Birmingham, leggenda ferita

Birmingham, leggenda ferita IMIDLANDS D'INGHILTERRA TRA CRISI E TENTATA RIPRESA Birmingham, leggenda ferita Città dell'automobile e di primati industriali, era un mito in Europa e nel Commonwealth - Ma nel solo 1980 perse 108 mila posti di lavoro - Da mesi dà segni dì vitalità artistica e economica: la tecnologia è una carta vincente • Tuttavia c'è tensione tra bianchi e giamaicani, pachistani, indiani (il 20 per cento dei cittadini) - E la centralizzazione di Mrs Thatcher minaccia la ripresa BIRMINGHAM — Arrivando a Birmingham si vedono spasi lasciati vuoti dalle industrie: è come guardare una bocca alla quale manchino i denti. Quei buchi neri portano la stessa simbologia, cioè provano che la bocca è malata. Nel 1980 la citta, che era uno del grandi centri industriali d'Inghilterra, ha perso più posti di lavoro che non il Galles e la Scozia messi insieme: 108 mila, circa il 22 per cento della popolazione lavoratrice di Birmingham. Questi massicci ridimensionamenti nel campo dell'industria meccanica, colpivano una città economicamente già malata. La crisi, infatti, era cominciata almeno cent'anni prima. Una volta sede della potente industria automobilistica inglese, capitale industriale dei Midlands, una leggenda in Europa e nel Commonwealth, Birmingham ha conosciuto un tragico declino. Una classe dirigente sorda ai nuovi cambiamenti, un sindacato arroccato nel passato, la recessione del 73, hanno depauperato la città dei primati che una volta vantava. La seconda città del Regno Unito conta un milione 250 mila abitanti, il 20 per cento dei quali giamaicani, pachi' stani, indiani. Ci sono anche cinesi di Hong Kong e africani dall'Africa occidentale. E una città nuova: l'anno prossimo compirà cent'anni. •Sono un miscuglio, un po' di Galles, un po' d'Irlanda, un po' di Wocestershlre e di Lancashire, ma sono nato nel quartiere popolare di Salthey. Sono quindi un vero e proprio cittadino di Birmingham», mi dice Bryan Bird, assessore laborisfa. «Per sedici anni ho lavorato nell'industria automobilistica, .Ero, sindacalista, fui tra i primi à essere messo in cassa" Integrazione»/ continua Bryan, un faccione pieno, l'accento aperto dei Midlands. Da quattro anni la città è amministrata dai laboristi: di stampo kir.nockiano, non oltranzisti. •Birmingham va su e giù, per cinque anni governano 1 conservatori, poi subentriamo noi», dice Ken Reed, altro amministratore comunale. E' una città di tensioni, nella quale scoppiano tumulti tra le minoranze etniche e la maggioranza bianca, tra neri e marroni, tra irlandesi, tra poveri, insomma, «Quando cadono mille alberi in qualche contea il governo la riempie di soldi, si lamenta l'assessore Bird, quando da noi scoppia una sommossa non ci danno niente, eppure è peggio di un tornado». Il declino cominciò ven- Vanni fa. Ottantamila uomini furono messi in cassa integrazione. Ma le grandi industrie continuarono a chiudere: adesso è la volta della Dunlop. Inoltre, nessun'altra città inglese è stata tanto distrutta come Birmingham. L'antico municipio, una volta orgoglioso simbolo della vitalità economica vittoriana, è stato avviluppato in una struttura moderna, di cemento, che lo lega a una serie di altri fabbricati, sedi amministrative, la biblioteca comunale, scuote. Questi edifici, senea.-disegno né respiro, soffocano quel poco di architettura vittoriana che è stata risparmiata dai picconi. Le torri aguzze del nuovo municipio, nella piazzetta dominata dai monumenti ai famosi cittadini della zona, sono schiacciate dalle autostrade che squarciano il centro della città, passando tra un palazzo e l'altro. Persino l'albergo di lusso, nero, appena ultimato, blocca quel poco di vista che era rimasta. Sembra che a Birmingham non si sia pensato al pedoni, che non ci sia posto per i marciapiedi II Bull Ring, orribile complesso di cemento costruito negli Anni 70, è già stato condannato e verrà ricostruito. Persino la Lloyd's, banca che vide la luce proprio a Birmingham, ha sede in un grattacielo che schiaccia le forme sottostanti. •Questa antica biblioteca comunale, dice Bryan Bird mostrando una bella libreria lignea, è stata salvata per miracolo: volevano segarla in due». Ma lo scempio non è terminato e nei quartierisobborghi di Handsworth, Aston, Salthey, Edgbaston si continua a distruggere, spianare, riempire gli spazi con alienanti cementifici. La città di Birmingham è stata stuprata per corruzione, ma anche per ignoranza. C'è chi dice che chi ora piange sul passato non è estraneo agli eventi di ieri, e di oggi. Ma vivere in questo ambiente dev'essere umiliante. Come avvenne nelle metropoli americane, le successive ondate degli immigrati si istallarono nel centro della città che i più. ricchi, invece, andavano abbandonando. Le classi abbienti si trasferivano cosi nei sobborghi, nelle campagne, lasciando con una certa acredine i servizi da loro creati ai nuovi cittadini neri, gialli, marroni. C'è una nuova Chinatown di emigrati da Hong Kong (gli affitti a Birmingham costano circa un decimo di quanto costano a Londra). I