Schuster sarà il nuovo leader

Schuster sarà il nuovo leader Schuster sarà il nuovo leader TORINO — La Juventus raccoglie i cocci (il disastro l'ha commesso Rush, Gullit ne ha approfittato) e guarda avanti. La società bianconera non può perdere di vista le scialuppe di salvataggio della stagione (un posto nella Coppa Uefa '88-89, la vittoria in Coppa Italia), ma neppure può perdere tempo nella ricostruzione. La stagione in corso sta dimostrando crudamente che con due o tre giocatori buoni (Magrin, Alessio, De Agostini) non si può sostituire un campione (Platini). In campo si va solo in undici. Panchina e soprattutto tribuna (vero Mauro?) sono posti scomodissimi. Boniperti aveva previsto difficoltà di riassemblaggio, ma non la crisi di gioco (soprattutto di i?ol) che continua. Rino Marchesi, allenatore concreto (lo dimostra la tenuta alla distanza della squadra), sta pagando — è lui in prima linea, di fronte ai tifosi — il tourbillon di formazioni causato dalla ricerca del meglio e dai condizionamenti legati a profonde convinzioni societarie. Nella Juventus ci sono gli intoccabili per qualità e carisma (Cabrini e Laudrup). i sempre spostabili dentro o fuori squadra (Bonini. Mauro e Vignola, soprattutto), la speranza concreta da provare e riprovare (Alessio), l'altra speranza meno impiegata (sinora) che e Buso. Intanto i «nuovi» non hanno ancora inteso (assieme a qualche .vecchio») che l'avvicendamento in squadra non e un disonore. La Juve non li ha certo aiutati a capire i ruoli. La società ne e cosciente, tanto che l'obiettivo concreto è inseguito è l'assunzione di un centrocampista leader di nome e per carisma. Un altro Platini non si trova, ma solo un leader può far capire agli altri che in squadra ci sono capi e gregari. n mercato e ridotto all'osso. Rimane Schuster (al Barcellona piace Laudrup...) in pole position. L'altro tedesco Matthaeus. posto che non abbia già un contratto con l'Inter, desta due perplessità: da verificare le sue condizioni fisiche, da con statare che sia un leader. Alla Juve lo ritengono un gregario di lusso. Contro gli azzurri, nell'amichevole dello scorso anno (0-0 in Germania), il regista fu Olaf Thon. ora calato di rendimento. A Matthaeus rimase un oscuro lavoro di spalla. -Giocatori come lo svizzero Hermann — dice Pietro Giuliano, parlando di registi — ntUnvzsnef non esistono sul mercato, tanto per fare un esempio. Una rosea in via di estinsione. Il Bologna, ricordiamolo, viaggia attorno all'esperienza ed alle qualità di Pecci». Del Bologna, la Juventus segue Marocchi, tornante sinistro, e Villa, un difensore eclettico. Ma sono discorsi futuribili e incerti. Più con- creto quello su Francesco!!. L'obiettivo primario è comunque il perno del gioco. Con tutti i centrocampisti già in forza, non è Iachini (seguito da tempo) a poter fare la differenza. Fortunato è un bravo giocatore seguito dalla Juve come da molti club, ma non è... un altro Platini. Schuster, allora, l'ultima spiaggia? Mauro e Vignola in partenza? Con queste mosse, se Marchesi restasse (probabilità 30%) troverebbe chiarezza nei rapporti. Solo una divisione evidente fra titolari e riserve consente ad un tecnico di lavorare senza tranelli, senza tensioni di spogliatoio. All'allenatore, intanto, resta l'attualità. La ricerca di un perfezionamento nell'intercambiabilità fra Cabrini e De Agostini sulla sinistra, la voglia di inserire Buso a fianco di Rush con l'apertura di un problema che già pare delicato: Laudrup o Alessio? (ma il danese non si tocca...). Dualismi che la Juve si porterà appresso sino alla fine della stagione. Bruno Perucca

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