Cerus, colpo grosso in Francia di Ugo Bertone

Cerus, colpo grosso in Francia Secondo Le Monde, a De Benedetti andrà il 25% della banca Dumenil-Leblé Cerus, colpo grosso in Francia L'istituto di credito francese ha anche in portafoglio il 3,5% della Société Generale de Belgique ■ Grandi manovre a Bruxelles - Verranno impiegati i 180 miliardi incassati per la cessione della quota Pearson MILANO — Milano, Parigi, Bruxelles. L'astro di De Benedetti brilla, in questi giorni, sui campi di battaglia dei listini europei. I motivi? Semplice. Dopo l'uscita dalla Pearson, società di controllo del Financial Times, la Cerus di Carlo De Benedetti si appresta a mettere a segno un grande colpo internazionale In sostanza, la Cerus ha ormai perfezionato l'acquisto della quota dì controllo, ovvero il 25%, della Dumenil-Leblé, definito da Le Monde il fiore all'occhiello della finanza francese. Ma c'è di più. Attraverso questa acquisizione De Benedetti diventerà un socio primario del colosso belga Société Generale de Belgique. E' questo il risultato di una lunga tessitura di accordi e alleanze internazionali (dall'Ingresso in Indosuez alle intese con Lazard) che hanno spianato la via alla banca d'affari controllata da Carlo De Benedetti che. attraverso la cessione a Murdoch della quota nel Financial Times, si è procurata larga parte dei mezzi necessari al nuovo colpo. In realtà il gruppo De Benedetti per ora tace, pur con un certo imbarazzo. Ma il mercato parla, come di consueto, in sua vece. Eloquente il rialzo della Cir a Milano (+5% nel dopo listino). Ancor più eloquente la marcia inarrestabile della Société Generale a Bruxelles, ove sull'onda di acquisti che il presidente René Lamy si ostina a non commentare 11 titolo ha ormai registrato un'ascesa del 44% dall'inizio dell'anno. Parla pure la stampa francese che, con grande evidenza, pubblica la notizia di un prossimo ingresso della Cerus nella Dumenil Dublé. Le cifre? Circa 750 milioni di franchi (ovvero 160 miliardi di lire) per il 17% del capitale della banca d'affari più un'altra quota da investire sul mercato per consolidare la presenza al livello del 25%. Un investimento accettabile soprattutto se si pensa che la Cerus ha appena incassato 850 milioni di franchi (circa 180 miliardi) con la cessione della quota nella Pearson e, soprattutto, se si pensa al ruolo che la Dumenil Leblé può recitare nella strategia Internazionale del gruppo. Ma il vero interesse dell'operazione è legato al versante belga. Nella Société Generale la Cerus dispone già di una quota dell'1%. At traverso la Dumenil Leblé il gruppo De Benedetti riuscirà a controllare un altro 3,5% cui si aggiungerà forse una quota acquisita in Borsa in questi giorni. E' molto se si considera che il gruppo belga fino a pochi mesi fa veniva controllata da un sindacato di controllo che disponeva solo del 7,8% del capitale. Ma la holding detiene un potere immenso che si estende dalle banche alle quotate Tractebel e Cbr, all'Union Minière, a partecipazioni significative nella finanziaria Dillon Read alla società di telecomunicazioni Alcatel. In tutto, un portafoglio investito di 35O0 miliardi di lire circa, collocato per un terzo nella finanza, per il 27% nei metalli non ferrosi, per il 15% nell'energia e nelle telecomunicazioni e per la parte restante in immobili e cementi. In questo gigante la Cerus si accinge a giocare un ruolo determinante grazie alle alleanze stipulate nel corso degli anni da De Benedetti. Per entrare in una posizione strategica ai vertici di questo gruppo (fin dalla fondazione, avvenuta nel 1822, la famiglia reale belga partecipa con una quota consistente al capitale della società) occorrono saldi legami. E le intese con l'Indosuez, in cui il gruppo Cerus detiene una quota significativa, e con la Lazard (banca i cui destini si incrociano con la Mediobanca di Enrico Cuccia) appaiono decisivi Ugo Bertone

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