giamaicani, gli indiani, i pachistani abitano i quartieri di Handsworth, che ha testimoniato varie sommosse. Il quartiere italiano, invece, non si è arricchito di nuovi arrivi. Sono rimasti i nomi di chi arrivò due o tre genera- zioni fa. Ma quella era gente abituata a lavorare duro, che presto si integrò. Al contrario di Manchester, città della tessitura, Birmingham non attrasse gli ebrei. Cosi che sono le moschee, e non le sinagoghe, a svettare presso le chiese anglicane, episcopali e cattoliche. Nei quartieri dove a volte la tensione scoppia in tumulti devastatori, i negozi vendono merci esotiche. .The Cave, a Balsall Heath, raccoglie la gente di colore con spettacoli di professionisti e dilettanti, con iniariattee per la comunità locale: lezioni di canto, di dama, riunioni. Hermin Mclntosh, una negretta smilza, intelligente, è la segretaria di «The Cave, e dimostra come questo centro sostituisca la piazza assolata, il villaggio in una città dove la vita all'aperto non è consentita né dal clima, né dalle convenzioni. Altri gruppi come il Kokuma Afrocaribbean, da dilettante è diventato un centro di professionisti. Dà alle minoranze etniche spazio per esprimersi, n gruppo che ha sede in uno dei quartieri più poveri di Birmingham, dà lezioni di danza e si esibisce, non solo a Birmingham. In effetti la giunta cittadina crede nelle arti, nel tempo libero, nello sport per dare sfogo alla città: «Dedichiamo alle arti più soldi di altre città, 5 milioni di sterline l'anno». Metà della popolazione adulta usa le 24 scuole serali. Birmingham si era persino candidata alle Olimpiadi del 1992 e, anche se la sua candidatura venne bocciata, le infrastrutture che la città costruì per esserne idonea (a un costo di 2 mi/toni di sterline) hanno portato beneficio. L'orchestra sinfonica, la Cbso, diretta dal bravo Si man Rattle, è una fonte di orgoglio cittadino: non a torto i concerti sono sempre esauriti. Ci sono 143 parchi, ', musei (uno dei quali contiene una splendida collezione pre-raffaellita. lasciata dalle famiglie industriali di un tempo), 20 piscine e 46 biblioteche pubbliche. Per far fronte ai suoi problemi, Birmingham ha deci so di rivedere il proprio corso d'azione. Nell'85 la città creava la Edu (Unità per lo sviluppo economico) dando vita a centri che hanno già riaddestrato duemila persone. Recentemente grandi industrie come la Cadbury e la Schweppes sono tornate: la high tech ed i servizi impie gano già il doppio di persone rispetto allindustria dell'automobile. Nel corso del 1981-2 gli investimenti nella città vennero aumentati a 150 milioni di sterline annue e nessun'altra amministrazione provinciale investe tanto nella città (a volte, ripetiamo, con conseguenze disastrose), ma spende anche nel risanamento. Edifici che hanno un legame storico vengono finalmente riadattati invece di essere sistematicamente distrutti. E' il caso di Highbury, la villa di Joseph Chamberlain (il mdf magnate di Birmingham padre di sir Neville, tristemente famoso per il trattato di Monaco). Un enorme centro per congressi (120 milioni di sterline) è il progetto più ambizioso della città, sarà pronto nel 1990.1 costi molto minori di quelli londinesi dovrebbero attrarre congressi industriali e politici. Ma i servizi e il turismo non possono certo assorbire quei vuoti lasciati dalle industrie asportate. In un campo nel quale l'Inghilterra è stata all'avanguardia — quello della tecnologia — l'Aston Science Park (oltre 0 milioni di sterline) ha già dimostrato di essere una carta vincente. A ridosso di una università specialmente tecnologica, la Aston University, le industrie si sono inserite in uno spazio luminoso fatto a misura d'uomo e la ricerca, lo scambio d'informazioni, lo studio e llndustria hanno dato ottimi risultati. Tutto questo (ci sono anche il festival del cinema, il salone del libro) ha portato una iniezione di vitamine. Ma fino a un certo punto. Birmingham, cresciuta in fretta con la rivoluzione industriale vittoriana, è forse la più sintomatica delle vittime nel cambiamento del corso storico inglese. Le gravi incapacità manageriali, che insieme con arroganza delia classe operaia distrussero l'industria automobilistica inglese negli Anni 60, l'intolleranza razziale, i bulldozer, la mancanza di pianificazione, l'hanno umiliata. Aiutata da una buona gestione, in questi ultimi mesi Birmingham dà segni di ripresa, di rinascita artistica ed economica. Ma la crescente centralizzazione del governo Thatclier destabilizza le amministrazioni locali. Il rovinoso esempio di Llverpool (un'amministrazione di estrema sinistra che è andata in bancarotta) ha dato a Mrs Thatcher la scusa di distruggere i governi locali. Ma Birmingham senza sovvenzioni non può riprendersi. E questa sommessa centralizzazione thatcheriana, della quale nessuno parla, non crede nelle sovvenzioni. In effetti it silenzioso accentramento di Londra minaccia quello che qui chiamano 'rinascimento, della città di Birmingham. Gaia Servatilo Birmingham. Un indiano si fa fotografare davanti al monumento a Watts, inventore del motore a vapore