I signori della droga di Angelo Conti

I signori della droga Ci sarebbero finanzieri e società paravento dietro il traffico d'eroina I signori della droga Accompagnato dai carabinieri, il giudice Vaudano è a Istanbul per chiarire i legami tra la potente famiglia turca dei Tirnovali ed il miliardario siriano Shammah - La spartizione dei proventi di duemila chilogrammi di droga importati ogni anno dal Medioriente attraverso negozi, aziende e agenzie di viaggi Qual è il legame tra il finanziere siriano di Aleppo. Albert Shammah, e la banda di trafficanti internazionali d'eroina che fa capo alla famiglia turca Tirnovali? E' una domanda alla quale il giudice torinese Mario Vaudano cerca di dare una riposta precisa: anche per questo è partito ieri, via Zurigo, per Istanbul. Accompagnato da uomini del nucleo operativo dei carabinieri. 11 magistrato ascolterà i componenti della famiglia Tirnovali: Eyup. 39 anni. Sabit. 48 anni, e Vagit. 43 anni, con i loro nipoti Zekir, 32 anni, e Rahmi. 34 anni. Sarebbero stati loro a gestire la diffusione dell'eroina in Europa e, per qualche tempo, anche verso gli Stati Uniti. Questa famiglia che agisce con criteri manageriali, flotta aerea personale, interessi economici di ogni tipo, si sarebbe sostituita — dal finire dell'82 — all'armatore turco Yasar Avni Mussulullu. Era stato lui. per almeno tre anni, a muovere cinque navi mercantili fra Siria e Sicilia: l'eroina, appena al di fuori delle acque territoriali, veni va trasferita su pescherecci e fatta entrare in Italia assieme al pesce. Fu in questa fase che ven ne definita l'alleanza fra mafia siciliana e bande turche: la prima rinunciò a raffinare droga in Italia in cambio del monopolio per la commercializzazione della -brown sugar- turca negli Stati Uniti. Dei rapporti fra mafia e Mussulullu ha par lato diffusamente anche Tommaso Buscetta. L'armatore turco fini con il bruciarsi presto. Inseguito da tre ordini di cattura internazionali è riparato in Bulgaria Attualmente si limiterebbe a controllare l'attività delle raffinerie, quasi tutte in Armenia, e l'approvvigionamento di morfina base da Pakistan. Iran, Libano e Siria. A gestire i traffici sarebbero stati in prevalenza, almeno fino a pochi mesi fa, i Tirnovali. che avrebbero usato tre coperture: negozi d'arte e di tessuti in sette capitali europee, un'azienda di abbigliamento (la Dallas), ed una grande organizzazione di viaggi (la Simbad Voyages). Inizialmente sarebbero stati proprio i pullman di turisti a trasportare eroina. Il giro verso l'Italia è. comunque, tutt'ora florido (anche se non è noto quale ruolo abbiano oggi i Tirnovali) e valutato in circa 2000 chilogrammi di eroina ogni anno: pagata 3 milioni in Turchia, verrebbe rivenduta a 50 milioni al chilogrammo. L'utile annuo toccherebbe i 100 miliardi di lire solo per quanto riguarda il mercato italiano. Alla crescita finanziaria dei Tirnovali non sarebbe estraneo Albert Shammah. I proventi del commercio della droga raggiungevano, infatti, sia la famiglia turca, sia il finanziere siriano. Ecco come i magistrati to rinesi hanno ricostruito que sto giro, arrivando al man dato di cattura contro Albert Shammah. Il primo anello della grande catena è un piccolo esponente del clan dei catanesi, Giuseppe Muzio, detto -Peppino o bandito-: è l'uomo che ritira l'eroina turca a Milano, rifornendo poi la banda Miano. Muzio fa il nome di Ja¬ mes Bonera che. a suo volta, tira in ballo il primo turco. Celai Erdogan: è lui che smista gli utili del traffico in Italia (gestendo circa 500 milioni a settimana). Secondo gli inquirenti. Erdogan ha due referenti iraniani: Ismail Sultan (gestore della Lucy's Boutique di via Turati a Milano) e Isaac Abdullah (uffici in viale Monza 17, titolare della Contimex Pabrics srl e della Associated Traders). E' a questo punto che gli utili vengono divisi: tramite Sultan raggiungono i Tirnovali. tramite Isaac Abdullah arriverebbero a Shammah. Il denaro raccolto alla Lucy's Boutique veniva affidato al cittadino svizzero Giovanni Brocchetta. 62 anni, di Chiasso, che lo trasferiva ad Ivo Fattorini, 54 anni, vicedirettore della «Allentarne Nederland Bank» di Chiasso che, a sua volta, lo accredtttava su un conto intestato a Vagit Tirnovali. Isaac Abdullah trasferiva, invece, il denaro a Ginevra, su conti intestati ad Albert Shammah. Una minima parte di denaro restava in Italia e veniva impiegata in operazioni per conto del finanziere di Aleppo. Sulla base di questa ricostruzione sono stati emessi mandati di cattura che hanno colpito tutti i componenti della «catena della droga»: dal piccolo corriere catanese Peppino Muzio al finanziere miliardario Shammah. Adesso Vaudano è in Turchia: ha in mano una lunga lista di assegni, emessi dai Tirnovali a favore di finanziarie di ogni continente. Ci sono anche nomi italiani. Qualcuno dice che scottino. Angelo Conti Giuseppe Muzio era corriere della droga. Tommaso Buscetta