Metà degli imputati sono assolti

Metà degli imputati sono assolti Il p.g. della Cassazione inaugura ranno giudiziario: un discorso pessimista con qualche raggio di speranza Metà degli imputati sono assolti Perché risultano innocenti - Ogni anno aperte 5 milioni di nuove inchieste - Mancanza di personale specializzato e fondi insufficienti rallentano la giustizia ■ Crescono criminalità minorile e organizzata • Unico dato positivo: meno terrorismo ROMA — «Più che mirare al superamento della crisi della giustizia occorre contenerne prima e ridurne poi le dimensioni, per evitare alla società costi e sacrifici assolutamente inaccettabili'. Con questa esortazione il procuratore generale della Cassazione ha chiesto ieri l'apertura del nuovo anno giudiziario. Alla cerimonia erano presenti 11 presidente della Repubblica Cossiga e le più alte cariche dello Stato. Vittorio Sgroi, 61 anni, siciliano, il più giovane pg della Suprema Corte di questo secolo (resterà in carica fino al 1996), ha alternato a un fondo di pessimismo anche 11 riconoscimento che qualcosa di positivo comincia a muoversi. Dal suo discorso sono emersi molti particolari inquietanti sullo stato della giustizia. Egli si e soffermato soprattutto sulla riforma del codice di procedura penale, ricordando che essa non potrà decollare in mancanza di idonee risorse finanziarie e di adeguate soluzioni tecniche perché ogni anno vengono aperte ben 5 milioni di nuove inchieste. Dalle statistiche relative ai processi penali nel triennio 1984-86 è poi emerso un dato molto significativo: ogni 20 imputati, 11 vengono condannati, mentre 9 assolti. In pratica circa il 50 per cento delle persone sottoposte a procedimento penale risulta innocente. Polemizzando con le forze politiche, Sgroi ha ricordato che -é inutile coltivare gran¬ di illusioni finché le risorse finanziarie, messe a disposizione dell'amministrazione della giustizia, toccheranno livelli di una modestia inaudita, tanto più se posti a raffronto con le disposizioni di altri settori di minore o di dubbia rilevanza, considerato che il complesso degli stanziamenti per la giustizia si aggira intorno all'I per cento della spesa totale dello Stato.. Il p.g. ha poi denunciato l'altra piaga dello stato di crisi in cui versa la giustizia, costituita dall'assoluta mancanza di personale specializzato nell'uso dei computer, di idonei mezzi tecnici e di strutture sufficienti per il funzionamento dell'apparato giudiziario in tutto il Paese. n fermo richiamo del professor Sgroi ha tuttavia avuto un immediato riscontro positivo alla Camera, dove il comitato ristretto della commissione Bilancio ha accolto 8 emendamenti alla legge finanziaria, predisposti dai deputati radicali, che prevedono per l'88 un ulteriore stanziamento di 100 miliardi a favore della giustizia. Nel suo lungo discorso (33 pagine), durato poco più di un'ora, il professor Sgroi ha preferito invece evitare qualsiasi commento sul delicato tema della responsabilità civile del giudice, oggetto del referendum dell'8 no vembre scorso. E' un proble ma sul quale ormai la parola spetta al Parlamento. Un dato positivo segnalato dal pg è quello della diminuzione della popolazione car cerarla (scesa a 35 mila unità) e In particolare di quella dei detenuti in attesa di giudizio. E' uno del primi effetti delle recenti riforme in materia. In diminuzione, grazie alla legge sulla dissociazione, è anche il fenomeno terroristico. In preoccupante ascesa è invece 11 fenomeno della criminalità minorile: soprattutto nelle grandi città appartiene alle famiglie di nomadi la maggior parte di minorenni accusati di reati. La giustizia penale deve poi fare i conti con la delinquenza organizzata, anche di stampo mafioso e camorristico, e con il traffico, l'uso e il commercio di droga sempre in aumento. Tra le cause del grave arretrato della giustizia l'alto magistrato ha incluso: 1) le troppe e frammentarie leggi che disorientano gli operatori del diritto, determinando interpretazioni contrastanti che a loro volta causano incertezza tra 1 cittadini; 2) l'allargamento dell'area della microdellnquenza; 3) l'espansione della domanda di giustizia in nuovi settori, come la salute e l'ambiente. Duro banco di prova per la giustizia è ormai la tutela della salute pubblica, dell'ambiente e del territorio, n professor Sgroi ha lanciato un pesante j'accuse alle Usi, ritenute carenti nell'opera di controllo e di denuncia nella lotta agli inquinamenti. Il pg ha poi ritenuto necessaria la soppressione degli uffici giudiziari sottoutiliz¬ zati, recuperando cosi un considerevole numero di magistrati. La giustizia civile è soffocata dalle liti (alla fine dell'86 erano pendenti un milione e mezzo di processi) con una durata media di 6-7 anni. E' quindi urgente un'immediata riforma secondo queste direttrici: 1) deve essere istituito il giudice monocratlco anche nel tribunali; 2) deve essere adottata in tutti 1 casi la stessa procedura del rito del lavoro; 3) la sentenza di primo grado deve essere provvisoriamente esecutiva e il giudice deve condannare la parte soccombente al pagamento di una adeguata provvisionale; 4) occorre ridurre al massimo 1 conflitti di competenza; 5) si deve po- tenzlare e ridefinire U ruolo del giudice onorarlo di pace al quale dovrebbe essere devoluto tutto 11 contenzioso di secondaria Importanza; 6) devono essere modificate le norme che regolano 11 ricorso in Cassazione. n procuratore generale della Cassazione ha infine stigmatizzato il comportamento di quei giudici che hanno fatto registrare ritardi, inadempienze e disfunzioni o che si sono fatti promotori di operazioni che esorbitano dall'esercizio delle loro competenze. Dopo essersi diffusamente occupato del disegno di legge del ministro di Grazia e Giustizia Vassalli sulla responsabilità disciplinare del giudice, 11 professor Sgroi ha duramente criticato il protagonismo di alcuni giudici, .che non sanno resistere alle smanie esibizionistiche, dando prova di scarso senso di appartenenza a una istituzione, mentre è deprecabile il costume, ormai invalso nei mezzi di informazione, di indicare la paternità dei provvedimenti giudiziali (laddove basterebbe il riferimento all'ufficio), come riflesso di quella società-spettacolo che ha assoluto bisogno di protagonisti». In proposito il pg ha annunciato la sua intenzione di studiare misure idonee ad arginare questo fenomeno per evitare cadute di immagine della magistratura, senza però mettere il bavaglio all'informazione e alla libera manifestazione del pensiero da parte dei magistrati. Pierluigi Franz Roma. Vittorio Sgroi, procuratore generale della Cassazione, durante la lettura della sua relazione

Persone citate: Cossiga, Pierluigi Franz, Sgroi, Vassalli, Vittorio Sgroi

Luoghi citati: Roma