Canavesio-Ambrosiano, un indiziato

Canavesio-Ambrosiano, un indiziato Il giudice indaga su un dirigente che si è dimesso dal NBA il 31 dicembre Canavesio-Ambrosiano, un indiziato All'esame degli inquirenti un pacchetto di azioni della Norditalia concesso in amministrazione ad un'altra società del gruppo torinese - La banca milanese si ritrova un credito di 70 miliardi TORINO — L'«amico» al Nuovo Banco Ambrosiano dei fratelli Massimo e Cesare Canavesio, i due ex finanzieri arrestati giovedì della scorsa settimana dai militari della Guardia di Finanza per bancarotta, truffa e appropriazione indebita, sarebbe stato 11 dottor Umberto Corona, dimessosi il 31 dicembre scorso dall'Istituto di credito milanese dove dirigeva 11 delicato «Centro operativo e delle relazioni fiduciarie con altra clientela». L'uomo avrebbe ricevuto una comunicazione giudiziaria nella quale il dott. De Crescienzo ipotizza il reato di concorso in truffa. Quale truffa? Quella che avrebbe permesso ai due fratelli di ottenere dal Nuovo Banco un finanziamento di ben 21 miliardi senza che ne avessero alcun diritto. L'episodio è già noto e risale alla fine del dicembre 1986. il denaro, tutto in titoli di Stato, apparteneva alla compagnia di assicurazioni Norditalia (controllata al 40 per cento dal Canavesio) ed era depositato presso il Nuovo Banco. Quei titoli furono inspiegabilmente e spregiudicatamente concessi in amministrazione all'Istituto Finanziario Piemontese (il «pilastro» di tutto l'ex impero Canavesio) che li girò al Nuovo Banco in cambio, appunto, di 21 miliardi finiti nelle casse di Norditalia. Un'operazione che, nelle intenzioni dei Canavesio e del dirigente bancario, molto probabilmente sarebbe stata «cancellata» di li a pochi mesi, grazie a un cospicuo finanziamento atteso e poi annul¬ lato quando le difficoltà del gruppo fecero precipitare la situazione. A coinvolgere nell'inchiesta l'ex dirigente del Nuovo Banco sarebbe stato lo stesso Massimo Canavesio il quale, assistito dall'aw. Carlo Umberto Mirini, sin dall'inizio avrebbe adottato un atteggiamento di piena collaborazione con il magistrato. Un'inchiesta nata sei mesi fa con l'invio di una comunicazione giudiziaria, oltre che ai fratelli Massimo e Cesare (è difeso dall'aw. Alberto Mlttone), anche agli ex amministratori e sindaci dell'Istituto Finanziario Piemontese, della Ifp Commissionaria, Ifp Informatica e Ifp Service: Giuseppe Carbone, Carlo Bertotto, Piergiorgio Brachet Contol, Giovanni Coletti Moglia, Gianluigi Simone e Francesco Tabacchi, il coinvolgimento in tutta la vicenda di questi ultimi indiziati sarebbe, comunque, molto marginale. Le ragioni della presunta complicità fra Umberto Corona e i Canavesio non sono ancora note. Certo è che il coinvolgimento finanziario del Nuovo Banco nel dissesto dei due fratelli non sarebbe indifferente: circa 70 miliardi. Nel giugno 1986, infatti, la banca milanese concede a Ifp-Sem 38,5 miliardi necessari ai due ex finanzieri per acquistare la Nuova Edificatrice da Eurogest. Sem presta fideiussione e costituisce in pegno a favore del Banco 1,6 milioni di azioni Prefim, 70 mila azioni Canziani, 9,5 milioni di azioni ordinarie, 500 mila azioni risparmio della Nuova Edificatrìce e 10 miliardi di titoli pubblici. A questo punto, pattuendo un prezzo di 43 miliardi in contanti, Nuova Edificatrice acquista da Sem le 1,6 milioni di azioni Prefim e le 70 mila azioni Canzani costituite in pegno a favore del Nuovo Banco Ambrosiano. Queste stesse azioni vengono nuovamente costituite in pegno al Nuovo Banco Ambrosiano da Nuova Edili- catrice. Come? Il Crediop (Istituto di credito per le opere pubbliche) concede, nella primavera dell'87, un mutuo di 30 miliardi alla Sem. Il contratto tra Sem e Crediop prevede la costituzione in pegno di 15,6 milioni di azioni Norditalia acquistate direttamente dalla Sem e 11,6 milioni di azioni sempre della compagnia di assicurazioni acquistate dalla Sem attraverso la Sogepar, una società controllata al 100 per cento. Tutta l'operazione va in porto perché il Nuovo Banco presta fideiussione a favore del Crediop per l'intera operazione. In cambio di cosa? Dalla Sem riceve in pegno 10 milioni di azioni Nuova Edificatrice (azioni già in pegno a favore del Nuovo Banco, ma ad altro titolo) e da Nuova Edificatrice. come «controgaranzia», appunto le 1,6 milioni di azioni Prefim e le 70 mila azioni Canzani. La Sem dei fratelli Canavesio utilizza i 30 miliardi del mutuo e il ricavato della vendita di 10 miliardi di titoli pubblici per estinguere il finanziamento di quei 38.5 miliardi erogati dal Nuovo Banco Ambrosiano a Nuova Edificatrice. Sembra fatta e invece, la Sem è ormai al collasso: non paga la prima rata degli interessi sul mutuo Crediop e il contratto salta. Il Nuovo Banco, a questo punto, non può far altro che onorare la fideiussione a Crediop, trovandosi cosi fra le mani non più uno, ma due crediti miliardari (1 circa 70 miliardi, appunto) nei confronti dei fratelli Canavesio. Beppe Minella

Luoghi citati: Eurogest, Nuova Edificatrice, Nuova Edili, Torino