tenere per non svuotare l'ente Regione delle sue funzioni. Il coro di voci sul «pacchetto Palermo» rischia insomma di divenire più variegato e inconcludente di quello sulla commissione Antimafia. Organo parlamentare con poteri Inquirenti o semplice commissione di vigilanza sulla legge Rognoni-La Torre come nel recente passato? Alla «supercommissione» votata In Senato, i partiti della maggioranza (repubblicani esclusi) vorrebbero . contrapporre, quando la legge sarà riesaminata a Montecitorio prima dell'approvazione definitiva, una commissione con meno poteri. L'altro giorno il ministro dell'Interno Fanfani aveva, tra l'altro, detto: 'Questa nuova Antimafia ha troppi poteri*. Ma giudici e amministratori di Palermo non sono d'accordo. Ieri, durante una pausa dei lavori il sindaco Orlando ha detto chiaramente che mcontro la mafia ci vuole una commissione parlamentare che abbia gli stessi poteri di quelli attribuiti in passato alla commissione P2*. Ruggero Conteduca

Luoghi citati: Comune Di Palermo, Palermo, Roma