Elegante, ma disinvolto

Elegante, ma disinvolto Le giornate di Pitti Uomo confermano la nuova tendenza delP88 Elegante, ma disinvolto In declino l'abito da manager, tornano la spigliatezza e il look «vecchia Inghilterra» Rinasce il montgomery (più raffinato) - II lusso è nel taglio perfetto dell'abito FIRENZE — L'uomo si è stancato presto di Indossare tutti i giorni della settimana un compassato completo da manager, sia pure con qualche trasgressione, aspettando il relax anche vestimentario, d'un tempo libero sempre più scarso. Alla base del rimescolamento delle carte in atto a Pitti, di quest'eleganza senza ostentazione, disinvolta, con ampia cittadinanza in ogni ora e in ogni occasione, sta il desiderio di una confortevole spigliatezza. L'abito formale incontra 1 tessuti un tempo riservati alla tenuta sportiva, ora ammorbiditi, si avvale d'una giacca retro, fine Anni 40, dosa gli interventi del colore, sceglie effetti melange: e tutte le firme del Gruppo GFT, da Profilo a Féraud, ne sono un esempio indicativo. La voglia maschile di apparire ben vestiti, con stoffe superbe, si combina con la scelta d'un completo di Cer rutl. rigorosamente opaco, dalla fantasia mossa ma sommersa, dall'aspetto vissuto, in grigi Indefinibili, in verzini grigiati, le spalle né aggressive né scese, ma ac compagnate nella loro curvatura, dalla pratica artigianale del ferro da stiro. Come una volta. La caratteristica più interessante che emerge a Pitti è del resto la novità del classico tradizionale costruito, in un digradare di toni d'un unico colore, da capi anche chiaramente sportivi, ma realizzati con perfetta tecnica sartoriale. E qui è mae. stro Isaia, che intride di abi lità napoletana un look Old England: giacche verde bottiglia, blu. tinta unita e tessuto agitato da spigature minime, caban lussuose In velour di lana tagliato, spolverini in cover verde oliva su giacca a quadretti, pantaloni di flanella e la sciarpa in cachemire è stampata nell'emblema floreale di quelle terre alte. E' vero infatti che se il formale si sportivlzza, il rinvigorito montgomery assume raffinatezze assolute. All'insegna del total look sport¬ wear, Tallia di Delfino aggiunge cachemire alla lana per i suoi giacconi nei toni dell'autunno, per i mantelli corti, eleganti anche di sera, dopo aver ricoperto il mattino, polo a collo alto e rovesciabile, maglie a interno felpato o camicie con cravatta preziosa, stile uomo 1989. Un uomo da tenere al caldo in casa, viste le luminose vestaglie In cachemire cinese di Loro Piana e tanto più fuori. Malo Tricot, cóme dire «viviamo in cachemire», lo usa per cardigan e trecce multiple, colore naturale, argentine blu petrolio e per la tuta della salute, stretta parente degli antichi mutandoni del nonno. In quanto a Ziche inventa il tessuto maglia muflonato per le polo falsamente ispide, compatte e straordinariamente elastiche. Il cotone d'inverno moltiplica la sua presenza. A cominciare dagli impermeabili che Ballarmi con finissaggi particolari rende morbidamente smerigliati, caldi di interni ed enfiate leggerezze da piumino; passando per i giacconi in pura tela di Gherardini, nella stessa linea di quelli in pelle di cervo, le fodere a sorpresa; e finendo con i giubbotti scamosciati, imbottiti e impermeabilizzati, azzurro ghiaccio, cammello, antracite di Ferragamo. n cappuccio è sempre incorporato e Allegri lo borda in lupo nei blouson in cotone, doppiato in soffice panno, personalizzati da scritte, ricami. «Alla donna la bellezza, la grazia — sentenziano i magnifici diciotto produttori riuniti sotto la sigla "Classico Italia", compreso Brioni vincitore del Premio Pitti — all'uomo la vera eleganza, fin dai tempi di Petronio». Giudizio Interessato che sembrano avvalorare tuttavia, come mai prima, le inventatlssime cravatte regimental e figurative di Guido Tonello, le splendide con foglia e frutta di Prochownick e le sue sciarpe in cachemire e lana con disegni geometrici e scene di caccia, le camicie ricchissime di dettagli, di Fabio Inghlrami. E la collezione Young di Coveri, che non rinuncia al colore, si tratti di calzoni in vivo scozzese, di maglie a righe o di importanti giacconi in pelle. Avrà fortuna il nuovo vagabondo di lusso? E' certo che la sua linea ha guardato alla moda ma anche ad un mercato con sempre più difficili esigenze in clima di inediti concorrenti d'altri Paesi e di difficoltà valutarie, anche se ancora alla fine del 1987 si fa ascendere ad oltre undicimila miliardi di lire il fatturato dell'abbigliamento uomo. Marco Rivetti, presidente di Pitti Uomo, non nasconde le sue preoccupazioni. «Ho una sana paura — dice — se gli americani, che han sempre consumato di più di quanto il loro pur alto tenore di vita poteva permettere, accettano l'idea di rinunce austere, la crisi di esportazione in Usa avrebbe duri contraccolpi sul comparto moda dell'abbigliamento maschile, soprattutto in quello delle medie aziende: Lucia Sollazzo

Luoghi citati: Firenze, Inghilterra, Italia, Usa