Pace con i terroristi? Il pri non ci sta

Pace con i terroristi? Il pri non ci sta Pace con i terroristi? Il pri non ci sta Primo dissenso di un partito al dibattito avviato da de, pei e psi • Piperno toma in Italia e Negri invoca amnistia e indulto • Le famiglie delle vittime: «E' aberrante che assassini siano liberi» DALLA REDAZIONE ROMANA ROMA — Duro attacco repubblicano alle ipotesi di pacificazione con i terroristi. .11 nostro Paese non può trovarsi nella condizione per cui verso chi commette reati esistono due pesi e due misure che finiscono per far stare in galera per anni chi compie un furto e di aprire le porte a chi invece si è macchiato di gravissimi delitti con la sola scusante di essere stato indotto a farlo da una vaga, confusa e ingiustificabile ragione politica.. n fondo della Voce Repubblicana di ieri avverte che se de, psi e pel .vogliono unire le proprie forze per questo obbiettivo, facciano pure, ma non pensino di avere la copertura dei repubblicani.. Esce cosi allo scoperto, dopo il dibattito che mercoledì aveva visto intorno a uno stesso tavolo il democristiano Piccoli, il comunista Salvi e il socialista Andò, il primo aperto dissenso verso ipotesi di pacificazione da parte di un partito. Ma la questione per il momento è ferma alle tavole rotonde. Interessa 11 dibattito che si sta svolgendo dietro le mura del carcere tra gli ex terroristi, il ministro della Giustizia Vassalli qualche giorno fa ha smentito che mal il governo si sia posto questo problema. Eppure 1 segnali di un clima che cambia sono numerosi e si rivelano ogni giorno. Mercoledì si è appreso che domenica arriverà a Roma, dopo anni di latitanza, l'ex leader di Autonomia Franco Piperno. Piperno ha un'unica condanna, a dieci anni per associazione sovversiva e banda armata, n suo è un caso emblematico: condannato non per aver partecipato a attentati o delitti, ma per essere stato soltanto partecipe di un progetto politico, quello che aveva come centro la rivista dell'Autonomia Metropoli, n processo di appello si farà prima dell'estate. E' probabile che Piperno voglia affrontarlo pensando in una riduzione di pena. Mentre altri rifugiati meno noti sono rientrati in Italia nei giorni scorsi (Ruggero Benedetti e Leandro Baro zzi, imputati in inchieste minori a Roma), da Parigi si è fatto vivo un altro «illustre» esule degli anni di piombo, Oreste Scalzone, smentendo di aver mai pensato di tornare in Italia. Dalla sua abitazione parigina, che funge da punto di ritrovo per il gruppo di imputati di terrorismo fuggito in Francia, è partita nei giorni scorsi una lettera ai parlamentari italiani in cui si chiede un indulto-amnistia totale. Non vi sono ancora risposte. L'altra sera, in un'intervista televisiva, anche Toni Negri ha detto la sua: .Amnistia sui reati associativi, indulto per gli altri, revisione dei processi e nessuna distinzione tra chi sparava e chi no.. Dalle associazioni del familiari delle vittime e da alcuni feriti del terrorismo rosso, sono venute reazioni molto negative: «£' aberrante — ha detto Luigi Passera, presidente dell'Unione familiari vittime di stragi — che in una nazione che ■si dice democratica e civile ci siano in libertà degli assassini con fior di omicidi sulla coscienza:

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