Venezia, al pri piace la giunta rossoverde

Venezia, al pri piace la giunta rossoverde Bocciato Degan, il pentapartito è morto Venezia, al pri piace la giunta rossoverde Torna, da sinistra, la candidatura Casellari • II psi deve decidere DAL NOSTRO INVIATO VENEZIA — Quando è uscito da Ca' Farsetti eran le due di notte. «Adeso go sono, ma il pentapartito non xe ancora morto...-, è stato il suo unico commento, mortificato, a braccia larghe. Costante Degan, senatore de, da candidato sindaco si era appena ritrovato sindaco bocciato. «Ma va là che l'è morto, ora non c'è che la giunta di sinistra.'-: poco più in là i consiglieri comunisti, a braccia levate, erano eccitati e svegli. Ultimi ad uscire, silenziosi, il psi Mario Rigo e il pri Bruno Visentini, diretti «ai Do Forni*, a meditare con pane e salame. E cosi, nonostante le dichiarazioni, nonostante le riunioni, nonostante le promesse alla città, dopo quattro mesi di crisi politica il pentapartito non è riuscito a nascere. Degan non è il sindaco di Venezia, i franchi tiratori continuano a colpire e lunedi prossimo, dopo altre giornate di dichiarazioni, riunioni, promesse, il Consiglio comunale torna a votare. Ma da ieri nessuno s'azzarda ad ipotizzare un pentapartito. Numeri e intenzioni aprono la strada ad una giunta alla milanese, pcipsi-psdl-Verdi; oppure ad una giunta pri-pci-psipsdi-Verdi con dentro anche dp. Il giorno dopo, di buon ora. i partiti cominciano a commentare l'ennesima notte del franco tiratore. Mario Rigo, senatore psi sospeso dal partito, sospetto regista del franchi tiratori che hanno colpito l'ex sindaco psi Nereo Laroni, ancora una volta in Consiglio ha sorpreso tutti. E' stato proprio Rigo, con una mossa ben studiata, a chiamarsi fuori dal-voto e dai sospetti: «lo non voto, e cosi altri due compagni. So che ci saranno franchi tiratori, e così, visto che esiste comunque una maggioranza capace di eleggere Degan, non verrò accusato-. I franchi tiratori, alla prima votazione, sono stati sei. La seconda tornata 6 stata Invalidata dall'uscita dall'aula dei 19 pei. .Visto? — se la ride Rigo, certo di non incorrere in altre sanzioni —. Il voto ha dimostrato che il pentapartito non parte. Noi socialisti siamo divisi e lo sanno tutti, ma loro, i de, sono più divisi di noi-. E' ben contento, Rigo. Adesso 1 sospetti riguardano la de o altri alleati dell'incerto pentapartito. •£ adesso an- o a o l 1 , l r o o a, è e che i repubblicani, con Visentini, si rendono conto che bisogna trovare un rapporto con il pei-. La de, sebbene battuta in aula, dichiara di non arrendersi.' «Non avendo votato, Rigo ha soltanto abbassato il quorum per l'ele^eione — dice il capogruppo Armando Favaretto • —. Noi, con Degan, abbiamo calato il nostro asso e non ritiriamo la candidatura. Ma certo il polo de s'indebolisce-. E Luigi Paslnetti, il segretario provinciale: «Noi abbiamo fatto il possibile. Ora c'è bisogno di una pausa di riflessione, ma poi andremo a verificare questa divaricazione di comportamenti nel psi. Non possono dichiararsi a favore del pentapartito e poi non votare Degan-. Per la sesta volta il pentapartito è rimasto nelle parole. E il pei, primo partito a Venezia, da ieri ha iniziato la manovra d'avvicinamento a Ca' Farsetti, «insistere con il pentapartito vuol dire andare allo sfascio o alle elezioni che nessuno dice di volere — spiega il segretario provinciale Walter Vanni —. La nostra proposta è per una giunta basata sull'intesa tra le forze di sinistra e le forze dell'area laica e progressista. Partendo da un rapporto positivo con Verdi e dp proponiamo una giunta aperta, dai socialdemocratici ai demoproletari-. La soluzione di sinistra dipende soprattutto da psi e repubblicani. I repubblicani veneziani premono su Visentlni, presidente del partito. Vorrebbero entrare in giunta e candidare Antonio Casellati, il sindaco esploratore che si è dimesso l'altra sera, già assessore nella giunta rossa di Rigo. E la candidatura Casellati, più che VisentU ni, poco intenzionato ad esporsi in una giunta con il pel, è quella' dhe prende quota. Se il pri non ci sta, il pel candiderebbe Cesare De Piccoli, suo segretario regionale. E a Venezia continua la virata a sinistra. Giovanni Cerniti

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