La Siria media nei Golfo Teheran ferma l'offensiva
La Siria media nei Golfo Teheran ferma l'offensiva Il tour di Mubarak accelera Iniziativa diplomatica di Damasco La Siria media nei Golfo Teheran ferma l'offensiva B regime khomeinista avvierà colloqui con i Paesi amici dell'Iraq - Verso una tregua terrestre NICOSIA — L'Iran è favorevole all'avvio di un negoziato con 1 Paesi arabi del Golfo che sostengono l'Iraq alla ricerca di una soluzione di pace. Appena conclusa la visita nella regione del presidente egiziano Mubarak, il ministro degli Esteri Iraniano Ali Akbar Velayati ieri ha lasciato intendere che Teheran accetta una mediazione siriana volta a favorire, attraverso nuovi canali, una composizione pacifica della guerra con l'Iraq, che dura da oltre sette anni e ha causato un milione di morti e quasi due milioni di feriti. Il capo della diplomazia iraniana ha Inviato al ministro degli Esteri siriano, Farouk al-Sharaa, una lettera nella quale elogia l'iniziativa di Damasco di organizzare un Incontro tra rappresentanti del sei Paesi membri del Consiglio di cooperazione del Golfo, del quale l'Iraq non fa parte, e dirigenti iraniani. «La tensione nella regione deve essere ridotta per mezzo di negoziati tra i Paesi litoranei, lontano dalle interferenze delle grandi potenze', scrive Velayati nel suo messaggio di cui hanno dato notizia sia l'agenzia iraniana Ima sia la siriana Sana. n ministro degli Esteri di Teheran non dice esplicitamente che il suo governo ha deciso di accettare 1 termini della mediazione siriana — che si è andata sviluppando nelle ultime tre settimane attraverso una vera e pro¬ pria ragnatela di lnzlatlve diplomatiche e di incontri in tutte le capitali del Golfo — ma il tono della lettera non lascia dubbi in proposito. Secondo' fonti arabe un primo colloquio tra iraniani e una delegazione del Consiglio — di cui fanno parte Arabia Saudita, Kuwait, Emirati Arabi Uniti, Bali reln. Qatar e Oman, tutti Paesi visitati da Mubarak in questi ultimi giorni — potrebbe aver luogo entro breve tempo a Damasco o ad Abu Dhabi. n ministro degli Esteri siriano, insieme con il vicepresidente Abdel Halim Khaddam, ha fatto più volte la spola, a partire dall'ultima settimana di dicembre, tra Teheran e le capitali arabe del Golfo e si è anche recato a Rlad, in occasione del vertice del Consiglio di cooperazione. Sembra che l'idea di lanciare un nuovo tipo di iniziativa di pace — parallela o sostitutiva di quella, finora sterile, dell'Onu — tramite incontri diretti tra 1 Paesi interessati sia partita proprio dai dirigenti sauditi. La Siria, che tra 1 Paesi arabi è il più vicino all'Iran, avrebbe convinto Teheran a rinviare l'offensiva invernale sul fronte terrestre meridionale in attesa, almeno, dell'avvio dei primi contatti nel quadro dell'inedita fase negoziale. I sei Paesi del Consiglio di cooperazione del Golfo, Arabia Saudita in testa, sarebbero riusciti a indurre l'Iraq a astenersi provvisoriamente dal bombardare le petroliere al servizio dell'Iran lungo la costa persiana del Golfo, evitando di conseguenza le rappresaglie iraniane contro mercantili stranieri. Una tregua di fatto si è infatti avuta, ed è durata' una decina di giorni: ma martedì i caccia di Baghdad hanno bombardato una petroliera presso risola-terminal iraniana di Lavan e ieri si è avuta la vendetta di Teheran contro una petroliera olandese. Una nave da guerra per oltre mezz'ora ha sparato contro la Petrobulk Pioneer, diretta verso il porto saudita di Jubail, provocando un incendio e un ferito. L'attacco Iraniano ha preceduto di poche ore la pubblicazione da parte di Teheran della lettera con la quale il ministro degli Esteri dà in pratica il via libera al nuovo negoziato. Il presidente Mubarak, Intanto, ha lasciato il Golfo da Muscat, capitale dell'Oman, dopo avere assicurato la partecipazione egiziana alla sicurezza delle nazioni arabe della regione. —(Ansa)
Persone citate: Abdel Halim Khaddam, Akbar Velayati, Farouk Al-sharaa, Mubarak, Velayati
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