Venezia, bocciato Degan

Venezia, bocciato Degan Sei franchi tiratori contro il candidato de alla carica di sindaco Venezia, bocciato Degan La fumata nera all'una di notte - L'ex primo cittadino, Rigo, socialista, aveva annunciato il voto contrario dì tre consiglieri del garofano DAL NOSTRO INVIATO VENEZIA — Fumata nera per Degan. L'ex ministro de della Marina mercantile e della Sanità, candidato del pentapartito alla carica di sindaco, è stato bocciato verso l'una di notte alla prima votazione. Dei 29 voti necessari ne ha ottenuti 25. contro i 22 del comunista De Piccoli e 1 3 del missino Gravari. Sei 1 franchi tiratori. La candidatura di Degan si è fatta attendere fino a sera. A metà pomeriggio, quando il dimissionario sindaco prl Antonio Casellati aveva appena iniziato il suo discorso d'addio. 11 senatore de passeggiava turbato nei corridoi. Non pareva di buon umore. E sempre nei corridoi le previsioni dei colleghl di consiglio non erano delle migliori. -L'unica cosa cer¬ ta — si dichiarava più che sicuro comunista Gianni Pellicani — è che il pentapartito non passa. E il povero Degan altro che sindaco: verrà impallinato-. Per la crisi di Venezia quella di ieri è stata la giornata numero 120. Centoventi giorni alla ricerca di una maggioranza di penparatito che si è dichiarata solo all'ultimo, alle 19.50. Il dibattito, iniziato alle 16, è stato una cantilena di prudenze. Tutti sapevano che tra i cinque del pentapartito non esisteva accordo, tutti aspettavano 11 Professore, il presidente pri Bruno Visentini che. per tre ore quasi, è sembrato più distaccato che attento. -Sono due anni e mezzo che lo aspettiamo- lo guardava un indispettito Nereo Laronl. l'ex sindaco Che dirà Visentini? A mezzogiorno s'era incontrato all'hotel Luna con la delegazione de. Degan compreso. Ha ascoltato e non si è sbilanciato. -In aula voglio capire se questo pentapartito c'è davvero oppure se qualcuno ha ancora delle riserve. Candidarmi? Ma è la de, partito di maggioranza relativa nell'eventuale pentapartito, che deve indicare il sindaco. Perché non lo fa?-. Il Professore conosce la risposta: perché teme i franchi tiratori, perché teme di bruciare Degan, il più autorevole dei consiglieri comunali de. Cosi, fino a sera, l'incertezza sulle parole di Visentini. Ancora una volta ha preferito ascoltare, sempre con aria distaccata. Quando è intervenuto il capogruppo de Armando Favaretto si è segnato due frasi: -Non ci pare di esser lonta- ni dalla formula di pentapartito- e «ipotesi subordinata di alleanza non tradizionale-. Due frasi che Visentini si è giocato poi nel suo intervento, critico assai nei confronti della de. pacato e gentile nei confronti del psi, e chiuso dalla domanda più logica e retorica: -Ma perché non vi decidete a fare il nome del vostro candidato?-. Quando si è alzato il Professore, per la de è iniziata ' la reprimenda. Tornano le due frasi di Favaretto. «Se dite di non esser lontani dal pentapartito — dice Visentini — vuol dire che allora non ne siete convinti. E se poi avete la subordinata della giunta istituzionale con il pei, magari per lasciar fuori i socialisti, vuol . dire che non credete alla proposta principale di pentapartito-. Imbarazzo quando il Professore conclude. Il pei coglie al volo: -Mozione d'ordine, voglia-mo sapere chi è il candidato de.'-. Ma la de tace. Riunione di corridoio e dopo mezz'ora l'annuncio: -E' Degan-, Il pentapartito, a sentir gli interventi, alle nove di sera aveva ancora Scarso sostegno. -Non passa-, era l'opinione dell'ex sindaco Casellati. Visentini, nel suo inter- • vento, aveva lasciato intendere che non gli sarebbe spiaciuta un'altra formula: -Ma sia per vincoli naziona- . li, sia per il precedente di. Milano, ci dichiariamo per il pentapartito-. Per Degan, dalle otto di sera, è cominciata l'attesa. Lui, che non fuma più e quand'era ministro ha lanciato lai*; campagna antifumo, guardava nervosissimo 1 59 colleglli consiglieri. Temendo i franchi tiratori. E infatti. Alle 22,30 la candidatura Degan ha cominciato a perder quota. E'. stato Mario Rigo, ex sinda-,, co psi, sospeso dal partito. dopo le sue baruffe con l'altro ex sindaco Laroni, ad annunciare in aula che né lui né altri due consiglieri del garotano avrebbero votato Degan. Giovanni Cerniti

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