Chirac in pista con l'ombra di Barre di Enrico Singer

Chirac in pista con l'ombra di Barre In tv l'annuncio della candidatura alla presidenza: quasi un manifesto Chirac in pista con l'ombra di Barre Si batterà per una «Francia forte, dinamica, ambiziosa» - Si profila un aspro duello con l'altro leader moderato - L'attuale primo ministro in difesa sulla questione della «coabitazione» con Mitterrand DAL NOSTRO CORRISPONDENTE PARIGI — Una Francia •forte, dinamica, ambiziosa-. Non quella delle ideologie, ma quella del -coraggio e dell'azione-. Il manifesto politico di Jacques Chirac candidato all'Eliseo è quasi una sfida al futuro che, per adesso, mette da parte le polemiche di schieramento. Le elezioni presidenziali sono lontane (i duo turni sono fissati per il 24 aprile e l'8 maggio) e ieri il primo ministro doveva soltanto -dichiararsi.. Aprire ufficialmente la lunga corsa che segnerà i prossimi cento giorni con tappe ancora imprevedibili. E, per la sua dichiarazione, Chirac ha scelto le vesti del -grand rassembleur-, dell'uomo che vuole interpretare l'unità dei francesi. Chi si aspettava dal discorso televisivo — trasmesso ieri alle 13 da tutte le reti — un programma preciso è stato deluso. -Svilupperò il mio progetto nelle prossime settimane., ha detto Chirac. Anche il bulldozer neogollista, il primo dei grandi a scendere in lizza, ha deciso di tenere il grosso delle sue munizioni di riserva. Anche perché non sa ancora contro chi spararle. Certo non le vuole sprecare contro i tre piccoli candidati che si sono ■dichiarati, prima di lui: il leader dell'estrema destra Jean-Marie Le Pen (che pure gli morderà parte dell'elettorato più conservatore), il comunista ortodosso Lajoinie e l'eretico Juquin (che potrebbero favorirlo togliendo voti al grande avversario socialista). I veri contendenti di Chirac sono altri. Si chiamano Francois Mitterrand (o Michel Rocard. se il Presidente in carica sceglierà di non ripresentarsi) e Raymond Barre. Anche quest'ultimo, il paladino del centro moderato, non si è ancora dichiarato. Ma non tarderà a farlo. E per Chirac rappresenta il primo grande scoglio nella navigazione verso l'Eliseo. Uno scoglio più insidioso del candidato socialista perché è con Raymond Barre che Jacques Chirac dovrà dividersi i favori della droite. E' la legge del sistema elettorale francese. Al primo turno delle presidenziali ogni partito presenta un suo contendente: al secondo (dopo quindici giorni) restano in gara soltanto i due meglio piazzati. Chirac, insomma, riuscirà a sfidare il candidato della sinistra se prima sarà riuscito a battere il suo amico-nemico Barre. Non è un compito facile: oggi tutti 1 sondaggi d'opinione sono a favore del -grande saggio- centrista, dell'uomo che ha rifiutato la «coabitazione» con il Presidente socialista considerandola un -compromesso inaccettabile-.. Raymond Barre si presenta adesso come il timoniere della svolta totale: della rivincita del centro-destra, battuto da Mitterrand nell'81, che nell'86 ha già recuperato la maggioranza parlamentare e che ora punta a riconquistare anche l'Eliseo. Su Chirac pesa, invece, il -peccato originale- della coabitazione. Un peccato che il premier cerca di presentare come una virtù. Enrico Singer

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