Guerra d'arte fra Austria e Usa

Guerra d'arte fra Austria e Usa L'ex ambasciatore americano ha portato via capolavori per 12 miliardi Guerra d'arte fra Austria e Usa NOSTRO SERVIZIO VIENNA — Tempesta intorno all'ex ambasciatore Usa in Austria, Ronald Lauder. Il governo di Vienna ha infatti aperto un'inchiesta per appurare come abbia potuto acquisire ed esportare in pairia oltre 120 opere d'arte (fra cui dipinti di Gustav Klimt ed Egon Schlele) per un valore di oltre dodici miliardi. Lauder, che ha lasciato Vienna in ottobre, respinge con sdegno le contestazioni, sostenendo che si tratta di una manovra politica volta a screditarlo dopo la sua franca presa di posizione sull'esistenza di antisemitismo in Austria. .Sono caduto dalle nuvole quando ne ho sentito parlare per la prima volta., ha dichiarato l'ex ambasciatore. •E' scandaloso. Tutto era a posto, perfettamente regolare. Gli articoli che sono apparsi aulla stampa austriaca si spiegano con il tentativo di pormi in cattiva luce.. Il diplomatico rimase in carica a Vienna per soli diciotto mesi, durante i quali si sarebbe occupato attivamente d'arte, acquistando parecchi capolavori. L'inchiesta, a dire il vero, non riguarda direttamente Lauder ma il Bundesdenkmalamt, l'ufficio cui tocca stabilire quali quadri, sculture, disegni possono lasciare il Paese. Secondo la legge austriaca, infatti, le opere di pregio possono allontanarsi dai confini nazionali solo se esiste un parere favorevole dell'agenzia governativa e se sono state offerte In precedenza a musei o acquirenti locali. A quanto riferisce VInternational Herald Tribune, dalle prime risultanze non vi sono elementi che giustifichino una censura sull'operato di Lauder. Il vero obiettivo della campagna sareb¬ be, casomai, un'intervista concessa dall'ambasciatore in ottobre. Lauder parlava di antisemitismo latente nel Paese e della necessità che gli austriaci facciano i conti con il ruolo da loro giocato nel Terzo Reich dopo l'annessione, di cui quest'anno ricorre il cinquantenario. «Non furono crificatt i miei punti di vista, non mi fu detto che erano sbagliati — ha commentato —: ma il partito liberale (terzo raggruppamento politico del Paese, il cui leader, JOrg Haider, corteggia la destra nazionalista) era indignato per l'intervista stessa.. Il Bundesdenkmalamt ha reso pubblica la lista del capolavori che Lauder fu autorizzato ad acquistare. Pubblicata lunedi scorso su diversi quotidiani, ha choccato non pochi lettori. «Sono stato e sono uno dei maggiori sostenitori dell'irte e della cultura austriaca ne¬ gli Stati Uniti., spiega l'ex ambasciatore. .Il Klimt in questione, per esempio, fu acquistato dalla mia famiglia nel 75-76.. La famiglia Lauder, ebrea, ha finanziato negli anni scorsi diverse mostre sull'Austria in Usa, tra cui la celebre «Vienna 1900. a New York. Ha inoltre contribuito al restauro della facciata dell'Albertina Museum, uno fra i più celebri di Vienna. Proprio a causa di queste sponsorizzazioni, suggeriscono alcuni quotidiani au striaci, 1 funzionari del Bundesdenkmalamt potrebbero essere stati Indotti a chiudere un occhio, autorizzando vendite di opere altrimenti vincolate. Ma la stampa è andata anche oltre, definendo Lauder, che è anche presidente dell' «Estée Lauder International-, .il miliardario cosmetico con l'hobby della diplomazia.. e. st.