OSSERVATORIO Bonn, il Sud è a Nord (Ruhr da assistere) di Alfredo Venturi

Bonn, il Sud è a Nord (Ruhr da assistere) OSSERVATORIO Bonn, il Sud è a Nord (Ruhr da assistere) La Baviera ricca con l'hi tech: arretrano i Lànder settentrionali A Duisburg il Reno riceve la Ruhr, il piccolo fiume che è il simbolo della rivoluzione industriale tedesca. Siamo nel cuore dell'area che trasformò la vecchia Germania agreste in una potenza economica. Con le sue miniere di carbone, la Ruhr diede vita a una formidabile concentrazione di attività siderurgiche. Grandi famiglie di padroni delle ferriere, come i Krupp, come i Thyssen, fornirono alla Germania le basi della prosperità e insieme della potenza militare. Non sorprende che gli occupanti britannici, dopo il '45. decidessero con il piano Morgenthau la distruzione di queste basi, con l'allagamento delle miniere e lo smontaggio degli stabilimenti. Il severo programma inglese fu poi superato dalle nuove coordinate politiche, e la ricostruzione rilanciò negli Anni Cinquanta il ruolo centrale della Ruhr nell'economia tedesca. Ma quello che non fece il piano Morgenthau lo sta facendo una inarrestabile evoluzione delle strutture economiche. Oggi Duisburg è l'epicentro di una crisi impensabile fino a pochi anni fa. Nelle composte abitudini sindacali tedesche non si era mai vi¬ sto: nella disperata difesa dei posti di lavoro, i siderurgici sono arrivati ai blocchi stradali. Ma contro il verdetto della storia non c'è retorica sindacale che tenga. Un altro stabilimento siderurgico è minacciato di chiusura: e cosi Duisburg, la città che amava contendere a Essen la corona ormai cosi polverosa di capitale dell'acciaio, avrà tremila disoccupati in più. Il vento dell'economia ha girato: non è più il Nord delle miniere, delle acciaierie, dei cantieri navali a guidare la macchina produttiva tedesca. Il ruolo guida è passato al Sud delle alte tecnologie. La valle della Ruhr ha dovuto cedere il passo alla Siliziumtal. la valle del silicio: che corrisponde più o meno all'Alto Danubio, all'antica Svevia che si divide, oggi, fra il Baden-Wùrttemberg e la Baviera. Basta dare un'occhiata alle statistiche della disoccupazione. Il dato medio federale e oggi sul 9.2 per cento della popolazione attiva. Ma la scomposizione del dato e illuminante: a Brema, la città-Stato che è sempre vissuta dei cantieri navali di Bremerhaven. i disoccupati sono più del 15 per cento. Nel Nord Reno-Westfalia. lo Stato più popoloso, che comprende la Ruhr, il dato è di oltre due punti superiore alla media federale: 11,3 per cento. In Baviera siamo, simmetricamente, due punti al di sotto: 7,2 per cento. Nel Baden-Wiirttemberg, addirittura, non si supera il 5.3 per cento. Il segreto della prosperità meridionale sta nel fatto che laggiù i comparti trainanti dell'economia sono quelli con il vento in poppa: aerospaziale, elettronica, informatica. Alta tecnologia insomma: con quei caratteri di flessibilità e mobilità che sono caratteristici del terziario avanzato, della società postindustriale. C'è anche un problema di contributi, che al Nord sono stati indirizzati a sostenere i settori in crisi, mentre nel Sud hanno stimolato e incoraggiato le industrie del futuro. Naturalmente tutto questo provoca polemiche: la destra conservatrice, forte dei successi' bavaresi, accusa di assistenzialismo deteriore i governi socialdemocratici del Nord. 1 quali contrattaccano: come, potete menare vanto, chiede polemicamente l'Spd, del fatto di non avere un popolo di minatori da salvare? Alfredo Venturi

Persone citate: Brema, Krupp, Morgenthau, Thyssen