Il clan-Italia fa la guerra a Tomba di Giorgio Viglino

Il clan-Italia fa la guerra a Tomba Ieri Zurbriggen 2° dietro a Mueller, oggi un nervoso azzurro può rifarsi Il clan-Italia fa la guerra a Tomba Contestata al bolognese una serata allegra - Al limite dello.scontro fisico i contrasti con il et Messner e gli sciatori altoatesini DAL NOSTRO INVIATO BAD KLEINKIRCHHEIM — Pirmin Zurbriggen ha replicato al Tomba feriale di martedì scorso. Secondo a Lienz l'azzurro per una personale sciocchezza, secondo ieri lo svizzero per la strepitosa condizione del suo compagno-avversario Peter Mueller. Oggi si corre uno slalom un po' troppo piatto, un po' troppo sbilenco, ma Tomba è in grado di replicare, mentre Zurbriggen può segnar punti con la combinata. La lotta al vertice dello sci mondiale è più che mai centrata sul campione in vetta ormai da qualche anno e su questa forza della natura tutta bolognese. Il guaio è che, come spesso accade in casa nostra, attorno a Tomba si addensano le nubi. La frizione tra il corridore e il suo protettore Alberto Marchi da un lato, federazione, direzione tecnica e compagni altoatesini dall'altro, è diventata frattura. Da parte di Tomba-Marchi non si perdonano a Messner le angherie del passato e si chiede la testa della segretaria del settore indicata provocatoriamente come la «Cittì». Da parte di Messner non si tollera l'autonomia dell'atleta rispetto ai compagni. Il casus belli è scoppiato giovedì. Tomba, dopo il secondo posto .di Lienz, ha chiesto due giprni di riposo, dicendo che li avrebbe trascorsi nella sua casa di Cortina sciando in libertà. Invece la sera stéssa il ragazzo era a Bologna, e mercoledì veniva ingaggiato a Lugo di Romagna per la serata dello spogliarello maschile. Non era compreso fra gli attori, ma ad ore ormai piccole una ragazza un po' vivace s'è denudata ed ha tentato poi di spogliare anche il nostro campione. Giovedì, quando Tomba ha raggiunto i compagni a Sesto Pusteria, Messner era già stato informato da Milano e sono volate parole grosse. Poi in serata sembra ci sia stato uno scontro forse anche fisico con uno slalomista altoatesino. Certo è che Tomba il giorno appresso ha rinunciato ai pali e s'è rifugiato qui a Bad Kleinkirchheim dai suoi amici discesisti. Per chiudere, nuova batta¬ glia con Alberto Marchi. Il commissario della Fisi, Omero Vaghi, ha inviato in settimana un telegramma al consigliere di Tomba invitandolo a rimanere alla larga dall'albergo della squadra italiana. Nella serata di ieri Messner ha inutilmente tentato di cacciare 1'«intruso», ma c'è libertà di prenotazione nella libera Austria e Marchi è rimasto regolarmente nella propria camera. Zurbriggen vive le sue gare e le sue vigilie con mag- gior serenità, e ieri non s'è disperato affatto nemmeno quando il «birraio», l'inaffondabile Peter Mueller, ha fatto meglio di lui all'intermedio ed ha continuato in progressione fino al traguardo staccandolo di 27 centesimi. Pirmin ha totalizzato in discesa una vittoria e tre secondi posti, una serie comunque eccezionale, e non saranno certo i cinque punti tra vincente e piazzato a far la differenza nella finale di Saalbach. D'altro canto ieri tanto Mueller che Zurbriggen sono stati semplicemente perfetti lungo tutta la discesa. Forse Mueller ha guadagnato qualcosa nell'ultima virata sulla sinistra, dove Pirmin. sbilanciato da una delle mille gobbette del terreno, ha curvato sullo sci interno. Bravissimo ancora Piccard. primo francese a salire sul podio 16 anni dopo Henry Duvillard. secondo all'Hahnenkamm '72. Male gli austriaci che hanno soltanto il redivivo Stock (campione olimpico a Lake Placid '80) al quarto posto, e male gli azzurri con Sbardellotto piazzato al decimo posto. Mair stanco e demotivato soltanto dodicesimo con rischi di caduta nel finale Giorgio Viglino

Luoghi citati: Austria, Bad Kleinkirchheim, Bologna, Cortina, Milano, Romagna, Sesto Pusteria