«Siamo come la Williams, tutti ci vogliono battere» di Cristiano Chiavegato

«Siamo come la Williams, tutti ci vogliono battere» RALLY Oggi prima tappa del Montecarlo, Biasion non vede la gara così facile per la Lancia «Siamo come la Williams, tutti ci vogliono battere» DAL NOSTRO INVIATO SESTRIERE — La partenza ieri da cinque città sparse in Europa, i lunghi e tortuosi percorsi d'avvicinamento, l'arrivo stamane a St-Etienne. Il rally di Montecarlo rispetta il rituale, costringe in suoi 180 equipaggi al noioso trasferimento di cif-ca forjuWiilometrfc'h» aittWl fine, stringi-stringi, ecco finalmente ia prima prova speciale di velocità. L'inizio è previsto oggi pomeriggio alle ore 14.55 esatte, con trasmissione diretta o differita (è il caso della Rai) in televisione. Un avvio s|)cttacolare. soltanto 2900 metri, ma secchi, per dare una prima classifica, una scrollata al gruppo compatto, sul colle del Gran Bosco. Poi la gara si tufferà sulla classica prova di St- Bonnet le Froid, 26 chilometri di curve e controcurve. E da quel momento sarà battaglia serrata, fino al Burzet (45 km) che dalle 19,23 chiuderà le ostilità della giornata ed anche la prima tappa, dopo la disputa di cinque speciali. • Onestamente — ha detto tiCtlii Biàsi6h.-T>rima' del;, via da Sestriere con la sua Lancia Delta 4WD — mi piacerebbe chiudere i conti subito. Una bella spazzolata a tutti e poi amministrare il vantaggio. Purtoppo non sarà cosi: quando le forze sono fresche c'è sempre molto equlibrio. E poi piccoli, prevedibili errori, magari nella scelta dei pneumatici, tutto da scoprire. No, come al solito il Montecarlo finirà come sempre in precedenza, nel¬ l'ultima frazione, forse sul grande e terribile TurinU. La notte (perché si riprende a correre con il buio, fra mercoledì e giovedì, dopo la parentesi diurna dello scorso anno) del Turini, un nome che evoca scontri epici nel mondo dei rally. I 1600 metri di quota della famosa montagnoli all'interno dol Principato, dove già ora c'è una temibile placca di neve e ghiaccio lunga 500 metri, capace magari di cambiare volto, per qualche secondo di distacco, ad una classifica sudata dopo giorni di gara. Miki Biasion ha fatto una scommessa con il diavolo a proposito di questo colle. Lo scorso anno fulminò il compagno di squadra-rivale Kankkunen su quelle strade. Poi il finlandese disse che non aveva capito che ci si giocava tutto in quel 22 chilometri. Una polemica che si trascinò per l'intera stagione, che probabilmente costò il titolo mondiale al pilota italiano il quale, proprio per non alimentare voci di favoritismi nei suoi confronti, fu costretto a disertare l'ultima gara di campionato, in Inghilterra. • «Se vinco al Turini e anche il Montecarlo — ha continuato Biasion — sarà un bel trampolino verso il casco iridato. Questa volta non me lo lascerò sfuggire. Anche se non sarà facile: gli avversari, con tante gare in programma, saranno molti. Tutti dicono che nessuno è in grado di contrastare la Lancia. Vedrete quanti pret"ndenti spunteranno nel corso della stagione. Adesso c'è la Mazda con i suoi piloti nordici, poi arriverà la Toyota, in qualche corsa ci saranno anche Bmw e Ford con le loro potentissime vetture. Noi siamo come la Williams in Formula 1: abbiamo il favore dei pronostici, ma tutti ci vogliono battere-, j C'è .unjDvale ohe Biasion: teme-in modo particolare? «/' miei compagni di squadra Saby e Loubet. Dispongono di vetture identiche e sono entrambi motivati. Ma per esperienza, per regolarità, se la sua Mazda sarà all'altezza della situazione, bisognerà fare i conti con Timo Salonen, un "ragioniere" che arriva sempre al momento giusto. Il Montecarlo probabilmente non è la sua corsa preferita, ina l'occasione può fare l'uomo ladro. Le gare sono tutte imprevedibili, ognuna con caratteristiche diverse. Ragion per cui aspettiamo di tagliare il traguardo davanti a trutti prima di parlare». Una domanda polemica: correrebbe Biasion alla Parigi-Dakar? «/( rischio fa parie detnostro-mestìere, Se ci fossero regolamenti precisi, controlli severi, non mi dispiacerebbe. E' una corsa affascinante, anche se il pubblico la immagina soltanto, vede qualche immagine spettacolare in tv. I nostri rally sono a portata di mano dei tifosi, loro possono seguirci da vicino. In Africa mi piacerebbe soprattutto vincere il Safari. Ma andiamo per ordine, prima il Montecarlo». Cristiano Chiavegato