Inarrivabile Lionello di Osvaldo Guerrieri

Inarrivabile Lionello Inarrivabile Lionello Bella prova dell'attore nella commedia dì Bertolazzi messa in scena da Sciaccalnga per il Teatro di Genova • Accanto a lui una controllata Erica Blanc TORINO — Grandissimo successo l'altra sera all'Alfieri per L'egoista di Carlo Bertolazzi diretto da Marco 8ciaccaluga per 11 Teatro di Genova; e grandissimo successo personale di Alberto Lionello, che segue l'esistenza di Franco Marteno, 11 negativo eroe del titolo, con la dedizione, le finezze e 1 vizi dell'attore strepitoso che, al culmine della maturità artistica sa di potersi concedere tutto, anche 11 troppo. Rischio calcolato, magari inevitabile: forse la stessa caratteristica della commedia può sollecitare la ricerca dell'eccesso e delle sottolineature effettistiche, chiusa com'è intorno a quell'unico tema dell'egoismo, alla non azione di una vita che non si cura della Storia e degli altri, ma tende esclusivamente, cinicamente, ossessivamente al proprio benessere. Nei quattro atti dell'Egoista (i primi due ambientati a Milano, gli atri nella villa di campagna a Collalto) e nel quarantennale corso della vicenda, assistiamo proprio a questa solitaria e patologi ca ricerca. Franco, che da ex gaudente ha sempre deriso l'idea della famiglia e dei suoi affetti, non esita a sposare Bice (sottratta all'innamoratissimo fratello) per Impadronirsi della sua eredita Diventa l'amante di Clelia moglie del suo miglior amico. Impedisce alla figlia Elena di prender marito, anzi la costringe, col ricatto affetti' vo, a diventare una sorta di serva-infermiera. Giunto a 73 anni, s'illude di sconfiggere l'ombra della morte con la religiosità bigotta fatta di rosari e di donazioni alla Chiesa o a opere benefiche. Per fortuna non è tutto qui. Per fortuna nella schematica commedia di caratte re s'insinua una venatura blandamente psicanalitica, . pulsa ,la. cellula nerastra di un disturbo che oggi chia< meremmo psicosomatico! per cui, nelle situazioni piti difficili, complicate o conflittuali. Franco è preda della fame: il cibo diventa per lui il tramite simbolico dei sentimenti, la fame di possesso si trasforma in fame di cibo. Ed ecco, in uno del momenti più intensi dello spettacolo, l'egoista subire la violenza verbale della morente Bice, che, raccogliendo le forze residue, gli rivela il quadro angoscioso della verità lo descrive nella sua abbietta natura e lui, in risposta ordina giambone caldo e quaglie, che sgranocchia e disossa con trasporto a dir poco sensuale. Ma nello spettacolo di Sclaccaluga il sostrato della sgradevolezza e della psicopatologìa suona spesso sordo o, tutt'al più, da esca ad un elegantissimo macchlettismo. Al contrario, vengono esaltati la piacevolezza esteriore e il decorativismo squillante e eccessivo (le scene sono di Carlo Diappi). A rendere lo spettacolo godibile c'è la prestazione di un'eccellente compagnia che si stringe compatta intomo a Lionello, li quale, dal second'atto in poi, è di una inarrivabile bravura sa precipitare nella livida smania di possesso materiale e affettivo con una finezza e ricchezza di mezzi assolutamente sbalorditive. Guardatelo quando convince la figlia con sublime ipocrisia a rinunciare al matrimonio o quando, alla fine, s'Inoltra fra le bizze, i capricci, le cattiverie di una malaccolta senilità Con Lionello hanno diviso 1 caldissimi applausi del pubblico Erica Blanc, controllatissima nella parte di Bice, Francesca Paganini, una Clelia delicata anche nell'adulterio, la giovane Gloria Sobrito che, nella parte di Elena, è quasi una rivelazione. Molto professionale (ma è già. tanto, di questi tempi) la schiera maschile del cast. Osvaldo Guerrieri Alberto Lionello formidabile protagonista per Bertolazzi

Persone citate: Alberto Lionello, Bertolazzi, Erica Blanc, Francesca Paganini, Franco Marteno, Sobrito

Luoghi citati: Collalto, Milano, Torino